Scuola innovativa a Sant’Alessio Siculo, "no" della Regione
di Andrea Rifatto | 19/01/2016 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/01/2016 | ATTUALITÀ
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Un esempio di scuola innovativa
Il Comune dimentica di inviare alcuni documenti alla Regione e perde la possibilità di ottenere un finanziamento per realizzare una nuova scuola. Accade a Sant’Alessio Siculo, dove l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rosa Anna Fichera aveva deciso nell’ottobre scorso di partecipare ad un Avviso pubblico dell’assessorato regionale dell’Istruzione e della Formazione professionale finalizzato alla selezione delle manifestazioni di interesse degli enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento e interessati a partecipare al programma “Scuole innovative”, approvato con la Legge 107 del 13 luglio 2015, che prevede la possibilità per gli enti locali di realizzare un plesso scolastico innovativo dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strumentale e antisismica, caratterizzato dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio. Per tali finalità il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha assegnato alla Regione Siciliana uno stanziamento di 24,9 milioni di euro. Il Comune di Sant’Alessio Siculo aveva così redatto un progetto da 300mila euro per una nuova scuola “innovativa”, denominato “Scuola in Centro”, e lo aveva inoltrato alla Regione il 5 ottobre, l’ultimo giorno utile stabilito dall’Avviso. Alla scadenza del termine sono pervenute all'assessorato dell’Istruzione 36 istanze, esaminate dalla Commissione per la valutazione tecnica dei progetti: 20 sono state escluse in quanto ritenute non ricevibili o non ammissibili, mentre delle 16 ammesse sono state finanziate solo le prime cinque, presentate dai Comuni di Monreale, Lentini, Villabate, Siracusa e Floridia, che si sono suddivisi l’intera somma a disposizione. La domanda presentata da Sant’Alessio, inserita al 19esimo posto della graduatoria delle manifestazioni di interesse non ammesse con 36 punti, è stata giudicata non ricevibile e non ammissibile in quanto il Comune non ha allegato il documento del legale rappresentante dell’Ente, l’ortofoto, le sezioni dell’area e il regolamento edilizio, in violazione di quanto previsto dall’Avviso. Ciò ha precluso dunque ogni speranza di accedere ai fondi, che per una centro come Sant’Alessio, dove è attivo un solo plesso scolastico dopo la chiusura della scuola di piazza Zappalà, sarebbero stati più che utili. Proprio nella cittadina del Capo, il 21 dicembre scorso, in occasione della posa della prima pietra dei lavori di ampliamento della scuola “Gussio”, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone aveva sottolineato come l’Italia debba puntare ad una nuova idea di scuola, a partire dalle strutture, prendendo esempio dal modello finlandese e iniziando a parlare di architettura e non di edilizia scolastica, dove l’innovazione non sia solo tecnologica. “Vogliamo che i nuovi istituti rispondano a un’idea rivoluzionaria di scuola, aperta al territorio e alle esigenze degli studenti, ma anche declinata al futuro, all’immaginazione e alla scoperta” aveva detto Faraone. Per il momento Sant’Alessio si dovrà però accontentare di una scuola “classica”.