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Esclusi dai finanziamenti tutti i comuni peloritani che avevano presentato istanza


Riqualificazione urbana: Messina e provincia restano a secco

di Andrea Rifatto | 15/11/2013 | ATTUALITÀ

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Oltre 17milioni di euro i fondi a disposizione

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana il decreto del 5 novembre scorso, emanato dell’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità, che approva la graduatoria degli interventi ammissibili e non ammissibili a finanziamento dei “Programmi integrati per il recupero e la riqualificazione delle città”. Trentaquattro i comuni siciliani che hanno presentato istanza di finanziamento: 13 quelli ammessi a ricevere i fondi, 21 gli esclusi. Tutti fuori dalla graduatoria dei progetti ammissibili i comuni della provincia di Messina che avevano avanzato istanza, compresa la Città dello Stretto. Nell’ambito del Piano nazionale di edilizia abitativa, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha assegnato alla Regione Sicilia risorse pari a € 8.561.070,09, mentre € 8.650.916,58 sono stati stanziati dalla Giunta Regionale, per finanziare programmi finalizzati al recupero dell’ambiente urbano mediante la realizzazione di alloggi sociali e/o il risanamento del patrimonio edilizio esistente da locare a canone sostenibile, la riqualificazione degli ambiti urbani fortemente degradati, con la conseguente dotazione di tutte quelle opere infrastrutturali e servizi pubblici indispensabili per superare la marginalizzazione sociale delle aree interessate. Il bando prevede che i programmi vengano attuati con il concorso di risorse pubbliche e private e devono comprendere interventi a carattere edilizio, finalizzati all’incremento del numero di alloggi a canone sostenibile da immettere sul mercato, da locare alle categorie “svantaggiate” in possesso dei requisiti di ordine sociale ed economico stabiliti dalla legge, nonché opere di urbanizzazione primaria e secondaria in grado di eliminare o attenuare il fabbisogno di servizi, anche di tipo aggregativo. Secondo quanto stabilito dal bando, i programmi devono essere obbligatoriamente promossi dai comuni (anche in concorso con altri enti pubblici e/o con enti da essi vigilati) e attuati con il concorso di risorse di soggetti privati (imprese, cooperative, loro consorzi, fondazioni). I soggetti privati dovevano essere selezionati mediante procedure di evidenza pubblica, adottate in conformità alle disposizioni comunitarie, nazionali e regionali in materia di partenariato pubblico - privato. Tra gli interventi ammissibili a finanziamento anche interventi conservativi e/o di recupero del patrimonio edilizio e di pregio architettonico, mediante eventuale rifunzionalizzazione delle strutture da destinare a uso collettivo; interventi infrastrutturali, in particolare per la viabilità necessaria alla accessibilità alle aree a traffico limitato, strade a servizio della residenza, percorsi protetti ciclo-pedonali, riduzione delle barriere architettoniche; interventi a carattere economico, mirati alla rivitalizzazione economico-produttiva dell’area e all’insediamento di nuove attività artigianali, commerciali, culturali, turistico-ricettive finalizzate allo sviluppo locale integrato, se conformi agli strumenti urbanistici, iniziative tutte in grado di creare nuovi posti di lavoro. Ma per varie motivazioni Messina e provincia rimangono clamorosamente fuori dai finanziamenti. Il capoluogo è stato escluso perché nel progetto mancavano le opere di urbanizzazione e perché il contributo richiesto dal Comune riguardava solo il finanziamento all'impresa privata per la realizzazione degli alloggi. Nella fascia tirrenica esclusi i comuni di Barcellona Pozzo di Gotto (mancava la partecipazione dei soggetti privati, non erano presenti gli allegati di cui all'art. 5 punto b, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007); Saponara (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati); Naso (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007, mancavano le opere di urbanizzazione); Pettineo (mancava la selezione dell’operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non erano presenti gli allegati di cui all'art. 5 punto c - d - e - f - g - h – i). Numerosi i comuni della fascia jonica esclusi dalla graduatoria dei progetti ammissibili: Fiumedinisi (il plico è stato consegnato aperto, nella busta non era riportata la dicitura “non aprire” prevista dal bando, mancavano accordi sottoscritti tra pubblico e privato, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007); Forza D’Agrò (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non si riscontravano gli allegati di cui all'art. 5 punto 1 lett. g); Castelmola (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non si riscontravano gli allegati di cui all'art. 5 punto: e - g - i – l); Letojanni (i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007, mancava la designazione del responsabile del programma, mancavano copia degli accordi sottoscritti tra pubblico e privati); Gallodoro (mancava la selezione dell'operatore privato mediante procedura pubblica, mancava la partecipazione dei soggetti privati, non si riscontravano gli allegati di cui all'art. 5 punto: e – g, i costi di realizzazione degli alloggi non rientravano nel D.A. del 23/7/2007); Antillo (mancavano gli allegati di cui all'art. 5 punto e, mancava il concorso del privato). Tredici i comuni siciliani che si divideranno la somma di 17.211.986,67 euro prevista dal bando: Noto, Favara, Floridia, Vittoria, Palermo, Canicattini Bagni, Piedimonte Etneo, Petralia Soprana, Niscemi, Casteltermini, Lercara Friddi, Bompensiere, Siracusa. Stanziamenti importanti che permetteranno, anche con il contributo di privati, comuni ed altri enti pubblici, di riqualificare quartieri urbani con la realizzazione di importanti opere di urbanizzazione e di ricavare alloggi da immettere sul mercato con canoni accessibili alle fasce più svantaggiate, in un periodo in cui sono sempre più i casi di inquilini inadempienti per morosità o che non riescono a permettersi un contratto di locazione a prezzi di mercato. 

 

 

 

Più informazioni: finanziamenti  riqualificazione urbana  


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