Covid, scuole chiuse e lezioni a distanza: marcia indietro del sindaco di Santa Teresa
di Andrea Rifatto | 11/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/01/2022 | ATTUALITÀ
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Lo Giudice aveva deciso di non attendere la Regione
Dopo la fuga in avanti, arriva la marcia indietro. Il sindaco di Santa Teresa di Riva, Danilo Lo Giudice, ha infatti ritirato ieri l’ordinanza firmata sabato con la quale aveva disposto la chiusura, dal 10 al 23 gennaio, di tutti gli istituti scolastici tra pubblici, privati e paritari, compreso l’asilo nido, emanata a causa dell’elevato numero di positivi al Covid e allo scopo di limitare la diffusione del virus. “La situazione è sfuggita di mano, ritengo che siamo in zona arancione per il numero di contagi che abbiamo, non possiamo aspettare che altri ci dicano cosa fare - aveva detto Lo Giudice venerdì sera nel corso di una diretta con l’assessore alla Salute, Gianmarco Lombardo - abbiamo richiesto all’Asp il parere per chiudere le scuole e non appena arriverà firmerò l’ordinanza”. Parere che però non viene citato nell'atto di ieri, visto che nel provvedimento si fa riferimento alla nota di venerdì con la quale il direttore sanitario dell’Asp ha condiviso le proposte formulate dal sindaco di Messina, relative sia alla dichiarazione della zona arancione in provincia che alla chiusura degli istituti scolastici dal 10 al 23 gennaio. “Il parere rilasciato al sindaco di Messina per me è Vangelo e fornisce un quadro su tutta la provincia - aveva detto il primo cittadino di Santa Teresa - non possiamo attendere che la Regione prenda decisioni all’ultimo momento”. Dunque era stata emanata l’ordinanza che ricalcava quella del capoluogo, con la disposizione per le scuole di proseguire le lezioni con la didattica a distanza, senza però che venisse pubblicizzata dal sindaco sulla sua pagina, come aveva annunciato. Tutti gli altri colleghi, ad eccezione di quello di Mandanici che ha adottato una decisione analoga, seppur pronti a firmare ordinanze di chiusura delle scuole per motivi di salute pubblica come concordato con l’Anci, visto che in zona gialla non è consentito lo stop alla didattica in presenza, hanno invece atteso la Regione, che già sabato mattina ha stabilito di prolungare le vacanze fino a mercoledì, in attesa di decisioni definitive. Ieri, quindi, Lo Giudice ha ritenuto di dover ritirare l’ordinanza di sabato, “considerato che l’Assessorato regionale all’Istruzione ha parzialmente modificato il calendario didattico disponendo il rientro a scuola in presenza alla data del 13 gennaio" - si legge nell'ultimo atto - e “in attesa che il governo regionale sulla base degli aggiornamenti tecnico-sanitari e sulle risultanze dei contagi emani ulteriori interventi a tutela della salute pubblica e del diritto allo studio”.