Il sindaco risparmiatore e l’auto della discordia
di Andrea Rifatto | 26/09/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 26/09/2014 | ATTUALITÀ
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Cateno De Luca combattuto da mille pensieri
“Ditemi se ho ragione o torto ad andare fuori di testa”. È l’insolito quesito che il sindaco di S. Teresa di Riva, Cateno De Luca, ha rivolto ai suoi seguaci sui social network, desideroso di raccogliere i pareri provenienti dall’esterno su una situazione che sembra lo abbia particolarmente turbato. Ma cosa ha rovinato una tranquilla giornata al primo cittadino dal carattere turbolento? Vediamo di capirne di più. A giungere sul suo tavolo una nota a firma del direttore dell’Area servizi alla persona, dott. Massimo Caminiti, che chiede la disponibilità di un veicolo di proprietà del Comune e di un autista per permettere ad una dipendente comunale dell’Ufficio anagrafe, sprovvista di patente di guida, di raggiungere la delegazione di Misserio per prestare servizio nelle ore di lavoro prestabilite. Una richiesta che Cateno De Luca, colto di stupore, ha bollato come “in contrasto con i principi di economicità, efficienza, efficacia e flessibilità” da lui tanto amati. Una soluzione, quella prospettata dagli uffici, che a detta del primo cittadino “esporrebbe l’ente ad un evidente spreco di risorse umane ed economiche in spregio alla recente azione amministrativa finalizzata alla razionalizzazione e al risparmio della spesa”. Un oltraggio alle linee guida dell’Amministrazione, dunque: una "richiesta da pazzi, che si sentono super protetti perché ogni 27 del mese percepiscono lo stipendio pagato con le tasse e le imposte della comunità, senza porsi il problema della produttività e del risparmio”.
È la famosa spending review di montiana memoria riveduta e corretta in salsa nisantateresina. Ma qualcosa non torna. Il popolo di Facebook si è diviso tra coloro che plaudono al pugno duro del sindaco e chi invece ritiene legittima la richiesta. Ma a parte ciò, è giusto, prima di tutto, denigrare pubblicamente in tal modo gli impiegati comunali, facendosi forti del proprio ruolo? Assodato ormai che il mantra dipendente pubblico = spreco di risorse viaggia a braccetto con il sindaco di S. Teresa, sarebbe bene valutare attentamente prima di lanciarsi in strali d’accusa.
La dipendente comunale che nelle prossime settimane, per tre giorni, dovrà raggiungere la delegazione comunale nella frazione Misserio per garantire l’apertura dello sportello anagrafe, dopo aver timbrato il cartellno di ingresso in municipio, sta forse agendo per interessi propri o dell’ente che rappresenta? Così come gli altri colleghi, che utilizzano la vettura comunale per arrivare alla sede distaccata, perché non avrebbe diritto ad usufruire di quel mezzo per poter garantire un servizio alla cittadinanza, considerando anche che in quelle date sarà l’unica ad avere la delega a firmare atti pubblici?
Il tema cardine sembra dunque la razionalizzazione e il risparmio della spesa. Ci chiediamo, allora, perché non si agisca a monte analizzando la situazione. Gli uffici municipali nella frazione Misserio sono aperti al pubblico solo un giorno a settimana, il giovedì, dalle 9 alle 11: gli impiegati si recano con l’auto di servizio, a turno, per adempiere al loro dovere. Dunque tale ufficio sarà in grado di rispondere ai cittadini di Misserio con servizi efficienti che giustifichino l’esistenza stessa dello sportello. E invece pare proprio di no. A parte una scrivania, una sedia e qualche penna, non è possibile trovare né un personal computer, né una macchina da scrivere, né altri strumenti tecnologici. Come fanno allora a lavorare, vi chiederete? Semplice: i certificati vengono stilati a penna e consegnati a chi ne fa richiesta (nella speranza che non finiscano nella mani di un impiegato di un altro Comune più “avanzato”, che vedendoli rimarrà stupefatto) e per le carte di identità, segnate le generalità del cittadino, viene dato appuntamento al giovedì successivo, quando sarà possibile ritirare il nuovo documento. Risultato: la maggior parte degli abitanti delle frazione a monte di S. Teresa preferisce recarsi direttamente in municipio per ottenere quanto necessario. Ma la spending review dove è finita? Ha senso tenere ancora due registri anagrafe separati per S. Teresa e Misserio? Visto che ultimamente statistiche e cronometraggi sono di moda in Comune, non sarebbe opportuno valutare la reale necessità di tenere aperto un ufficio che svolge poche operazioni ogni anno? In attesa di risposte, invitiamo il sindaco a pensarci bene prima di gridare allo scandalo, perché ne va dell’immagine stessa del “suo” Comune. O forse è un modo per dare inizio ad un'altra mini rivoluzione in municipio, dove i direttori d'area sembrano sempre traballanti?