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Gal Peloritani, "Cambia Nizza" a gamba tesa su costi e appalti
di Gianluca Santisi | 12/02/2015 | ATTUALITÀ
di Gianluca Santisi | 12/02/2015 | ATTUALITÀ
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Il Gal Peloritani ha sede a S. Teresa di Riva
A pochi giorni dall'espletamento di una gara d’appalto da 600mila euro per l'affidamento da parte del Gal “Peloritani, Terre dei Miti e della Bellezza” del servizio di promozione e valorizzazione delle tradizioni e delle tipicità locali, il gruppo consiliare di minoranza “Cambia Nizza” ha presentato un'interrogazione al sindaco della cittadina jonica, Giuseppe Di Tommaso, per chiedere chiarimenti sull'attività del Gruppo di azione locale e sui rapporti con l'Amministrazione comunale. In particolare, i consiglieri Carmelo Campailla, Alessia Coledi, Antonietta Cintorrino, Francesco Briguglio e Francesco D'Amico hanno chiesto al sindaco quali vantaggi sono derivati da questa partecipazione al Gal per gli operatori economici e la comunità in genere. Nel documento viene inoltre evidenziato che “lo scorso 10 e 11 gennaio il Comune di Mandanici e l'associazione ‘Amiamo S. Teresa’ hanno organizzato la quinta Festa dell'Olio e che tale manifestazione è stata finanziata dal Gal Peloritani”. Proprio su questo aspetto, è stato chiesto al sindaco Di Tommaso “di conoscere quale è stato l'importo che l'associazione di natura privatistica ‘Amiamo S. Teresa’ ha ricevuto dal Gal per l’organizzazione della 5. Festa dell’Olio di Mandanici e con quale procedura pubblica questa è stata individuata”. L'opposizione chiede inoltre di sapere come mai Nizza “è stata esclusa dalle manifestazioni del servizio di promozione e valorizzazione delle tradizioni e delle tipicità del proprio territorio, per il quale il Gal ha impegnato un importo pari a circa 600 mila euro”. Il servizio di promozione, scrivono i consiglieri di opposizione, prevede infatti eventi nei centri di Castelmola, Letojanni, Savoca, Roccalumera, Fiumedinisi, Gualtieri Sicaminò e Fondachelli Fantina. Per il gruppo Cambia Nizza “questo è un esempio di come i soldi pubblici vengono sperperati senza un ritorno per i cittadini nizzardi e di come l’Amministrazione Di Tommaso non sia capace di proporsi come riferimento per una nuova politica comprensoriale dopo i fallimenti dell’Unione della Valle del Nisi e i preoccupanti ritardi nell’avvio dell’Aro del Nisi”. Botta e risposta su Facebook
In attesa della risposta del sindaco Di Tommaso, la polemica è divampata anche sui social network. Ad accendere la miccia è stato l'esponente di “Cambia Nizza” ed ex consigliere comunale, Giacomo D'Arrigo, candidato sindaco del gruppo alle ultime amministrative. “Il Gal dei Peloritani – ha scritto D'Arrigo, attuale direttore dell'Agenzia Nazionale per i Giovani - spende oltre 593 mila euro in promozione e valorizzazione di tipicità e tradizioni locali. Per? Come? Dove? Con quali criteri di assegnazione? Chi ne beneficia? Cosa gestisce? Gestire risorse pubbliche – ha proseguito D'Arrigo - è normale, corretto. Ma qui la richiesta è capire come e con quali criteri. Non ho un pregiudizio ma penso che la richiesta dei consiglieri comunali di Nizza sia corretta. Per certi aspetti dovuta. Può darsi che ci siano elementi che fughino dubbi, ma li possiamo sapere? Confido che il sindaco Di Tommaso tenga conto della richiesta formale di informazioni”. A stretto giro è arrivata la replica del presidente del Gal Peloritani, Giuseppe Lombardo: “Sono domande legittime ma anomale visto che il Gal opera da quasi sei anni e arrivano proprio alla vigilia dell’esperimento della gara e dopo che abbiamo assegnato oltre 5 milioni di euro al nostro territorio. Comunque – ha proseguito Lombardo - anche se non sono stato chiamato direttamente in causa ma di riflesso, non solo non mi sottraggo ai quesiti, ma sono a disposizione per un confronto pubblico in qualsiasi sede. I criteri di spesa - ha concluso il presidente del Gal - sono pubblici e con bandi ad evidenza pubblica con graduatorie che sono facilmente consultabili sul nostro sito www.galpeloritani.it. Per la promozione basterebbe chiedere agli uffici competenti della Regione, viste anche le amicizie altolocate dello stesso D’Arrigo, perché sono stati gli stessi uffici che ci hanno indicato la modalità di spesa con tanto di progetto esecutivo approvato. Inoltre gli organi di controllo sono sempre gli uffici periferici della Regione, come le Soat e gli uffici e le Unità Operative dell’assessorato regionale dell’agricoltura”.