Domenica 22 Dicembre 2024
Il sindaco respinge l’idea di ospitare migranti in paese. I commenti dei cittadini


“Non voglio centri di accoglienza”, S. Teresa si riscopre xenofoba

di Andrea Rifatto | 12/09/2015 | ATTUALITÀ

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Cateno De Luca. Sullo sfondo l'ex caserma della GdF

E Santa Teresa si riscoprì xenofoba. Non tutta, certamente, ma a giudicare dai commenti di parecchi cittadini su un argomento che fa sempre molto discutere come l’accoglienza dei migranti che sbarcano sulle coste siciliane, si giunge facilmente a questa conclusione. A scatenare il dibattito è stato l’ennesimo post dai toni caldi lanciato su Facebook dal sindaco Cateno De Luca, che senza mezzi termini ha subito messo le mani avanti dichiarando che non accetterà l’apertura di centri di accoglienza a S. Teresa: “Non esiste proprio, non perché io sia un razzista ma per principio: fino a quando sono io il sindaco nessuna autorità si potrà permettere di stuprare Santa Teresa. Neanche nella ex caserma della Guardia di Finanza. Me lo impongono? Allora brucio la fascia di sindaco in piazza Municipio e mi dimetto”. Il riferimento è alle voci che corrono in paese da settimane, secondo le quali nei locali dell’ex caserma delle Fiamme gialle di via Vittorio Emanuele Orlando sarebbero stati ospitati a breve circa 100 immigrati. Voci smentite sia da un amministratore comunale che da una nostra fonte presso la Prefettura di Messina, che ha fatto presente come tra le strutture disponibili ad alleviare l’emergenza sbarchi in Sicilia non sia stato inserito, al momento, l’edificio santateresino di proprietà dell’Agenzia del Demanio. Non avevamo sentito l’esigenza, pertanto, di scrivere di tale “notizia” per non creare ulteriori allarmismi(?), ma ci vediamo “costretti” visto il post sopra le righe del sindaco tra un viaggio di lavoro in giro per la Penisola e una sfornata di pane caldo nella nativa terra. “Se è così meglio ancora, così si fa chiarezza su una voce che gira con insistenza sul territorio e comunque sono decisioni che se prese difficilmente sono contrastabili da amministrazioni locali” ha subito commentato Salvatore, che si era augurato che un’eventuale struttura di accoglienza avrebbe dato ospitalità “solo a gente realmente bisognosa e che comunque non creerà problemi o tensioni in un paese storicamente tranquillo come il nostro. Altrimenti – aveva aggiunto – alla prima problematica mi procuro passamontagna e mazza da baseball”. A seguire le diverse reazioni degli utenti della rete. “Chi vuol fare il buon samaritano se li metta in casa propria!!! Nessuno può dirgli nulla, ma finiamola con le ipocrisie e chiacchiere da bar, questa è un invasione ‘poco’ silenziosa. Io a casa mia non li voglio” – scrive Giuseppe. “Accertato che la quasi totalità dei suoi concittadini santateresini si dichiara di fede cattolica, molto viva vista l'affluenza agli annuali appuntamenti con le processioni patronali, ed essendo il messaggio di vostro Signore Gesù molto chiaro in quanto a misericordia, accoglienza, pietà umana, direi che il vostro punto di vista in un sistema democratico è assolutamente marginale – replica Giovanni –: per coerenza comunque vi consiglierei di rimuovere il crocifisso dalle vostre case”. C’è chi addirittura si preoccupa che alcune decine di migranti possano essere ospitati da un sacerdote, come tra l’altro ha invitato a fare Papa Francesco: “Scusi signor sindaco, a me hanno detto che verranno ospitate 35 persone nella villa di padre Broccio, le risulta”?. “Non ne sappiamo nulla e spero che sia una delle tante cavolate sull'argomento” risponde subito De Luca. “Sono contrario al business dei centri accoglienza – spiega poi il sindaco – a Chianciano (dove ha trascorso le sue vacanze, nda) molti alberghi chiusi sono stati riaperti perché ricevono 40 euro al giorno ad immigrato. Purtroppo i fatti dimostrano che la strategia dell'accoglienza ha fatto centuplicare gli sbarchi, la politica non è stata all'altezza del fenomeno. Perché deve pagarne le conseguenze la mia comunità? Io non sono né razzista né bigotto: sono una persona pratica e razionale. Io la penso così, non comprendo lo scalpore della mia riflessione”. “Mi divertono tutti i commenti che iniziano con 'io non sono razzista' o 'non datemi del razzista perché non lo sono' – evidenzia Michele –: perché mettete le mani avanti?”. Il primo cittadino torna allora sui suoi passi: “Se difendere la propria comunità significa questo, allora sono razzista: meglio così che passare per uno che non sa prendere decisioni”. “Ma che fastidio vi danno? Il bigottismo e il razzismo che c'è in questo paese mi schifa e mi innervosisce sempre di più” commenta Domenico, giovane santateresino.

Insomma le opinioni si sprecano ma in larga parte sembra prevalere un sentimento di avversione generica e indiscriminata nei confronti di quanti scelgono di lasciare il proprio paese d’origine per cercare un lavoro e migliori condizioni economiche altrove. Migranti che giungono spaesati anche nella riviera jonica in attesa di un futuro migliore lontano dalla Sicilia, terra che anche per loro non offre speranze. Xenofobia che si manifesta con atteggiamenti e azioni di insofferenza giustificati da una paura nata non si sa bene da cosa, da una preoccupazione che contagia molti non si sa bene perché. Sfugge evidentemente che non esistono persone buone o cattive, non esistono categorie di persone che agiscono nel bene e altre che non lo fanno. Men che meno possiamo attribuire una qualche inclinazione alla violenza e una particolare predisposizione al crimine a seconda della razza o delle nazionalità. “Ci sono molti modi per parlare di accoglienza – come suggerisce Giovanni – in Calabria molti comuni si sono organizzati così bene che i migranti in cambio di un raffazzonato posto letto e un pasto caldo si occupano di pulire le strade e di contribuire al miglioramento del decoro urbano. Non c'è solo il 'business delle cooperative', questa semplificazione sgrammaticata che serve sul piatto dell'ignoranza – risponde a Cateno De Luca – è utile solo ad imbonire gli incapaci. Fai il Salvini con la coppola, gridi terrone a chi è più terrone di te. Non tutti sono capaci di amministrare e da queste situazioni si vede chi è un ragioniere e chi sa gestire le emergenze piuttosto che scansarle. Evidentemente non sei all'altezza, tu come molti altri”. Ma la xenofobia non è un sentimento che colpisce solo S. Teresa, sia chiaro: fino a quando i quotidiani sbatteranno in prima pagina il mostro straniero, magari sospettato e non ancora condannato, non ci sarà spazio per altro e saremo destinati a vivere nella paura del diverso, piuttosto che crederci arricchiti da quanti con noi creano ormai una comunità e più di noi, molto spesso, si spendono per difenderla. Dimentichiamo, evidentemente, che anche i nostri antenati sono stati migranti in passato, con storie molto simili se non peggiori di quelle vissute oggi da quanti scappano dall'Africa e da altri paesi del mondo per cercare una vita migliore. Quella è la loro unica preoccupazione, le nostre, in confronto, sono ridicole. "Le istituzioni che chiudono le porte agli immigrati chiedano perdono" aveva dichiarato nel giugno scorso Papa Francesco. Ma evidentemente al sindaco di S. Teresa Cateno De Luca, che si professa un fervente cristiano, questo monito sarà sfuggito.


COMMENTI

Piermario Gambino | il 12/09/2015 alle 14:27:24

Il problema è di fondo.Ormai la "Stampa sinistronza e governativa" definisce i CLANDESTINI come IMMIGRATI O PROFUGHI .Niente di più falso!!!!!I I PROFUGHIi sono quelle persone che fuggono da una guerra da persecuzioni o a cataclismi, gli IMMIGRATI sono quelle persone che vi giungono dall'estero o da altre zone del Territorio nazionale in cerca di lavoro o di miglioramento economico ma con le carte in regola, i CLANDESTINI sono quelle persone che entrano nel territorio Nazionale senza l'approvazione dell'autorità e contro il divieto delle leggi.Il rapporto tra CLANDESTINI e IMMIGRATI E PROFUGHI è di 9 a 1. Evidentemente qualcosa non quadra e chi non la pensa come il Governo è tacciato di razzismo e xenofobia.Siamo sotto dittatura e ancora non ce ne siamo accorti!!!!!D'accordo con il Sindaco De Luca.

salvatore scaldino | il 12/09/2015 alle 15:13:02

E' TRA I SINDACI CHE HANNO CAPITO COSA COMPORTA OSPITARLI! I MIEI COMPLIMENTI SINDACO!!

Pippo Sturiale | il 12/09/2015 alle 15:20:46

Se ci fosse lavoro, anche per i residenti, ospitare migranti significherebbe arricchire un paese: la Germania ce lo insegna. Investiranno 6 miliardi, ma avranno di ritorno molto di più: sono i lavoratori ad arricchire un paese, non i soldi (che potranno arricchire qualcuno, ma impoverendo altri!). A me personalmente da fastidio, migrante o stanziale che sia, chi, di professione, fa l'elemosinante: non dovrebbe essere consentito! Vogliamo ragionare e non fare demagogia: il diverso fa paura sopratutto ai benpensanti (dalle pseudo radici cristiane) ... e c'è chi ci specula sopra (i politicanti e chi ci mangia: entrambi esecrabili agli occhi del Cristo!) Chiedo a tutti di non speculare, di non fare polemiche, ma pensare a soluzioni e la soluzione migliore è non esportare più la nostra democrazia ( si legge: GUERRE), di non spogliare e fruttare i paesi del terzo mondo, di non rapinare le loro preziose materie prime ... insomma di finirla di fare i colonialisti del terzo millennio, di propinargli coca-cola e missili, perché poi le bombe si devono consumare facendo guerre, provocando miserie e morte, quindi migranti. Abbiamo provocato questo casino e ora ci scandalizziamo! IPOCRITI !

Mimma Crupi | il 12/09/2015 alle 22:52:44

Anche a costo di ripetermi, visto che tanti l'hanno già detto, dico: perché non chiedete ai vostri nonni, bisnonni se ancora vivono, emigrati per le varie parti del mondo cosa ne pensano del problema profughi, immigrati ecc? Perché avete paura di persone che nemmeno conoscete? Ospitare queste persone nel nostro paese sarebbe il minimo che una comunità CIVILE E CHE SI RITIENE TALE potrebbe fare, visto che l'Europa e tutto l'Occidente li sfrutta da secoli, li rapina dei loro beni primari. Se nel Sud del mondo ci sono tanti poveri e disperati è perché nel Nord del mondo ci tanti ricchi egoisti, preoccupati solo di non perdere il loro orticello!!!!

luigi moschella | il 13/09/2015 alle 12:44:16

verso il fenomeno migratorio l’Europa dimostra che ognuno pensa a sé e il problema non viene affrontato. Ciò che ci troviamo di fronte è certamente qualcosa di portata storica, come da secoli non se ne vedevano, e irrigidirsi è solo ridicolo. I numeri già coinvolti (ma soprattutto quelli in previsione, e qualcuno parla di cinquanta milioni) sono tali che limitarsi a pensare a come ridistribuire gli arrivi si addice solo a politicanti senza statura. E’ evidente che, contrariamente a quanto avveniva nel passato nel caso di chi scappava dalle guerre, non c’è solo un legittimo desiderio di sicurezza temporanea ma una volontà di definitiva permanenza. Senza parlare poi di chi punta all’Europa esplicitamente solo per soddisfare una, ancorché legittima, ambizione di miglioramento della propria vita futura. Allora? Accogliere chiunque arrivi può solo incoraggiare nuove partenze e si sa che le verifiche necessarie per concedere l’asilo umanitario richiedono al minimo un anno, durante il quale la persona non può essere espulsa. Perché negare che, in mancanza di una forte e comune decisione europea che colpisca le radici, il futuro che ci aspetta sarà come minimo drammatico?

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