Reddito di cittadinanza percepito indebitamente, 28 denunciati nella zona jonica
di Redazione | 09/09/2021 | CRONACA
di Redazione | 09/09/2021 | CRONACA
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Controlli incrociati con l'Inps
Sono 102 le persone denunciate in tutta la provincia di Messina al termine dei controlli specifici volti al contrasto dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza effettuati dai Carabinieri del Comando provinciale con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Messina. Tutte sono ritenute responsabili per aver percepito indebitamente il sussidio statale e dunque gli investigatori, oltre alle denunce a piede libero, hanno attivato all’Inps, ente che eroga il beneficio, le procedure per la sospensione e l’eventuale revoca del sussidio, attivando le specifiche verifiche sui pagamenti in favore dagli indagati di somme pari ad oltre 624mila euro già versate dall’istituto di previdenza. In particolare sono al vaglio della Procura della Repubblica di Messina le posizioni di 62 persone, 32 uomini e 30 donne, mentre 19 persone, 14 uomini e 5 donne, sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto e 21 soggetti, 15 uomini e 6 donne, sono stati segnalati alla Procura di Patti. La normativa di legge sul reddito di cittadinanza prevede che i richiedenti, al momento della presentazione della documentazione, sono comunque obbligati a comunicare all’Inps l’eventuale presenza di cause impeditive oppure, dopo l’erogazione del sussidio, a comunicare sopraggiunte cause ostative, come le misure cautelari coercitive personali, o variazioni della propria condizione economica che modifichino i presupposti necessari per la concessione del beneficio. Gli accertamenti svolti nella zona jonica
I Carabinieri della Compagnia di Taormina hanno denunciato complessivamente 20 persone nei comuni di Santa Teresa di Riva, Sant’Alessio Siculo, Savoca, Limina, Graniti, Francavilla di Sicilia e Roccella Valdemone. Quattro denunciati si trovavano agli arresti domiciliari e altri sei, pur essendo sottoposti a misure cautelari personali nell’ambito di procedimenti penali avviati nei loro confronti per altri reati, avevano omesso di darne comunicazione all’Inps, continuando di fatto a percepire il reddito di cittadinanza pur senza averne i requisiti. Altri due, invece, avevano omesso di comunicare la sottoposizione a misura cautelare di uno dei componenti del nucleo familiare, evitando di fatto la riduzione dell’ammontare del contributo economico prevista dalla vigente disposizione. Sei degli indagati avrebbero dichiarato falsamente di risiedere in Italia da almeno 10 anni. Altri due, infine, avevano reso false dichiarazioni sul numero dei membri del nucleo familiare, percependo pertanto un contributo economico superiore rispetto a quello spettante. I Carabinieri della Compagnia Messina Sud hanno denunciato, nel complesso, 12 persone, tra le quali un uomo di Roccalumera, quattro soggetti di Alì Terme, due individui di Scaletta Zanclea e un soggetto abitante a Fiumedinisi che avevano tutti omesso di comunicare all’Inps le sopravvenute misure cautelari emesse a loro carico.