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Francilia in campo a Furci: “Con me la svolta, non servono soggetti esterni”
di Andrea Rifatto | 12/04/2018 | POLITICA
di Andrea Rifatto | 12/04/2018 | POLITICA
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Francilia con sei candidati al Consiglio
Cinque anni dopo Matteo Francilia ci riprova. La sua candidatura a sindaco di Furci Siculo alle elezioni amministrative del 10 giugno è stata ufficializzata questa mattina nel corso di una conferenza stampa nel comitato elettorale allestito sulla via IV Novembre, all’ingresso nord del paese. “Una candidatura maturata negli ultimi 40 giorni su invito di numerosi amici che mi hanno spinto a scendere in campo – ha esordito il 38enne ex consigliere provinciale, sconfitto nel 2013 alle comunali da Sebastiano Foti – in un momento storico non bello per Furci, un paese devastato da veti incrociati, cattiverie, in cui occorre un’operazione shock, di rinnovamento, non contro qualcuno o contro chi ha amministrato negli ultimi anni”. Per la lista che lo sosterrà ha scelto la denominazione “Per Furci”, “parole di amore – ha spiegato – perché il nostro paese non deve diventare frazione di altri paesi o terra di conquista elettorale, non abbiamo bisogno di nessun contributo esterno per rifiorire e rinascere ma servono i furcesi veri, stanchi di polemiche e personalismi, che vogliono dare un calcio al passato e costruire il futuro, perché ne siamo capaci”. A fianco del candidato sindaco anche alcuni componenti della lista: il consigliere comunale di minoranza uscente Francesco Moschella, Giovanni Catania, Natascia Pesce, Daniela Mercurio, Carmelo Maccarrone, Carmelo Muscolino e Giuseppe Nicita. La squadra è quasi completa e gli ultimi tasselli verranno posizionati nei prossimi giorni. Una candidatura, quella di Francilia, che arriva dopo la spaccatura avvenuta all’interno dello schieramento che nel 2013 andò in minoranza e che è stato guidato in Consiglio comunale da Francesco Rigano, oggi suo avversario visto che già diversi mesi addietro ha anticipato tutti ufficializzando la sua candidatura a sindaco. Sulla questione in paese c’è chi parla di una sorta di tradimento ma Matteo Francilia non ha voluto “infierire” più di tanto. “Rigano ha fatto una scelta politica tesserandosi con Sicilia Vera, ha fatto un percorso politico diverso dal mio: io ho mantenuto la mia coerenza, sono sempre qua e negli anni ho sempre dimostrato attaccamento al mio paese portando dei risultati. Accanto a me ho ad esempio Francesco Moschella, che ha dimostrato grande senso di appartenenza e amicizia, per il resto ognuno fa le scelte che vuole”. Il candidato sindaco di “Per Furci” non vuole sentir parlare di sostegno del sindaco uscente Sebastiano Foti e dell’attuale amministrazione: “Non ci sto a questa strumentalizzazione, non sono la continuità rispetto a Foti o a Parisi, loro sono ormai fuori gioco e sono semplici elettori. Spero che votino per me ma basta al destino del paese deciso dai medici. Non apprezzo l’operato dell’amministrazione uscente e nella mia lista non c’è nessuno di loro, abbiamo creato un mix di esperienza, competenza e umiltà”. Cosa serve allora a Furci? “Bisogna ritrovare il senso di comunità e ripartire dal creare armonia tra cittadini e Comune – spiega Francilia – una fase totalmente nuova in cui stiamo coinvolgendo anche le associazioni. Serve innanzitutto l’ordinaria amministrazione, così come avviene in paesi come S. Teresa o Roccalumera dove l’ordinario appare straordinario perché da noi è mancato anche quello. Dobbiamo tornare alla normalità. A Furci sono mancate le piccole cose, e poi, perché non possiamo puntare anche noi ad avere ad esempio la Bandiera blu?”. Capitolo assenteismo dei dipendenti comunali. “Io non avrei gestito la vicenda come ha fatto Foti – ha spiegato Matteo Francilia – siamo in un piccolo paese dove ci conosciamo tutti e sindaco e dipendenti comunali possono essere definiti come un padre con i figli. I figli devono certamente fare il loro dovere anche perché non tutti oggi hanno la fortuna di avere un lavoro ma la denuncia globale che ha colpito indistintamente non è stata la scelta giusta, bisognava chiamare singolarmente quelle tre-quattro persone e invitarle verbalmente a cambiare atteggiamento, per poi eventualmente adottare provvedimenti disciplinari. Mi auguro che questa vicenda si risolva al meglio ma ritenevo fosse doveroso non far finta di nulla. I dipendenti comunali sono persone alle quali ci tengo e saranno coloro con i quali da sindaco mi confronterò il giorno dopo. E dovrò farlo in armonia, al di là che mi diano o no il voto".