Domenica 24 Novembre 2024
L'assessore Bucalo spiega come funzionerà l'Ufficio Unico delle Entrate di S. Teresa


"Paghiamo tutti per pagare meno"

di Gianluca Santisi | 03/09/2013 | ATTUALITÀ

2834 Lettori unici | Commenti 4

Come funzionerà e di cosa si occuperà il nuovo Ufficio Unico delle Entrate in fase di costituzione al Comune di S. Teresa? Lo abbiamo chiesto all'assessore al Bilancio Salvatore Bucalo. Il rappresentante della Giunta ha anche risposto alle osservazioni di chi riteneva eccessiva la spesa complessiva di 75mila euro (Iva esclusa) per l'affidamento di due incarichi professionali relativi al funzionamento dell'Ufficio stesso.

Assessore, a cosa servirà effettivamente questo nuovo ufficio?
“Sarà il riferimento per informazioni, delucidazioni, accertamenti e pagamenti di tutti i tributi comunali da parte dei cittadini di S. Teresa. E per tutti i tributi intendo Ici/Imu, Tarsu/Tares, Ico, Cosap, Dpa, imposte acqua e sanzioni per violazioni al Codice della Strada da parte della Polizia Municipale".

Come funzionerà tecnicamente?
“L’ufficio unico avrà due strumenti essenziali per il suo funzionamento: uno Strumento Informativo Territoriale (SIT); una banca dati unica che raggrupperà in tempo reale  tutte le attività svolte in uno dei qualsiasi uffici comunali, sia locali che remoti, ad esempio l'asilo nido, le delegazioni municipali, etc.".

In termini pratici cosa cambierà per il cittadino?
"Ciò porterà, a costituzione conclusa, il cittadino a poter usufruire via web di centinaia di servizi per cui oggi è costretto recarsi in municipio. Non solo certificati anagrafici che potranno essere recapitati nella propria casella di posta elettronica certificata, ma anche pagare i tributi comodamente da casa, conoscere le esatte posizioni debitorie in tempo reale dei propri tributi, conoscere le modalità di presentazione di una pratica (anch’essa inviata e protocollata via web) e seguirne l’iter burocratico, pagare i buoni pasto, richiedere un menù particolare per il proprio figlio (ad esempio per casi di celiachia) e tutto ciò che oggi la normativa e i servizi web consentono. Ad esempio, si potrà fare una fotografia con il proprio smartphone Gps (se loggato al sistema) ad una buca, nonché ad una macchina che ostruisce un passaggio carrabile e l’informazione geo referenziata arriverà direttamente nelle scrivania dell’ufficio competente in tempo reale".

Ma come sarà possibile tutto ciò?
Il “cuore” sarà la costituzione del SIT, cioè il complesso di uomini e strumenti che permetteranno l'acquisizione e la distribuzione dei dati nell'ambito dell'organizzazione. In pratica, qualsiasi informazione sul territorio che sarà necessaria ad uno degli uffici comunali avrà subito risposta anche grazie ad un Gis (sistema informativo computerizzato) che permetterà l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geografici. Per conoscere una destinazione urbanistica di una particella, il suo valore venale di comune commercio, l’ammontare dell’Ici da pagare, l’ortofoto con scala 1:500 basterà semplicemente un click. Stop quindi all'uso della carta per le innumerevoli copie di atti da presentare ai vari uffici. In futuro si invierà tutto telematicamente, si firmerà in maniera digitale e si otterrà la risposta in maniera veloce e pratica".

E' stato detto che l'Ufficio Unico nasce soprattutto per contrastare l'evasione fiscale...
“Prima di oggi non vi era mai stata la volontà politica per fronteggiare un fenomeno che complessivamente tocca circa il 40% sul totale dei tributi versati!La banca dati unica con conosce nessuno e non fa distinzioni. Tutti i contribuenti sono sullo stesso piano e tutti devono pagare il dovuto affinché tutti paghino di meno. Saranno i software in dotazione a segnalare le anomalie. La banca dati unica permetterà quindi l’abbassamento della pressione fiscale, che attualmente è al livello massimo solo per poter pagare i debiti pregressi che ammontano ad oltre 2,5 milioni di eruo. Dal 2015, da quando cioè l’Ufficio Unico entrerà a regime, le imposte locali inizieranno a scendere progressivamente, dato che gli introiti tributari annuali aumenteranno di circa 600mila euro".

Quanto costerà l’operazione?
Il costo complessivo di questa strategia nel triennio 2013/2015 sarà di circa 250mila euro a fronte ad un recupero previsto di almeno 5 milioni di euro sulle imposte evase tra il 2007/2012 ed un aumento annuale di gettito fiscale di circa 600mila euro progressivamente dal 2014 in poi. Si spenderà, quindi, meno del 5% del ricavato delle tasse evase per ottenere equità verso tutti i cittadini. Siamo lontanissimi dalle cifre richieste da società di servizi che per il solo lavoro di recupero delle imposte evase chiedono un aggio compreso fra il 20% e il 39%, a seconda se sull’accertato o sull’incassato. E non dimentichiamo tuttavia che il vero obiettivo del progetto, oltre ovviamente all’immediato recupero dei tributi di cui altrimenti alcune annualità andrebbero già in prescrizione fra alcuni mesi provocando un grave danno erariale, è rendere il Comune in grado già nel 2015, con gli strumenti creati, cioè il SIT e la banca dati unica, a svolgere in autonomia e semplicità il complesso sistema di verifica e riscossione delle tasse da parte di tutti i cittadini, oltre a dare una qualità di servizi agli stessi con uno standard elevatissimo. Il nostro obiettivo è riportare S. Teresa di nuovo come punto di riferimento del comprensorio per efficienza e qualità dei servizi verso la cittadinanza.

Più informazioni: ufficio unico entrate santa teresa  


COMMENTI

GIUSEPPE DE PIETRO | il 03/09/2013 alle 13:45:50

NATURALMENTE PER CHI HA PAGATO TUTTO E SEMPRE NON CI SONO PREMI PER RECUPERARE IL 2007 E IL 2008 LA VEDO DURA FRA RATEIZZAZIONI FINTI NULLATENENTI E SANATORIE CREDO CHE DAI 5 MILIONI SI ARRIVERA' A RECUPERARE MASSIMO 1 MILIONE. SI POSSONO AUMENTARE COMUNQUE LE IMPOSTE ESISTENTI!!

tindaro triolo | il 03/09/2013 alle 16:44:53

Egregio Assessore, le idee e i propositi esposti sono validi in linea di massima. Entrando nel dettaglio la informo che la definizione SIT da lei attribuita non risponde a quanto da lei successivamente esposto. Il SIT per sua natura è un sistema informativo che per poter essere messo in atto necessita di dati territoriali georeferiti. Tali dati possono essere realizzati con apparecchiature Hardware e software che nulla hanno a che fare con quanto da lei esposto. Per non essere troppo polemico la informo che l'acronimo della sigla GIS è : Geographical Information System, cioè la banca dati deve contenere obbligatoriamente dati geografici georeferenziati. per opportuna conoscenza, la informo infine che attualmente non esistono ortofoto in scala 1:500 ma solo in scala 1:10.000.

Guido | il 03/09/2013 alle 17:51:00

Tindaro, dal 2008 già esistono ortofoto con scala 1:2000 (pixel 20cm) e dal 2010 scala 1:500 (pixel 5cm). Fino al 2006 si avevano ortofoto con scala 1:10000 con pixel 50cm. Le immagini satellitari hanno una scala 1:10000 con pixel 80cm. Per il resto, forse le domande non seguono un filo logico, ma le risposte mi sembrano corrette. Poi magari l'assessore magari non essendo un tecnico non conosce bene l'iter, ma ha capito quali saranno i risultati.

Antonio Ferraro | il 03/09/2013 alle 17:58:42

Per opportuna conoscenza, non è vero che esistono "solo" ortofoto in scala 1:10.000. Attualmente ESISTONO le ortofoto in scala 1:2.000, derivanti da un volo della Regione Siciliana del 2008 e successivi aggiornamenti; tali ortofoto sono liberamente consultabili da chiunque attraverso SIT della Regione Siciliana (e più in particolare dell'ARTA). L'indirizzo dal quale consultare è il seguente: http://www.sitr.regione.sicilia.it/webgisportal/ basta selezionare il territorio d'interesse e spuntare la casellina a destra, in corrispondenza di "ortofoto". Le ortofoto sono scalabili (perdendo un minimo di risoluzione ma rimanendo comunque molto dettagliate) fino a 1:500. Il SIT contiene altri metadati importanti come, ad esempio, l'aerofotogrammetria (e quindi non un'ortofoto) in scala 1:10.000. Peraltro, è possibile fare motivata richiesta all'ARTA per ottenere i files delle ortofoto in questione, in modo tale che ciascun Comune possa adoperarle per ciò che ritiene più opportuno, come, ad esempio, costruire un proprio SIT con i metadati di proprio interesse.

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