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Roccalumera, violazioni contabili e gestione irregolare in tre bilanci del Comune
di Andrea Rifatto | 06/06/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 06/06/2018 | ATTUALITÀ
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Il municipio di Roccalumera
Anomalie atte a pregiudicare gli equilibri economico-finanziari del Comune e numerose violazioni di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria, effetti espansivi sulla spesa, con evidenti ricadute sulla già precaria situazione finanziaria, numerose violazioni, inadempienze e omissioni. Un quadro che rende indispensabile un immediato intervento correttivo entro 60 giorni da parte del Consiglio comunale, a cui la pronuncia è stata inviata per il tramite del suo presidente. Lo ha stilato la Sezione di controllo della Corte dei conti Sicilia dopo le verifiche sul Rendiconto 2015, sul Bilancio di previsione 2016-2018 e sul Rendiconto 2016 del Comune di Roccalumera, rilevando numerosi profili di criticità e delineando “un quadro preoccupante della gestione finanziaria dell’Ente che appare complessivamente lontana da parametri di regolarità e risulta non essersi ancora allineata ai principi e le norme della contabilità armonizzata, nonostante la dichiarata volontà dell’Amministrazione”. I magistrati contabili hanno esaminato le relazioni inviate dal revisore dei conti e udito il sindaco Gaetano Argiroffi e il responsabile del Servizio Finanziario Luciano Scala, mettendo nero su bianco criticità e inadempimenti nella deliberazione depositata nei giorni scorsi. A partire dal riaccertamento straordinario dei residui, giudicando “grave la violazione derivante dall’assenza di accantonamenti per spese legali e contenzioso che altera significativamente l’attendibilità del risultato di amministrazione, determina una illegittima espansione della capacità di spesa ed espone al rischio di squilibri di bilancio”. L’Ente ha ammesso l’inadempimento dichiarando di aver provveduto, quanto all’accantonamento per indennità di fine mandato, in sede di rendiconto 2015. Con riferimento all’accantonamento per spese legali e contenzioso, l’Amministrazione ha affermato invece che non si è ancora pervenuti a una precisa quantificazione del fabbisogno e che provvederà in occasione del primo adempimento utile. Violazioni che hanno prodotto “una sottostima del disavanzo di amministrazione che andrà rideterminato dall’Amministrazione, dopo aver provveduto ai predetti accantonamenti, e iscritto correttamente in bilancio”. Rendiconto 2015. Rilevati un disavanzo di amministrazione di 1.852.486,21 euro, assenza di accantonamenti per spese legali e contenzioso, assenza di accantonamenti per perdite nelle società partecipate e la mancata trasmissione dell’attestazione di congruità, da parte dell’Organo di revisione, sugli accantonamenti e vincoli del risultato di amministrazione. “La sottostima del disavanzo, determinata dall’assenza o insufficienza di accantonamenti – scrive la Corte – è una grave violazione che può mettere a rischio gli equilibri di bilancio”. Evidenziata poi una bassa riscossione dalle entrate da recupero dell’evasione tributaria (15,92% delle somme accertate) e delle sanzioni del Codice della strada (20,52% dell’accertamento). Il Comune ha fornito dei dati relativi agli accertamenti degli esercizi 2015-2017, mentre quelli sulle riscossioni appaiono confermare il modesto andamento segnalato dalla Corte. Rilevata la presenza di residui attivi (somme accertate e non riscosse) relativi agli esercizi finanziari precedenti al 2012 per 173.671,56 euro di Ici/Imu, 373.466,30 per Tarsu/Tia/Tari, 597.234,87 per proventi acquedotto e 67.058,77 per proventi da canoni di depurazione: l’Ente segnala di aver proceduto ad accantonare 1.134.430 e che al 31/12/2017 registra un forte ridimensionamento delle partite di anzianità antecedente al 2012. Violazioni sui debiti fuori bilancio. Con riferimento alla situazione debitoria dell’Ente risultano debiti fuori bilancio ancora da riconoscere per circa 20mila euro relativi a parcelle per spese legali dell'anno 2015 e precedenti e per circa 6mila euro per sentenze; inoltre, dai successivi atti trasmessi dall’Organo di revisione, risultano debiti fuori bilancio non riconosciuti per circa 505mila euro relativi a spese legali e fornitura di beni e servizi, per i quali sono stati concordati con i debitori i pagamenti, ripartiti nei vari esercizi finanziari, senza il preventivo riconoscimento del debito da parte dell’Organo consiliare. Il Comune di Roccalumera ha dedotto asserendo sommariamente che tali partite sono riconducibili non a debiti fuori bilancio, bensì a transazioni. La Sezione, esaminati gli atti acquisiti, ha accertato quindi che nel corso degli anni 2015 e 2016 l’Ente ha adottato numerosi atti d’impegno di spesa a parziale copertura di debiti imputabili a esercizi pregressi, già certi, liquidi ed esigibili ma privi di copertura finanziaria. Debiti fuori bilancio a tutti gli effetti rispetto ai quali l’Amministrazione, in aperta violazione del Testo unico Enti locali, ha omesso di sottoporre la proposta al Consiglio comunale, organo competente sia al riconoscimento che alla copertura finanziaria pluriennale e ha imposto unilateralmente al creditore, senza previo assenso, un piano di rateizzazione in tre anni. "Prassi che va censurata e l’Amministrazione deve ritenersi onerata di immediate misure correttive, adottando le relative deliberazioni da trasmettere alla Procura regionale di questa Corte". Previsionale 2016-2018. Poche le osservazioni su questo documento finanziario: oltre al ritardo nell’approvazione, il Collegio ha evidenziato che le numerose violazioni e criticità sopra rilevate, specie con riferimento all’attendibilità del risultato di amministrazione, sono atte a determinare squilibri strutturali e limitare la regolare gestione dell’Ente e ha preso atto delle deduzioni sollecitando l’Amministrazione ad un immediato riallineamento delle partite contabili. Rendiconto 2016. Evidenziate osservazioni sui medesimi punti oggetto di rilievo in sede di controllo del Rendiconto 2015, tra cui: disavanzo di amministrazione di 1.460.131,83 euro, bassissima capacità di riscossione nella attività di contrasto all’evasione tributaria che risulta pari al 3,68% dell’accertamento; presenza di residui attivi relativi agli esercizi finanziari 2012 e precedenti. Con riferimento alla situazione debitoria dell’Ente, nel corso dell’esercizio finanziario 2016 non sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio e al 31 dicembre risultano debiti ancora da riconoscere per 56.469,81 euro. La mancanza del formale riconoscimento da parte dell’Organo consiliare dei debiti fuori bilancio derivanti dai procedimenti di esecuzione forzata per 26.349,37 euro per i quali l’Ente ha liquidato 5.981,29 euro e per i restanti 20.368,08 euro sta provvedendo con pagamenti rateizzati. Conclusioni. “Il Collegio, nello stigmatizzare la scarsa attenzione del Comune ai rilievi della Corte, evidenzia che nessuna delle criticità emerse in sede di controllo sul rendiconto 2015 risulta superata nel 2016. In particolare permangono le gravi omissioni nella determinazione degli accantonamenti, specie per il contenzioso, che minano l’attendibilità del risultato di amministrazione. Risulta ancora deficitaria la gestione di cassa che non riesce a riassorbire l’anticipazione di tesoreria, sia al 31/12/2015 che al 31/12/2016. Particolarmente critica è la gestione dei residui delle entrate proprie, ove permangono ingenti partite con anzianità superiore a tre anni. Analoghe irregolarità a quanto rilevato nel corso dell’esame del precedente rendiconto sussistono nelle procedure di riconoscimento dei debiti fuori bilancio”.