Stop anticipato alla musica nei locali, S. Teresa non ci sta: "Così si uccide l'economia"
di Andrea Rifatto | 19/07/2019 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/07/2019 | ATTUALITÀ
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L'assessore Ernesto Sigillo
“Così si uccide l’economia”. L’assessore agli Spettacoli del comune di S. Teresa, Ernesto Sigillo, presente mercoledì a Messina per partecipare alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza a cui sono state invitate a partecipare anche le amministrazioni comunali dei centri turistici, è tra i più critici sulla stretta decisa dalla Prefettura (LEGGI QUI) sugli orari di diffusione della musica, ossia massimo l’1.30 dal lunedì al giovedì e le 3 dal venerdì alla domenica. Attualmente a S. Teresa nei mesi di luglio e agosto è possibile diffondere musica fino alle 3 di notte, secondo un'ordinanza firmata a luglio 2018 dal sindaco Danilo Lo Giudice. “Non chiediamo sacrifici per un anno a quanti sostengono che la musica crei disturbo, parliamo di due mesi dove tutti lavorano ma con queste nuove regole si avrà il risultato che ad esempio in un giorno feriale di metà agosto già all’1.30 un locale finisce di lavorare, dovendo spegnere la musica e non potendo più vendere alcol – esordisce l’assessore – così stiamo dicendo agli avventori che la nostra provincia non favorisce il divertimento e li invogliamo ad andare nel Catanese o altrove”. Sigillo, pur ritenendo che la scelta della Prefettura possa anche essere giusta, contesta però il fatto che sia stata assunta a livello provinciale e non regionale e nel bel mezzo dell’estate: “Tutto ciò andava in anticipo, a maggio – evidenzia – perché adesso i gestori hanno ormai speso soldi e preso impegni per programmare le serate per far esibire i gruppi musicali. Cosa dovrebbero fare, farli suonare alle 20 quando non c’è nessuno? Così gli vietiamo di lavorare. Abbiamo persone che frequentano locali e discoteche e si fermano qui anche più giorni, soggiornano nei bed and breakfast, consumano in bar e ristoranti: se vedono queste restrizioni saranno scoraggiati anche ad uscire e si uccide l’economia – rimarca l’assessore Sigillo, anche lui gestore di un'attivitàò di ristorazione – e questo provvedimento incide anche su locali che magari non diffondo musica ma che ad esempio oltre un certo orario non potranno più servire neanche un bicchiere di vino”. L’Amministrazione attende una richiesta scritta dalla Prefettura per valutare se adottare l’ordinanza: “Vogliamo capire se si tratta di un invito o di una imposizione, se tutti si uniformano allora siamo pronti a farlo – aggiunge l’amministratore – ma a mio avvivo la prevenzione si fa in altro modo, aumentando i controlli alle forze dell’ordine con l’etilometro in strada: il locale offre il divertimento, l’avventore deve essere responsabile nel bere: se non lo fa la colpa non è della discoteca”.