Cambiano i piani della Srr, a S. Teresa non ci sarà un centro di compostaggio dell'umido
di Andrea Rifatto | 27/02/2020 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 27/02/2020 | AMBIENTE
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La discarica di Ligoria
Salta la proposta di realizzare un centro di compostaggio del rifiuto umido a S. Teresa di Riva. La Società per la regolamentazione rifiuti Messina Area Metropolitana ha infatti eliminato dal nuovo Piano d’ambito l’impianto a gestione aerobica previsto nell’ex discarica di Ligoria, a monte del centro abitato, per il trattamento di 10.000 ton/anno di rifiuti. Un’opera dal costo di 2,3 milioni di euro che necessitava anche della realizzazione di una idonea strada di accesso al sito. Adesso la Srr ha deciso di costruire due impianti di compostaggio, a Mili Marina e a Monforte San Giorgio, eliminando quindi altre strutture sulla fascia jonica e tirrenica. “Il Consiglio di Amministrazione della Srr ha rimodulato il Piano d’ambito – spiega il presidente Nicola Russo – ed è stato escluso l’impianto di S. Teresa per varie criticità, in quanto nella pianificazione d’ambito non si possono prevedere impianti piccoli per tutti i comuni, non sarebbero economicamente sostenibili: nel caso di S. Teresa vi erano anche problematiche legate alla destinazione d’uso del terreno, alla distanza dal centro abitato e alla viabilità. L’impianto di Mili Marina, individuato dal Comune di Messina, sarà un centro anaerobico a emissioni zero con una capacità di 50.000 t/anno e potrà soddisfare il fabbisogno sia della città, pari a 35.000 t/anno, che della provincia compresa la zona jonica, pari a circa 80.000 t/anno, in ossequio al principio di prossimità per ridurre le tariffe per l’utenza e i costi di trasporto del rifiuto”. Adesso il Piano d’ambito sarà trasmesso a Palermo per l’approvazione da parte dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità.
A Ligoria la Srr aveva effettuato un sopralluogo il 30 dicembre scorso (foto sopra) con il presidente Nicola Russo e il dirigente Arturo Vallone, il sindaco Danilo Lo Giudice e i tecnici del Comune: “Puntiamo ad ottenere il finanziamento dalla Regione per la realizzazione dell’impianto e la sistemazione della strada di accesso – aveva detto Lo Giudice – per ottenere un notevole risparmio economico sia per il conferimento che per i costi di trasporto e liberarci dalla schiavitù dei privati che spesso ci mettono in difficoltà per conferire”. La soluzione di Mili dovrebbe comunque venire incontro a queste esigenze e consentire ai Comuni jonici di avere un impianto facilmente raggiungibile. Intanto è andata deserta la gara bandita dal Comune di S. Teresa per individuare un impianto dove conferire l’organico: nessuno ha infatti presentato offerta alla procedura da 154mila 100 euro oltre Iva per un anno per smaltire 1.010 t/anno di umido (130 €/t) e 110 t/anno di sfalci (80 €/t).