Ato Me4, il "rosso" scende a 2,6 milioni: ecco i debiti Comune per Comune
di Andrea Rifatto | 14/07/2019 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 14/07/2019 | AMBIENTE
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La raccolta rischia rallentamenti da domani (foto archivio)
È sceso a 2 milioni 691 mila euro il debito di tredici comuni con l’Ato Me4 per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il “rosso” si è ridotto rispetto ai mesi scorsi ma la situazione rimane critica tanto che da domani la continuità del servizio potrebbe essere a rischio in dodici centri, comne annunciato dal commissario straordinario Nicola Russo. L’ultimatum ai sindaci affinché versassero le quote dovute era arrivato il 5 luglio, quando Russo ha scritto ai Comuni di Antillo, Forza d'Agró, Gaggi, Graniti, Itala, Motta Camastra, Pagliara, Roccella Valdemone, Sant’ Alessio, Santa Domenica Vittoria, Savoca e Scaletta, e per conoscenza al prefetto di Messina, al sindaco della Città metropolitana e a legale rappresentante dell’Ato Me4 in liquidazione, spiegando in dettaglio la situazione e diffidandoli a pagare le somme. “Nonostante le rassicurazioni dei sindaci intervenuti alle riunioni convocate lo scorso mese di giugno e conseguenti versamenti effettuati solo da alcune delle amministrazioni comunali – scrive il commissario – alla data odierna si rileva una importante esposizione creditoria che coporta criticità a poter garantire, presso ogni singolo comune, la continuità dei servizi da parte della gestione commissariale”. Segue il dettaglio dei crediti vantati al 5 luglio: Antillo 31mila 863 euro, Forza d'Agró 519mila 055, Gaggi 94mila 237, Graniti 184mila 005, Itala 606mila 214, Motta Camastra 86mila 721, Pagliara 72mila 342, Roccella Valdemone, 100mila 816, Santa Domenica Vittoria 77mila 532, Sant’Alessio 480mila 860, Savoca 75mila 811 e Scaletta 316mila 440. Nell’elenco figura anche Letojanni per l’importo di 45mila 491 euro ma il Comune non è stato diffidato in quanto si tratta di importi che l’Ato deve rimborsare per le borse lavoro Da allora, alcuni Comuni hanno effettuato nei giorni scorsi dei pagamenti, ossia Forza d’Agrò (31mila euro per le fatture di febbraio 2016, gennaio, febbraio e marzo 2017), Itala 15mila (per luglio-dicembre 2018), Gaggi 25mila (per aprile 2019). Graniti aveva invece versato 33mila 889 (gennaio-marzo 2019) il 3 luglio. In diversi casi i Comuni non pagano per intero le fatture ritenendo che i servizi previsti non vengano svolti per interi, come ad esempio Itala che paga per intero il conferimento in discarica ma solo nella misura del 25% il costo dei servizi accessori, come lo spazzamento stradale eseguito con le proprie borse lavoro. “Il costo del servizio è necessario affinché possa essere onorata ogni singola voce che concorre alla sua integrale copertura – precisa Russo – e in particolare le principali, a fronte dei servizi resi, sono personale, mezzi e attrezzature, carburanti, conferimenti/recupero rifiuti ingombranti e frazione organica, spese di funzionamento generali, amministrative e tecniche. Si rappresenta come le responsabilità nel non poter garantire il servizio ricadono sulla Pubblica Amministrazione, in particolare sul sindaco – sottolinea il commissario dell’Ato Me4 – il quale è responsabile dell’omesso controllo sui funzionari da lui delegati alle attività di competenza di natura amministrativa-contabile obbligatori al fine di poter garantire regolare e integrale copertura finanziaria del servizio di gestione integrata dei rifiuti”. Il commissario Russo si solleva quindi da ogni responsabilità per eventuali disagi derivanti dalla sospensione del servizio e si dice “costretto ad intraprendere ogni opportuna iniziativa e segnalazione agli enti di controllo e vigilanza ai fini di una efficace tutela dei diritti e delle ragioni del proprio credito”. I cittadini che pagano la tassa rifiuti si pongono un legittimo quesito: che fine fanno i loro soldi e perché i Comuni non versano le somme all’Ato Me4?.