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Maltempo settembre-novembre, stato di emergenza per la provincia di Messina
di Redazione | 20/02/2016 | ATTUALITÀ
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Via libera dal Consiglio dei Ministri alla dichiarazione di stato di emergenza per gli eccezionali eventi meteorologici che nel periodo dall’8 settembre al 3 novembre 2015 hanno colpito il territorio delle province di Messina, Catania ed Enna. Il provvedimento, adottato anche per il maltempo che dal 30 settembre al 10 ottobre dello scorso anno ha sferzato il territorio delle province di Olbia-Tempio, Nuoro ed Ogliastra, fa seguito alle richieste inoltrate dalla Regione Siciliana al Governo il 16 ottobre e il 5 novembre, subito dopo le dichiarazioni di calamità naturale siglate dell’esecutivo Crocetta per le criticità derivanti dagli evento meteo avversi che hanno interessato in particolare il Messinese tra ottobre e il 2 novembre, causando frane, smottamenti, esondazioni di torrenti che hanno invaso i centri abitati, ingenti danni a strutture pubbliche e private, infrastrutture di collegamento e reti di servizi e l’interruzione dell’autostrada A18 Messina-Catania all’altezza di Letojanni, per una vasta frana che ha invaso le carreggiate bloccando la circolazione. La dichiarazione dello stato di emergenza avrà la durata di 180 giorni e potrà essere prorogata per un periodo analogo, con ulteriore deliberazione del Consiglio dei Ministri. La delibera stanzia gli importi per realizzare i primi interventi nell’ambito dell’emergenza: ulteriori risorse potranno essere assegnate, con successiva delibera, a seguito della ricognizione dei fabbisogni realizzata dal Commissario delegato. In provincia di Messina i comuni interessati dallo stato di emergenza sono 44, tra zona jonica e tirrenica: Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Barcellona Pozzo di Gotto, Castelmola, Castroreale, Condrò, Fiumedinisi, Francavilla di Sicilia, Forza d’Agrò, Furci Siculo, Gaggi, Gallodoro, Giardini Naxos, Graniti, Gualtieri Sicaminò, Itala, Letojanni, Librizzi, Lipari, Mandanici, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Mongiuffi Melia, Nizza di Sicilia, Pace del Mela, Pagliara, Roccalumera, Rodì Milici, Sant’Alessio Siculo, Sant'Angelo Di Brolo, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Santa Teresa di Riva, Savoca, Scaletta Zanclea, Sinagra, Taormina, Tortorici, Torregrotta, Tusa e Villafranca Tirrena. Nella fascia jonica Taormina e Giardini sono stati i centri più colpiti dall’ondata di maltempo registratasi il 9 settembre. Nella Perla una frana generatasi sotto il pilone della funivia ha invaso i locali della stazione della funivia e il sottostante parcheggio, sommergendo le auto e interrompendo il transito lungo la Statale 114. L’impianto di collegamento con il centro di Taormina è ancora chiuso e si sta lavorando per riaprirlo nei prossimi mesi. A Giardini la situazione è stata critica sin dalle prime ore del mattino a causa dell’esondazione del torrente San Giovanni che ha allagato interi quartieri cittadini causando danni ad abitazioni ed attività commerciali; sulla ferrovia Ct-Me si è inoltre verificata una frana che ha interrotto la circolazione dei treni. Ad ottobre, invece, gli eventi più significativi hanno colpito l’area fra il torrente Agrò e il torrente Pagliara (10 ottobre), tra Sant’Alessio Siculo e Roccalumera, dove le forti piogge hanno notevolmente ingrossato i corsi d’acqua causando esondazioni, danni agli argini e alle strade che costeggiano i torrenti. Gravi danni si sono registrati ad Antillo, dove numerose colate detritiche dai costoni sovrastanti l’abitato hanno invaso il paese danneggiando auto, abitazioni, interrompendo la viabilità e i servizi e provocando il crollo di parte di una chiesa. Tra l’1 e il 2 ottobre numerosi dissesti hanno riguardato il territorio di Letojanni, soprattutto i quartieri a monte e in particolare la zona di contrada San Filippo, dove l’evento che ha causato maggiori danni e disagi, oltre a rischi per la pubblica incolumità, è stata la frana che ha invaso circa 100 metri della carreggiata in direzione Catania dall’autostrada A18. Nella stessa zona, tra il torrente Sillemi e il torrente San Filippo, sono stati riscontrati altri due fronti di frana in corrispondenza del depuratore consortile, che incombono sull’impianto mettendone a rischio il funzionamento. Negli stessi giorni alcune frazioni di Castelmola sono rimaste isolate a causa dei danni subiti dalla viabilità cittadina.