Savoca, il gestore del micronido lancia accuse alla minoranza e va via: struttura chiusa
di Andrea Rifatto | 09/01/2022 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 09/01/2022 | ATTUALITÀ
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Adesso bisognerà individuare un nuovo gestore
Sembrava fosse stato trovato l’accordo, invece era solo l’atto finale di un rapporto che si è interrotto. È rimasto, infatti, senza un gestore ed ha chiuso battenti il micronido comunale di Savoca, visto che l’associazione “Asofa” di Gaggi, che se ne occupava dal 2019 (anche se l’aggiudicazione definitiva è avvenuta solo ad agosto 2021 e non è mai stato firmato il contratto, come confermatoci dal sindaco) ha deciso di concludere anticipatamente le proprie attività, considerato che l’appalto triennale sarebbe scaduto alla fine del 2022. Una “separazione” arrivata dopo la richiesta al Comune della compensazione di debiti e crediti per la somma di 13mila euro, in quanto l’associazione era creditrice di questa cifra per prestazioni precedenti all’ultima gestione del nido ma anche debitrice di 19mila 760 per 26 mesi di canone di locazione, mai versato al Comune. La Asofa, debitrice di altri 6mila 760 euro tra affitti e utenze, ha però comunicato alle famiglie l’interruzione del servizio, annunciando che non parteciperà alla prossima gara per la nuova gestione. “Ho partecipato ad un incontro presso il Comune di Savoca per affrontare il delicato tema di garantire la continuità del servizio asilo nido di Savoca - ha scritto nel messaggio alle famiglie il presidente dell’associazione, Leonardo Le Mura - l’incontro promosso dal sindaco aveva il fine di capire e comprendere cosa stava accadendo e programmare le iniziative da porre in essere per garantire la continuità del servizio asilo nido. Abbiamo tutti preso atto e capito, attraverso una foto, che dietro a questi problemi c’è solo una spiegazione, ovvero il tentativo di strumentalizzare anche il tema asilo nido, per fare una bassa politica. Guardate la foto e capirete tutto”. In allegato un’immagine che ritrae il capogruppo di minoranza consiliare, Giuseppe Muscolino, mentre si trova all’esterno della struttura e dialoga con due operatrici in quel momento nel cortile interno. Abbiamo contattato Le Mura per capire a cosa faccia riferimento, ma non ha voluto rispondere alle nostre domande. Le motivazioni della chiusura cambiano invece nella lettera inviata alle cinque unità di personale educativo e ausiliario e al sindaco, visto che nel documento l’Asofa scrive che “per ragioni esclusivamente economiche, ci vediamo costretti a concludere anticipatamente le nostre attività. Le poche iscrizioni non consentono di far fronte alle spese di gestione, che sono di gran lunga superiori ai ricavi. In questi due anni l’associazione scrivente ha investito molto in attività, in impiego di risorse umane, logistiche e attrezzature, con la speranza di incrementare il numero degli iscritti - si legge nel documento - anche la retta sociale da noi praticata aveva il fine di incentivare le iscrizioni. Tuttavia, nonostante l’impegno profuso, si deve prendere atto della situazione, che sul piano economico è diventata insostenibile. La nostra associazione, da sola, non è in grado di far fronte a tutti i costi di gestione”. Le Mura ha fatto presente che i contratti scaduti il 21 dicembre non potranno essere rinnovati e per quelli a tempo indeterminato part-time la comunicazione vale come preavviso di licenziamento, “visto che la nostra associazione non ha altri asili nido attivi e/o servizi similari”. Abbiamo chiesto anche al sindaco cosa abbia portato alla chiusura della struttura e a cosa si riferisca l’ex gestore quando parla di strumentalizzazione politica: “Ci è arrivata la comunicazione, preannunciata nel corso di una riunione con i genitori, che la gestione si interrompe per motivi economici e personali - afferma Massimo Stracuzzi - hanno ritenuto di non poter continuare l’attività, non entro nel merito però quando si tratta di bambini non voglio mettere in mezzo la politica, l’ho detto anche al presidente dell’associazione, voglio fare solo gli interessi delle famiglie e dei bambini. Io ho tutelato l’Ente sistemando i conti in sospeso, ci siamo sempre battuti per portare l’asilo ad un buon livello, adesso diventa difficile anche per noi”. Il Comune ha già avviato l’iter per un nuovo affidamento del micronido, con un canone mensile di 500 euro oltre Iva.