Forza d'Agrò. Abusi edilizi in Cattedrale, il Comune ordina la demolizione
di Andrea Rifatto | 15/07/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/07/2016 | ATTUALITÀ
3174 Lettori unici | Commenti 1
La cattedrale di Maria Santissima Annunziata e Assunta
Rimangono tesi i rapporti tra l’Amministrazione comunale di Forza d’Agrò, guidata dal sindaco Fabio Di Cara, e il parroco del borgo collinare, don Luciano Zampetti. L’ultimo episodio che ha aumentato ulteriormente la distanza tra le due istituzioni cittadine è stata la scoperta di abusi edilizi che il sacerdote avrebbe commesso nella canonica adiacente la cattedrale di Maria Santissima Annunziata e Assunta e in uno spazio esterno. Secondo quanto accertato dai funzionari comunali, in seguito ad una segnalazione anonima giunta in municipio, all’interno della Chiesa Madre di Forza d’Agrò sarebbero state eseguite due tettoie abusive e un’apertura in un’antica cisterna ubicata nel giardino parrocchiale Nel verbale redatto dall’arch. Sebastiano Stracuzzi, dirigente dell’Area tecnica, che si è recato sui luoghi insieme all’ispettore dei Vigili urbani Orazio Maccarrone, viene riportato che nel “piano terrazzo dell’attuale canonica sono state realizzate due tettoie, una di 6,48 mq costruita con struttura in ferro con inclinazione verso la torre campanaria; la seconda, di 8,40 mq a copertura di un pozzo luce esistente, risulta chiusa sui quattro lati”. Inoltre durante il sopralluogo è stato rilevato che “nel giardino di pertinenza del bene monumentale, in un vano esistente di vecchissima fattura, risultava realizzata una bucatura priva di porta, che dava l’accesso ad una vecchia cisterna, ora utilizzata come deposito di attrezzi”. Tutte opere che per il Comune sono prive di autorizzazione edilizia ed eseguite in difformità alla normativa urbanistica. Ciò ha portato il responsabile dell’Utc a firmare un’ordinanza che impone il ripristino dello stato dei luoghi entro il termine di 90 giorni: in caso contrario sarà l’Ente a provvedere d’ufficio addebitando i costi a padre Zampetti. Gli abusi accertati come tali dal Comune di Forza d’Agrò sono stati inoltre denunciati alla Procura della Repubblica di Messina, al Genio civile e alla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali.