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Metanizzazione, irregolarità nell’appalto: revocata una parte del finanziamento
di Andrea Rifatto | 25/11/2017 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 25/11/2017 | ATTUALITÀ
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Irregolarità nelle procedure di gara e mancata trasmissione di documenti. È quanto riscontrato dalla Commissione europea nelle procedure di affidamento del servizio di metanizzazione nei 15 comuni jonici facenti parte del Bacino “Sicilia Jonico-Peloritano” (Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Fiumedinisi, Furci Siculo, Itala, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalumera, Sant’Alessio Siculo, S. Teresa di Riva, Savoca, Scaletta Zanclea) che ha revocato una parte del finanziamento al Comune di Fiumedinisi, capofila del raggruppamento, per l’importo di 208mila 091 euro, già decertificato dalla Commissione europea. Il contributo passa quindi da 4 milioni 167mila a 3 milioni 959 mila. L'’operazione metano prevede complessivamente un investimento per tutto il comprensorio jonico pari a circa 120 milioni di euro, di cui 54 milioni provenienti dai fondi del Po-Fesr Sicilia 2007/2013, Linea d’intervento 2.1.3.1 - Obiettivo Operativo 2.1.3 , ottenuti dai comuni nel 2014 dalla Regione rispetto ai 74,7 richiesti. Le anomalie sono state comunicate alle amministrazioni locali il 18 gennaio di quest’anno dal Dipartimento dell’Energia, che ha inviato una nota con la quale ha ufficializzato l’avvio del procedimento di rettifica finanziaria da applicare al contributo concesso, che comporta una decurtazione del 5% delle somme finanziate, a causa della definizione insufficiente dei criteri di selezione contenuti nel bando della proceduta di gara, al termine della quale è stato sottoscritto il contratto con la Fin Consorzio, società romana che ha eseguito le opere in cambio della concessione ventennale del servizio di distribuzione del gas e di un indennizzo di 65 milioni di euro al termine del periodo di affidamento. A conclusione dell’attività di verifica eseguita sulle procedure poste in essere per l’affidamento del servizio di metanizzazione, l’Ufficio speciale Autorità di Audit dei Programmi cofinanziati dalla Commissione europea ha condiviso le irregolarità riscontrate dalla Regione, che consistono nell’aver qualificato la concessione come “appalto di servizio” e successivamente come “concessione di servizio pubblico”, avente ad oggetto servizi riconducibili a quelli speciali o esclusi, anziché come “concessione di costruzione e gestione”, con la conseguenza che il bando di gara, oltre alla qualificazione Soa relativa ai lavori, avrebbe dovuto richiedere anche la qualificazione Soa per la progettazione e la dimostrazione del possesso dei requisiti del concessionario. Inoltre la Commissione europea ha riscontrato criticità per la mancata trasmissione da parte del Comune di Fiumedinisi, nella qualità di capofila sottoscrittore del contrato di concessione, della documentazione inerente Durc, certificati di carichi pendenti e casellario giudiziario delle imprese consorziate. A giugno il Comune di Fiumedinisi ha fornito le proprie controdeduzioni a quanto contestato ma anche alla luce di quanto rilevato l’Assessorato regionale dell’Energia ha confermato l’esistenza delle criticità riscontrate e ha quindi decurtato il contributo. Le somme dovranno essere restituite entro 30 giorni. Il rischio è che adesso anche gli altri comuni si vedano ridotti i finanziamenti.