S. Teresa, bollette rifiuti più salate nel 2022. E il prossimo anno si rischia la stangata
di Andrea Rifatto | 30/03/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 30/03/2022 | ATTUALITÀ
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Aumenta la differenziata ma anche le bollette
Saranno più salate le bollette rifiuti del 2022 per cittadini e attività economiche di Santa Teresa di Riva. È quanto emerge dal Piano economico-finanziario e dalle tariffe della tassa puntuale (Tarip) approvati dalla giunta su proposta del sindaco Danilo Lo Giudice. Rispetto a quanto preventivato lo scorso anno, infatti, il costo totale del servizio di raccolta differenziata da coprire con gli introiti dell’imposta è passato da 1 milione 640mila 735 euro a 1 milione 706mila 501 euro, con un incremento del 4,05% (pari a 65mila euro) che ha comportato l’aumento delle tariffe. Ma la vera stangata potrebbe arrivare con le bollette del 2023, visto che il Piano economico-finanziario dell’anno in corso prevede una spesa di quasi due milioni di euro, che dunque inciderà parecchio nelle tasche dei contribuenti. Ma andiamo con ordine. Nel 2021 la raccolta differenziata a Santa Teresa di Riva si è attestata al 76,29% (nel 2020 era al 72,73%), con 3.660.099 kg di rifiuti totali raccolti di cui 2.792.279 kg differenziati e 867.720 kg indifferenziati; il Piano finanziario tiene conto delle spese dichiarate dal gestore e dei costi sostenuti dal Comune per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, i costi di gestione del Centro comunale di raccolta e quelli di riscossione e accertamento. Le tariffe 2022 per le utenze domestiche sono aumentate in media del 4,98% per la parte fissa (calcolata in base al numero di componenti del nucleo familiare e alla superficie in metri quadrati), mentre la tariffa della parte variabile (basata sulle quantità di indifferenziata conferite) subisce un incremento dell’8,63%, passando da 0,9053 a 0,9836 euro/kg; per le utenze non domestiche l’aumento medio sulla parte fissa (calcolata in base alla superficie del locale) è del 5,55% mentre per la parte variabile si conferma all’8,63%. Ad esempio una famiglia di quattro persone che vive in un alloggio di 100 metri quadrati, ipotizzando la produzione di 100 kg di rifiuti indifferenziati, nel 2021 ha pagato 227,38 euro, nel 2022 ne pagherà 242,01 (+6,5% circa), mentre nell’ipotesi delle stesse superfici e quantità un negozio (abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria) passa da 222,38 a 237,56 euro, così come per bar, ristoranti, pizzerie, pub, birrerie, trattorie, pasticcerie, ortofrutta, pescherie, fiori e piante la Tarip passa da 685,80 a 726,63 euro. Confermato lo sconto del 20% in bolletta, sulla parte variabile della Tarip, per chi effettua il compostaggio domestico dell’umido. Per il 2022 l’Ufficio tecnico ha previsto un costo che salirà a 1 milione 939mila 359 euro, di cui 938mila 523 euro di costi fissi e 1 milione 836 euro di costi variabili, dunque con un implemento di 232mila euro che viene giustificato con la maggiorazione del 30% del costo di smaltimento dell’indifferenziato, del 75% del costo di smaltimento dell’umido-sfalci e del 30% di ingombranti, legno e Raee, oltre all’aumento esponenziale dei costi dei carburanti, che dal 2020 al 2022 hanno subito un aumento di circa il 30%. Entro il 30 aprile il Piano economico-finanziario e le tariffe della Tarip dovranno essere approvati dal Consiglio comunale, che stabilirà anche le scadenze dei pagamenti, ma questa scadenza potrebbe slittare tanto che lo scorso anno l’approvazione in aula è avvenuta a giugno.