Giovedì 21 Novembre 2024
I comuni latitano e 4 milioni di euro stanno andando in fumo


A passeggio nel corridoio dell'Agrò: doveva essere un paradiso e invece è un inferno

di Andrea Rifatto | 11/06/2013 | AMBIENTE

4589 Lettori unici | Commenti 6

“Recupero ambientale del torrente Agrò e creazione di corridoi ecologici tra le aree protette”: questo il titolo del progetto presentato dal Pit n.13 e finanziato nel 2007 con i fondi del Por Sicilia, per un importo totale di 3.903.000 euro, per riqualificare le sponde del Torrente Agrò e creare aree protette fruibili dai cittadini. Furono costruiti due anfiteatri, all’inizio e alla fine del percorso, e due sentieri in asfalto biologico collegati tra loro tramite due ponti in legno: il tutto contornato da piante autoctone. L’opera fu inaugurata nel 2008: sono passati 5 anni e qualcosa nella gestione da parte dei comuni sembra non aver funzionato. Abbiamo fatto un giro lungo tutto il percorso per vedere la situazione attuale.

S. Teresa: nomadi, incendi e immondizia

Vi accediamo dall’ingresso posto nel comune di S. Teresa di Riva, da piazza Mercato. Il tracciato appare subito in cattive condizioni: l’asfalto è in buona parte sgretolato, cumuli di rifiuti circondano l’area, l’aria è irrespirabile; proseguiamo e troviamo un accampamento di nomadi nascosto tra la vegetazione, piccoli focolai accesi e rifiuti dati alle fiamme, degrado e sporcizia. Il Comune di S. Teresa sembra abbia fatto un minimo intervento di scerbatura ai lati del percorso ma… arrivati sotto il cavalcavia dell’autostrada le erbacce tornano ad essere vigorose: evidentemente gli operai si sono fermati lì, nonostante il tratto di competenza santateresina sia il più piccolo e meno impegnativo da gestire. Dove non ha pulito l’uomo però ci pensa il fuoco: ampi tratti sono segnati dal passaggio delle fiamme, che hanno divorato la vegetazione esistente e hanno anche distrutto l’impianto di irrigazione.

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S. Alessio: il verde che non c'è più e il laghetto vuoto

Proseguiamo e arriviamo al ponte di legno che ci porta sulla sponda destra del torrente, nel territorio di competenza del Comune di Sant’Alessio Siculo: qui è stato realizzato un anfiteatro e tre punti di ristoro coperti attrezzati con tavoli e panchine in legno, il tutto contornato da un laghetto artificiale. Inutile dire che la zona in cui era stato seminato il prato ha avuto vita breve: le erbacce infatti hanno preso presto il sopravvento cosi come un tavolo con le relative panchine è scomparso, probabilmente per mano dei soliti incivili.

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Il laghetto invece non è mai stato riempito e viene utilizzato per scagliarci dentro massi, come fosse un impianto di lancio del peso. Anche qui i rifiuti fanno da sfondo all’area, sembrano quasi “integrati” nell’ambiente.

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Il Comune di Sant’Alessio sembra però che abbia fatto un intervento di manutenzione del verde lungo tutto il tratto di propria competenza: a parte qualche punto segnato dal fuoco le erbacce sono state eliminate, la vegetazione è rigogliosa, l’impianto di irrigazione è funzionante e viene attivato quotidianamente. Superata l’area di ristoro notiamo che nel canale di scolo destinato al deflusso dell’acqua di risalita del torrente scorre anche altro: probabilmente si tratta di uno scarico fognario proveniente da un insediamento rurale della zona, che si riversa poi nell’alveo del torrente.

 

 

Forza d'Agrò: scarti edili e persino la fogna

Proseguendo verso monte capiamo di essere arrivati nel territorio di Forza d'Agrò quando ritorna puntualmente la vegetazione infestante: gli alberi cominciano a mostrarsi sofferenti, i rovi attraversano il tracciato e l’asfalto è in pessime condizioni; un rivolo di fogna proveniente da un ampio laghetto maleodorante segna il percorso per poi riversarsi nell’alveo del torrente; ai lati cumuli di rifiuti e scarti edili emergono tra gli arbusti.

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Casalvecchio: cassonetti strapieni e carcasse di animali

Giungiamo al secondo ponte in legno, nel territorio di Casalvecchio Siculo e ci portiamo sulla sponda sinistra del torrente: qui è stata realizzata un’altra area attrezzata con punti di ristoro e il solito anfiteatro. L’odore non è dei migliori e notiamo alcuni cassonetti strapieni, rifiuti ingombranti e persino carcasse di animali in putrefazione abbandonate al suolo: ovunque regnano i rifiuti probabilmente lasciati dopo le gite fuori porta di Pasquetta e del Primo Maggio. Scendiamo verso valle lungo il tracciato: il verde è scomparso, gli alberi sono ormai appassiti per la mancanza di acqua e la vegetazione spontanea restringe sempre più il percorso; qualche cavallo lasciato a brucare l’erba dà un piccolo contributo alla pulizia del sentiero, ma è poca cosa.

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Savoca: l'oasi del centro polisportivo

Raggiungiamo il territorio di Savoca: un cartello ci avvisa che da qual punto la competenza è del comune collinare ma la situazione non cambia. Qualche alberello sembra sopravvivere, l’impianto di irrigazione funziona a tratti ma di interventi di pulizia non se ne vede traccia. Superato il Torrente Rina, dove il percorso è interrotto, arriviamo in direzione del centro polisportivo del comune di Savoca, dove si intravede finalmente una natura rigogliosa, alberi in fiore e acqua in abbondanza.

Ancora S. Teresa, ancora erbacce e rifiuti

La competenza del Comune di Savoca termina in corrispondenza del Torrente Botte dove si ritorna nel Comune di S. Teresa di Riva: e puntualmente ritornano le erbacce, i rovi, i cumuli di rifiuti abbandonati nell’alveo del torrente; proseguendo arriviamo in corrispondenza del depuratore comunale: la vegetazione è sempre più infestante, il fuoco ha lambito la struttura polverizzando una parte della flora lasciata all’abbandono. Scorgiamo delle persone intorno all’area, dove vi è un altro accampamento precario utilizzato da nomadi stranieri. Proseguiamo fino ad arrivare al punto di partenza, dove notiamo altri rifiuti ammassati nel canale di scolo delle acque piovane.

Un atto di responsabilità, prima che sia troppo tardi

Concludiamo così il nostro giro attraverso i corridoi ecologici nel Torrente Agrò ritornando a Piazza Mercato, da dove eravamo partiti, con un auspicio: che i Comuni gestori dell’opera si attivino affinché venga garantita la manutenzione necessaria alla salvaguardia dell’opera e si possa finalmente dire che i fondi spesi non sono stati buttati al vento. Almeno si spera … 

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Più informazioni: percorso ecologico agrò  


COMMENTI

Marco Sturiale | il 11/06/2013 alle 20:56:36

Il problema è sempre lo stesso: a fare, arraffando fondi dall'Unione Europea, siamo tutti bravi (o quasi)! Il problema è manutenere! Poi aggiungiamo anche la nostra scarsa coscienza del bene pubblico e questi sono i risultati. Fa male al cuore! Il lavoro di recupero è stato apprezzabile, ma adesso rischiamo soltanto di buttare via gli investimenti fatti.

Salvo Intilisano | il 11/06/2013 alle 21:18:24

Hai ragione Marco..........ma oltre l'incuria dei comuni c'è da segnalare davvero una maleducazione pazzesca della popolazione..........il controllo dei comuni dovrebbe essere più costante....e i verbali anche.....e gli sgomberi ancora di più......... poi alla foce......controllo contro i cacciatori di frodo..principalmente di cardellini (vero???) .... e gli allenatori di cani da caccia......con i coniglietti (vero??)....... ma forse.....i problemi da gestire sono altri......accaparrarsi altri finanziamenti..per la riqualificazione del riqualificato...corridoio ecologico......ai posteri..l'ardua sentenza...!!!

Roberto Cicala | il 11/06/2013 alle 22:06:16

Gianluca, ti prego fai un avviso pubblico in questo sito, e puliamo questo posto. Sai le persone che devi contattare. Organizziamo per una di queste domeniche una mega escursione per pulire. Contattiamo l'Ato se ci pesta la sua opera con qualche camion. chi ha mezzi agricoli e quant'altro si faccia avanti. In un giorno faremo chiò che questi comuni non sono riusciti in 5 anni. Metteremo anche l'acqua nel laghetto. Contattiamo Pippo Carnabuci e Franco Santoro, Gianfranco Stracuzzi di Savoca, Filippo Brianni e Salvatore Garufi di Scifì, Roberto Cicala e Andrea Rifatto di STR. Chi vuole partecipare aggiunga il nome di seguito in questo post.. Facciamo per il 23 Giugno, in tempo per la fiera di S.Pietro e Paolo.

Roberto Cicala | il 11/06/2013 alle 22:07:04

Io ci sarò. Domenica 23 Giugno alle 7,30 Piazza Mercato

Roberto Cicala | il 11/06/2013 alle 22:26:38

P.S. Scusate gli errori di ortografia...

Joseph Raffa | il 26/11/2013 alle 09:12:40

why do we spend money on projects like this if we can't maintain them and keep them clean...are we not proud of our area? I always hear people say "la sicilia é bella" not in this condition, do we only look at the sea and not look what is behind us all in the countryside. This money should be spent on a infrastructure to prevent flooding and endangering the population not on a park that is not appreciated or used by anyone.

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