"Sono caduto in un dirupo con la moto”, ma era a spasso a Taormina e Giardini: arrestato
di Redazione | 29/04/2024 | CRONACA
di Redazione | 29/04/2024 | CRONACA
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Nelle ricerche impegnato anche lo Squadrone Cacciatori
La notte del 5 aprile aveva chiamato il 112 dicendo di essere caduto in un dirupo con la sua moto e di essere in pericolo. Erano così scattate le ricerche, ma gli investigatori avevano compreso da subito come il racconto non fosse convincente. Adesso la vicenda si è conclusa con l’arresto del protagonista. A finire in manette un 36enne residente a Calatabiano, Santo Roberto D’Allura, che i carabinieri della Stazione di Calatabiano hanno condotto in carcere in esecuzione di un decreto di sospensione provvisoria della detenzione domiciliare con conseguente ordine di carcerazione, emesso dal magistrato di sorveglianza della Procura distrettuale della Repubblica di Catania in quanto l’uomo è accusato dei reati di evasione e procurato allarme. Dopo la telefonata del giovane, erano scattate immediatamente le operazioni di rintraccio, con l’impiego dei cani del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi addestrati per la ricerca di dispersi in superficie o di persone, insieme ai militari dello Squadrone Eliportato “Cacciatori Sicilia”. Contestualmente, la Prefettura di Catania aveva disposto l’utilizzo dell’elicottero dei Vigili del Fuoco per il sorvolo dell’area interessata alle ricerche, con la partecipazione anche dei volontari dell’associazione “Magna Vis” di Catania. Solo la mattina del 6 aprile, dopo oltre 24 ore dalla richiesta di aiuto e 12 ore di ricerche, D’Allura si è presentato alla Stazione Carabinieri di Calatabiano, vestito con abbigliamento pulito, asserendo di aver trascorso le ultime 24 ore nel dirupo nel quale sarebbe scivolato cadendo dalla moto. Gli investigatori dell’Arma, però, che contemporaneamente alle ricerche avevano avviato anche delle indagini, avevano già scoperto che l’uomo, quella notte, non era in realtà in pericolo di vita, ma anzi, dapprima avrebbe girovagato tra Taormina e Giardini Naxos e successivamente avrebbe anche acquistato e fatto uso di sostanza stupefacente, trascorrendo così la nottata a casa di un’amica. L’ipotesi investigativa è stata confermata anche dalle risposte evasive e prive di fondamento fornite dal 36enne durante il suo racconto ai militari, ai quali non ha saputo neppure fornire indicazioni per ritrovare la sua motocicletta. Per questi fatti, i Carabinieri della Stazione di Calatabiano hanno deferito l’uomo alla Procura della Repubblica di Catania per i reati di evasione e procurato allarme, richiedendo al magistrato di sorveglianza la sospensione del regime di detenzione domiciliare, da sostituire con quello più afflittivo in carcere.