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“Chi semina raccoglie”: nella riviera jonica nasce l’orto condiviso
di Redazione | 20/01/2015 | AMBIENTE
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Chi semina raccoglie, un’espressione che di questi tempi non è affatto scontata ma reale, come reali e concreti sono gli orti condivisi che si diffondo in tutta Italia. Si tratta di spazi pubblici o privati di cui si prende cura una comunità di persone: anziani, adulti, bambini o famiglie di un quartiere o di intere cittadine che mettono a disposizione la loro manodopera per coltivare un’area verde e trasformarla così in un orto comune, detto appunto “condiviso” proprio perché vi partecipano più persone che solitamente non ne sono i proprietari di fatto ma hanno il permesso di coltivarlo. L’iniziativa sbarca anche nella riviera jonica messinese, dove è previsto l’allestimento di un orto condiviso presso l’Aula Permanente di Ecologia, centro di educazione ambientale nato circa due anni fa nel comune di Savoca, presso il centro sportivo di contrada Mortilla, nella frazione Rina. A proporla sono le associazioni Ape, Comitato Jonico Beni Comuni, Sementi Indipendenti (banca dei semi siciliani) e Gruppo Agesci S. Teresa di Riva. “Chi semina raccoglie” parte proprio dai semi, l'unità fondamentale per un'agricoltura sana e rispettosa dell'ambiente, collegandosi anche al progetto “Sementi Indipendenti”. Il progetto di orto condiviso prevede un ciclo di incontri formativi propedeutici alla creazione del gruppo e alla formazione di quanti vi vorranno partecipare: il primo appuntamento, denominato “Tutto inizia dai semi biologici e autoctoni”, sarà un laboratorio pratico a cura di Sementi Indipendenti, in programma a Savoca presso l’aula didattica di Ape domenica 25 gennaio, dalle 10.30 alle 12.00, per discutere dell’avvio dell’orto e per conoscere i semi biologici e autoctoni, con la spiegazione delle metodologie di semina delle piante da interrare in questo periodo e mettere a dimora nell'orto primaverile. L’associazione Ape, oltre al supporto didattico propedeutico alla creazione di un gruppo, metterà a disposizione un terreno ben esposto per la coltivazione di ortaggi e frutti con metodi sostenibili. In italia è in vigore la legge 10 approvata nel 2013 (Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani), che ha come obiettivo il recupero di spazi verdi urbani dismessi mediante la loro assegnazione ai cittadini, singoli o in associazione, e consente la possibilità di avere in concessione appezzamenti per la coltivazione di frutta e ortaggi. Molti comuni italiani hanno già applicato la norma promuovendo lo sviluppo di aree verdi condivise, soprattutto abbandonate, facendo sì che attraverso la pratica degli orti e giardini condivisi i cittadini si orientino verso un uso sostenibile del suolo comunale. Coltivare un orto, inoltre, aiuta a contrastare lo stress e l’eccessiva sedentarietà, a riscoprire il contatto con la natura, permette di avere a disposizione cibi freschi ricchi di vitamine e sali minerali, offre numerosi benefici sia per l’ambiente sia per la salute e consente la nascita di nuovi legami sociali.
Il progetto è rivolto a quanti vorranno dedicarsi alla coltivazione di uno spazio condiviso di terra e all'auto produzione di cibo buono e salutare ma anche a quanti vorranno condividere l'arte della coltivazione e lo scambio di saperi e nuove tecniche, come l'agricoltura biologica, la permacultura, l'agricoltura rigenerativa. Coltivare condividendo, dunque, non solo per auto-prodursi il cibo ma per creare comunità e partecipazione, prendendosi cura di se stessi e della Terra.