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Solo briciole per i torrenti, 120mila euro per il Savoca e il Pagliara
di Andrea Rifatto | 05/12/2014 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 05/12/2014 | ATTUALITÀ
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Il livello del torrente Savoca è sempre più alto
Chi ben comincia è a metà dell’opera. Sarà stato questo lo spirito che ha condotto il Dipartimento regionale dell’Ambiente a stanziare le prime somme per la messa in sicurezza dei torrenti, considerando l’arrivo della stagione invernale e i conseguenti rischi legati a possibili eventi meteorologici di particolare intensità. Non si tratta delle risorse tanto attese dagli amministratori locali e al centro di trattative avviate nei mesi scorsi con gli enti preposti, ma di una piccola parte che la Regione ha voluto mettere subito a disposizione per avviare con urgenza interventi di manutenzione immediatamente cantierabili. I decreti firmati ieri dal dirigente generale del Dipartimento, Gaetano Gullo, riguardano 38 torrenti in tutta l’Isola: per la provincia di Messina sono disponibili 540mila euro equamente suddivisi per nove corsi d’acqua. Due di questi ricadono nella riviera jonica: il torrente Savoca, che divide gli abitati di S. Teresa di Riva e Furci Siculo, e il torrente Pagliara, tra Furci Siculo e Roccalumera. Gli interventi rientrano in un accordo siglato tra il Genio civile di Messina, nella qualità di stazione appaltante, e l’Ente di Sviluppo Agricolo (Esa), che eseguirà in economia opere di pulizia degli alvei, risagomatura delle sponde e manutenzione della viabilità rurale. Per il Savoca sono stati stanziati 60mila euro per “Interventi di manutenzione nel demanio idrico fluviale nel tratto compreso tra la confluenza del torrente Abramo e l’abitato della fraz. Giardino superiore nel Comune di Santa Teresa di Riva, a protezione della Sp 23 per Savoca”. Stesso importo che verrà impegnato per il Pagliara, il cui progetto prevede “Interventi di manutenzione nel demanio idrico fluviale da eseguire nel torrente Pagliara in località Cittadella, a protezione della condotta dell’acquedotto del Comune di Pagliara”. Gli elaborati sono stati redatti dal Genio civile e trasmessi all’assessorato Territorio e Ambiente il 27 novembre scorso. Il quadro economico prevede una spesa di 50mila euro per lavori e 10mila per somme a disposizione: nel dettaglio 13.280,93 euro verranno impiegati per noli a freddo completi di custodia e guardiania, 13.860 per il consumo di carburante e 22.859,07 per l’impiego degli operai Esa. Il resto delle risorse saranno riservate per Iva, competenze tecniche, spese di missione ed eventuali interventi a carico dell’utilizzatore. Risorse col contagocce, dunque, che probabilmente non soddisfano gli amministratori dei comuni interessati dagli interventi: proprio per il torrente Savoca, il cui svuotamento non è più rinviabile, nelle scorse settimane sembrava si fosse raggiunto un primo importante obiettivo con l’immediata disponibilità di un milione 650mila euro per la messa in sicurezza, così come comunicato durante un vertice svoltosi alla Prefettura di Messina tra il Comune di S. Teresa di Riva e il Genio civile, tramite risagomatura dell’alveo con la canalizzazione del flusso d'acqua al centro e spostamento sugli argini del materiale sedimentario in eccesso. Opere che come ribadito in quella sede sarebbero state eseguite dall’Esa. Una soluzione che non aveva convito l'Amministrazione comunale di S. Teresa, presente all'incontro con il sindaco Cateno De Luca e il capogruppo di maggioranza, Sandro Triolo, poco fiduciosa sulla scelta di ricorrere all'Esa vista l’insufficienza dei mezzi a disposizione. “Siamo soddisfatti a metà - aveva spiegato Triolo in quell’occasione -: da una parte c'è la buona notizia dei fondi immediatamente disponibili e l'avvio di una fase di dialogo con il Genio civile, grazie all'arrivo del nuovo ingegnere capo; dall'altra, non crediamo che la tipologia di intervento prevista possa essere risolutiva”. Oggi la conferma che bisognerà attendere ancora alcuni mesi per poter cominciare a tranquillizzare la cittadinanza sul pericolo rappresentato dal torrente Savoca.
I finanziamenti arrivano nell’ambito del “PAC III Nuove azioni regionali e misure anticicliche – Azione B6, sottoazione A2 Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico”, che ha una dotazione finanziaria pari a 49 milioni di euro e della cui attuazione è responsabile il Dipartimento Ambiente: i primi 6 milioni sono stati sbloccati il 24 novembre dal Dipartimento del Bilancio e del Tesoro. Con la convenzione tra la Regione Siciliana e l’Esa sono stati individuati i costi della mano d’opera per tali interventi e le modalità di trasferimento delle somme dagli Uffici del Genio Civile all’Ente di Sviluppo Agricolo, che provvederà direttamente al pagamento delle prestazioni (operai, carburante, materiali di consumo, eventuali riparazioni dei mezzi). Il Tavolo regionale di coordinamento del Demanio idrico fluviale, riunitosi il 24 novembre, ha deciso invece di esaminare e finanziare a partire da gennaio 2015, compatibilmente con la disponibilità delle somme, i progetti presentati dagli Uffici del Genio civile per i quali non risulta accertata una immediata fattibilità.