Fondi ai Comuni, approvata la ripartizione per il 2014
di Redazione | 10/10/2014 | ATTUALITÀ
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Il 2% andrà speso per forme di democrazia partecipata
È stato definito dal Dipartimento regionale delle Autonomie Locali lo schema di riparto delle risorse finanziarie per l'anno 2014, per spese correnti e investimenti, in favore dei Comuni siciliani, individuate dalla Legge di Stabilità regionale. A partire da quest'anno, infatti, vista la soppressione del Fondo di parte corrente per le Autonomie locali, la Regione ha istituito una compartecipazione al gettito regionale dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), calcolata applicando un’aliquota di compartecipazione al gettito dell’imposta effettivamente riscossa in Sicilia nell’ultimo anno precedente all’esercizio di riferimento. La distribuzione delle somme è stata definita, non senza difficoltà, in seguito all’acquisizione del parere della Conferenza Regione-Autonomie locali. Ai Comuni, così come ricordato in una nota a firma dell’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Patrizia Valenti, è fatto obbligo di spendere almeno il 2% delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgano la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune.
I 390 comuni dell'Isola si divideranno 367milioni 700mila euro di risorse di parte corrente, mentre avranno a disposizione 133milioni 700mila euro da destinare ad investimenti. Le quote sono state calcolate tenendo conto di vari criteri: dimensione demografica; esigenza di limitare le variazioni delle risorse disponibili per ciascun comune, garantendo ai centri con popolazione inferiore a 5mila abitanti un ammontare complessivo di contributi ordinari di parte corrente pari ad almeno 115 milioni di euro; minore capacità fiscale in relazione al gettito Irpef e Imu; ubicazione in isole minori; esigenze di spesa per il trasporto interurbano degli alunni delle scuole medie superiori in misura non inferiore al 90% delle spese sostenute nell’anno 2013 per la gestione degli asili nido e per lo svolgimento dei servizi di polizia municipale; verifica delle risorse finanziarie regionali a qualsiasi titolo già assegnate ai singoli comuni; capacità di riscossione; tasso di emigrazione superiore al 50% rispetto alla popolazione residente. Una parte delle somme è stata inoltre riservata per sostenere le iniziative di salvaguardia degli equilibri di bilancio in presenza di comprovate situazioni di difficoltà finanziaria, destinando risorse per le amministrazioni locali che hanno elevato al massimo le aliquote sui tributi propri.