Niente chioschi in cinque piazze di S. Teresa, la pandemia e la crisi portano al rinvio
di Andrea Rifatto | 12/07/2020 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 12/07/2020 | ATTUALITÀ
1697 Lettori unici
Piazza Municipio, dove è previsto un chiosco
Sarebbero dovuti sorgere nei primi mesi di quest’anno, probabilmente tra la primavera e l’estate, ma per vederli operativi bisognerà attendere il 2021. È stata infatti rinviata, da parte degli assegnatari delle aree, la realizzazione dei cinque chioschi previsti in altrettante zone di Santa Teresa. A fine ottobre dello scorso anno l’Ufficio tecnico comunale aveva approvato la graduatoria finale in seguito al completamento dell’iter e aveva preso atto delle risultanze dei controlli in materia di imposte e tasse nei confronti dei partecipanti, che da quel momento potevano così avviare nuove piccole attività imprenditoriali tra le piazze del centro e della frazione Misserio, in base al regolamento approvato nel 2018 dal Consiglio comunale. Ma l’arrivo della pandemia da Coronavirus, che ha imposto severe regole in materia di distanziamento sociale, e la conseguente crisi economica che ha investito tutto il Paese, e dunque anche la cittadina jonica, ha scoraggiato i vincitori del bando, che hanno quindi preferito rinviare a tempi migliori l’apertura dei chioschi, si spera al massimo non oltre la prossima estate. Alla scadenza del termine fissato lo scorso anno erano giunte in municipio 13 domande: quattro erano state escluse, tre ammesse con riserva mentre un partecipante si era ritirato successivamente. Dunque gli interessati erano rimasti otto e gli aggiudicatari sono stati Chiara Vinci per un chiosco in piazza Marina Militare Italiana con canone annuo di 1.950 euro; Antonio Restuccia per piazza Madonna del Carmelo con canone di 1.950 euro; Giuseppe Micalizzi per piazza San Vito Misserio per 1.040 euro annui; Cosimo Miano nel Polo Val d’Agrò per 1.950 euro e Chiara Cicciò in piazza V Reggimento Aosta con un canone annuale di 1.950 euro. Nel caso di Misserio l’assegnatario è deceduto e il Comune potrà rilasciare la concessione al coniuge o ai figli se in possesso dei requisiti. Dalla graduatoria erano rimasti fuori Eleonora Carnabuci e Simona Rita Nicotina per il Polo Val d’Agrò e Filippa Martines per piazza V Reggimento Aosta. I chioschi potranno essere destinati a somministrazione alimenti e bevande, vendita di fiori, prodotti alimentari, frutta e verdura, rivendita di libri e giornali e oggettistica in genere: dovranno essere in legno e potranno avere una superficie massima di 20 metri quadri, con altezza non superiore ai 4 metri. Le strutture che prevedono la somministrazione possono richiedere l’occupazione temporanea per un massimo di 150 giorni di un’area pubblica, versando al Comune la Tosap. La realizzazione di piccoli chioschi, per una cittadina come Santa Teresa che vuole essere a vocazione turistica, era una lacuna che andava colmata e dopo le diverse richieste giunte al Comune, l’Amministrazione si era attivata redigendo un regolamento per disciplinare la materia. Un anno fa il sindaco Danilo Lo Giudice aveva annunciato di voler mettere a bando anche l’area antistante la scuola media e le aree demaniali del lungomare, ma da allora l’iter non è andato avanti in tal senso.