Venerdì 01 Novembre 2024
La compagnia telefonica contesta la decisione che ha stoppato l'adeguamento


S. Teresa, Telecom ricorre al Cga dopo lo stop del Tar all’antenna

di Andrea Rifatto | 10/12/2018 | ATTUALITÀ

1657 Lettori unici | Commenti 1

L'antenna di proprietà della Telecom

Dopo il no del Tar di Catania alla sospensione  degli atti con i quali il Comune di S. Teresa ha negato l’autorizzazione (Scia) ad eseguire l’adeguamento tecnologico dell’impianto di telefonia mobile sul lungomare Borsellino, Telecom Italia si è rivolta al Cga di Palermo per chiedere l’annullamento dell’ordinanza emessa dai giudici etnei. Un passaggio più che prevedibile. Nei giorni scorsi è giunto in municipio il ricorso e la Giunta comunale ha dato mandato all’Area Amministrativa di nominare un legale, individuato dagli Uffici nell’avvocato Carmelo Moschella, che ha già rappresentato l’Ente dinanzi al Tar. Per l’ulteriore incarico riceverà un compenso pari a 2mila 674. Il ricorso di Telecom, presentato contro il Comune e l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, punta a ribaltare il verdetto del Tar facendo leva sul fatto che l’ordinanza dello scorso settembre è stata emessa quando era già intervenuto il silenzio-assenso sull’istanza presentata al Comune per avviare i lavori di adeguamento dell’antenna, situata su un edificio all’angolo di via Agrumaria nel quartiere Sacra Famiglia, e che l’Ente non ha informato la società di telecomunicazioni sulle modifiche apportate al Regolamento comunale sugli impianti di telecomunicazioni, giudicato illegittimo soprattutto nella parte in cui non consente l’adeguamento di impianti esistenti come quello in questione, installato nel 2005. Per l’Ufficio tecnico, infatti, “l’adeguamento previsto della Scia presentata il 4 dicembre 2017 non rientra nei parametri che consentono la localizzazione nel lungomare Paolo Borsellino”. Inoltre secondo Telecom il divieto di adeguamento dell’impianto, con la sostituzione delle antenne con altrettante di nuova generazione, comporta un gravissimo pregiudizio per l’ammodernamento della rete, non consentendo l’implementazione della tecnologia 4G, con conseguente danno economico.


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 10/12/2018 alle 18:20:53

Non si trattava della "mera sostituzione delle antenne" ma anche di tutto l'apparato trasmittente con notevole aumento della potenza: oltre che implementare la nuova tecnologia venivano potenziate tutte le altre frequenze! ... In un sito dove coesistono due impianti, che provocavano nelle vicinanze già prima livelli del campo elettromagnetico prossimi ai 6 V/m.

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