Giovedì 31 Ottobre 2024
Carenze nella documentazione vietano l'immissione del reflui nel torrente Rossello


Roccafiorita. La Regione nega l'autorizzazione allo scarico del depuratore

di Andrea Rifatto | 04/10/2014 | ATTUALITÀ

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Il Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti ha negato al Comune di Roccafiorita l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue provenienti dall’impianto di depurazione sito in località “Piano-Pomara”, che confluiscono nel torrente Rossello verso la fiumara d'Agrò. Il decreto firmato dal dirigente generale, dott. Marco Lupo, specifica che il diniego è dovuto alle carenze riscontrate nella documentazione inviata dal Comune all’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, che non ha ritenuto di poter accogliere favorevolmente l’istanza di rinnovo dell’autorizzazione allo scarico.
La richiesta di rinnovo era stata inoltrata dall’amministrazione comunale del centro collinare nel febbraio 2012, e nel settembre dello stesso anno il Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti aveva richiesto la trasmissione della documentazione integrativa al fine di istruire la pratica. Ma fino al dicembre 2013 da Roccafiorita non è giunta alcuna risposta, tanto che la Regione ha nuovamente sollecitato l’invio della documentazione insieme al versamento degli oneri di deposito. Il sette marzo di quest’anno, accertata la mancata trasmissione della documentazione integrativa e della ricevuta di versamento degli oneri di deposito, la Regione ha inviato il preavviso di diniego, in seguito al quale il Comune ha nuovamente reiterato l’istanza di rinnovo allo scarico unitamente alla ricevuta di versamento di 600 euro, quale oneri calcolati in base al numero di abitanti. Documentazione che però è stata giudicata non utile al superamento dei motivi che avevano portato al mancato accoglimento già nella prima fase.
La prima autorizzazione allo scarico delle acque reflue nel torrente Rossello risale al 1987, all’indomani dell’approvazione del Programma di attuazione della rete fognaria (Parf) di Roccafiorita.
Il Comune potrà adesso proporre ricorso al Tar entro 60 giorni dalla ricezione del decreto o ricorso straordinario al presidente della Regione entro 120 giorni.


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