Giovedì 31 Ottobre 2024
Lo Giudice ha spiegato il significato del gesto ma non sono mancate le critiche


S. Teresa, una zanna di elefante donata al Comune scatena le polemiche contro il sindaco

di Andrea Rifatto | 13/07/2020 | ATTUALITÀ

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Sindaco, amministratori e funzionari con la zanna

Un trofeo da esporre o un simbolo da mostrare per far comprendere gli errori del passato da non ripetere? Non sono mancate le polemiche a Santa Teresa per la decisione dell’Amministrazione comunale di chiedere al Tribunale di Messina la consegna di una zanna di elefante, confiscata nel 2016 a dei privati che la detenevano illegalmente, ricevuta in dono e pronta per essere esposta a Villa Crisafulli-Ragno. “La zanna viene donata per fini meramente culturali e verrà esposta al Palazzo della Cultura - ha spiegato il sindaco Danilo Lo Giudice, pubblicando alcune foto dove lui e altri amministratori, insieme ai funzionari del Tribunale, tengono in mano sorridenti il lungo dente - ringrazio il dirigente amministrativo del Tribunale Antonino Ciccia e il giudice Salvatore Mastroeni che hanno accolto la nostra richiesta e il nostro consigliere Santino Scarcella insieme all’amico Santo Gaeta che hanno avuto questa bellissima idea: a loro va il mio grazie per aver concretizzato questa iniziativa che renderà questo bene nuovamente fruibile”. L’iniziativa, però, non è piaciuta a tutti e al posto dei like sono arrivate diverse critiche da parte dei cittadini. “Il messaggio positivo, di grazia, quale sarebbe? E i fini culturali? - chiede Domenico - sembrerà solo un triste trofeo appeso al muro: cosa cambia se in casa di un bracconiere o nella sede del Comune?”. Secondo Mario “non è un bel messaggio, soprattutto un ente pubblico, ‘capirei’ un privato”. “Povera bestia! Ucciso per una zanna!” commenta Annarita.


Lo Giudice ha tentato quindi di rimediare in corsa, rendendosi conto che il suo messaggio era stato interpretato come l’esposizione di un trofeo, specificando che “non è stato ucciso nessuno, la provenienza è sconosciuta e si tratta di un reperto confiscato perché detenuto in maniera illegale da privati. I tribunali, anziché lasciarli nei depositi, li donano agli enti pubblici proprio per evitare il diffondersi di pratiche illegali e per dare un messaggio positivo che è quello che anche noi vogliamo fare, forse inizialmente non si era intuito e me ne scuso”. Poi ha aggiunto come “numerosi musei di storia antica espongono zanne di elefanti o di altri animali e nell'esporle si spiegano le storie, perchè la storia non si può nascondere, il male fatto dall'uomo deve essere portato a conoscenza di tutti e spiegato. A primo impatto chiunque direbbe che è soltanto un trofeo, ma anche la sua esposizione può fare comprendere che dietro l'uccisione di quell'animale ci sono una serie di azioni che per la nostra società sono, e a ragione, criminali. Tutto sta nel come si spiegano le cose: esistono ancora i lager nazisti e la gente li va a visitare e bisogna conoscerli per sapere il male che è stato fatto. Un’istituzione ha questo dovere: fare conoscere la storia e ciò che di sbagliato ci può essere dietro quella storia”. Ma ciò non ha persuaso fino in fondo: “Mi dispiace signor sindaco ma la risposta non mi ha convinto per niente - ha replicato Domenico - paragonare un museo di storia naturale o antica a una qualunque altra sede, secondo me, è fuorviante. Verrò con piacere ad ascoltare la storia di questa zanna (che nessuno conosce, neanche voi) raccontata da un vostro dipendente appositamente formato e a ciò delegato. O ci volete mettere sotto solo un'anonima targhetta?”. “La foto con tutti che ridono con in mano la zanna non mi pare molto in linea col senso del messaggio” ha commentato invece Francesco. 


COMMENTI

fahrenheit | il 13/07/2020 alle 14:25:03

Io la trovo, perfida, demenziale e persino inquietante.

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