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S. Teresa, padre Subba trasferito a Torregrotta. Possibili altri spostamenti
di Andrea Rifatto | 21/01/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 21/01/2018 | ATTUALITÀ
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L'arcivescovo Accolla e padre Subba
Una comunità in lacrime per un fulmine a ciel sereno, arrivato in un giorno di festa. Padre Fabrizio Subba, parroco del santuario della Madonna del Carmelo, patrona di S. Teresa di Riva, è stato trasferito alla parrocchia di Torregrotta, sulla fascia tirrenica messinese. Ad annunciarlo pubblicamente è stato questa mattina l’arcivescovo Giovanni Accolla, durante la cerimonia di dedicazione del santuario di Bucalo. Una decisione, già nota al parroco, che ha fatto calare il gelo in chiesa, lasciando sgomenti i fedeli, in lacrime per essere costretti a salutare padre Subba, insediatosi nel santuario santateresino nel settembre 2014 e sin da subito apprezzato per le sue attività pastorali e per le importanti iniziative di carattere sociale che ha avviato per la crescita e il miglioramento della comunità parrocchiale. “Tutto nasce dopo la nomina di monsignor Cesare Di Pietro a vicario generale, che ho sollevato dall’incarico di rettore del Seminario perché il tempo a disposizione non gli consentiva di seguire i due impegni – ha spiegato l’arcivescovo –. Da lì ho provveduto a nominare don Alessandro Lo Nardo, parroco di Salina, a rettore del Seminario, mentre padre Giuseppe Brancato, direttore della Caritas diocesana, andrà a Salina; padre Antonino Basile, attualmente a Torregrotta, è stato nominato parroco a Camaro San Paolo e direttore della Caritas e per Torregrotta ho dunque pensato a don Fabrizio, perché si tratta di una bella comunità che ha bisogno di continuità con i precedenti parroci e padre Subba saprà certamente darla, sia per la sua età che per i rapporti già consolidati con i predecessori”. Padre Subba si insedierà nella nuova sede ai primi di febbraio. Tra i fedeli è stato pronunciato un netto “no” al trasferimento e non è mancato il brusio. “Eviterei commenti, il mondo continua a girare e la gioia di servire c’è in tutti – ha tagliato corto monsignor Accolla – è rispettabilissimo l’attaccamento e l’affetto al vostro parroco ma dobbiamo avere il cuore libero e servire la chiesa sempre e dovunque”. Volete che questa comunità resti bambina o che cresca? Vorreste umiliare il suo lavoro e il suo impegno? Dite sì, siamo cresciuti, altrimenti direste al vostro parroco che ha lavorato invano. Questa comunità è matura e capace di continuare il suo impegno, non resterà orfana. Padre Fabrizio è un sacerdote esemplare e non può essere mortificato nel ruolo né può essere mortificata una comunità. Non si tratta di togliere ma è una chiamata. Ho pregato il Signore che venisse fatta la sua volontà, non la mia o quella del sacerdote. Sono convinto della generosità di Fabrizio, del suo sacrificio e della gioia nel servire il Signore. Noi che ci doniamo a Dio non abbiamo bisogno di fare un referendum per essere chiamati a servirlo altrove – ha sottolineato l’arcivescovo – il Pastore è uno solo e se non lo capissimo rischieremmo di divenire professionisti del sacro. Una comunità così ha bisogno ancora di crescere, le vostre lacrime e il vostro piccolo dolore diventino lacrime di gioia, vi chiedo di essere molto vicini a padre Fabrizio perché il calore dell’affetto non può finire nel dimenticatoio. Qualcuno potrà avercela con me, ma sono spudorato e vi chiedo di pregare anche per me”. Padre Subba, con gli occhi lucidi e la voce segnata dalla commozione, ha innanzitutto ringraziato l’arcivescovo per la sua presenza. “Un cammino pensato per nove anni ma il Signore interviene e in ottica di fede ho dato la piena disponibilità. È un momento di grande sofferenza per me e per tutti, non perché io abbia fatto cose speciali in questa comunità, di cui ne ho condiviso la vita per tre anni e qualche mese, giorno per giorno, notte dopo notte, 365 giorni su 365, nella gioia e nel dolore. Un tempo molto bello e molto ricco che porto nel cuore. Oggi ci sono lacrime di tristezza ma anche di gioia. Lascerò S. Teresa con grande serenità, almeno questo è quello che sento in questo momento, domani non so. Sono grato a questa gente perché mi ha voluto bene più di quanto io ne merito e di questo sono pienamente convinto. Grazie per la sua fiducia – ha detto padre Fabrizio a monsignor Accolla – perché comunque mi chiama in una comunità più grande anche se la mia presenza non si è limitata a questa parrocchia ma ho conosciuto tutta S. Teresa. Chiedo al Signore la grazia per ripartire, perché dopo tre anni è un po’ una fatica trasferirsi, ricominciare, conoscere nuova gente. Ci sarà comunque sempre modo di incontrarci. La comunità farà il suo percorso con il parroco che lei desidererà nominare per questa porzione di popolo di Dio”. Il nuovo parroco del santuario di Bucalo potrebbe essere padre Ettore Sentimentale, attualmente rettore della parrocchia di San Giacomo Maggiore di Messina e vicario territoriale della zona jonica. Monsignor Accolla, al termine della celebrazione di oggi, non ha dato conferma in merito, limitandosi a dire che il nome di Sentimentale, che nei giorni scorsi ha raggiunto più volte a S. Teresa, potrebbe essere quello prescelto. Oltre al trasferimento di Subba, ci saranno nei prossimi mesi altri spostamenti all’interno della Diocesi di Messina e probabilmente anche nei comuni della zona jonica, incluso S. Teresa, dove potrebbe esserci una riorganizzazione generale all'interno del vicariato.