Differenziata: S. Teresa si conferma, salgono Savoca e Sant'Alessio. Furci maglia nera
di Andrea Rifatto | 30/08/2017 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 30/08/2017 | AMBIENTE
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Alti e bassi nella raccolta differenziata dei rifiuti nei comuni jonici. É quanto si rileva in base agli ultimi dati diffusi ad agosto dall’Ufficio Speciale per la Differenziata della Regione, aggiornati al mese di aprile dopo il report di dicembre 2016. Si tratta delle percentuali fornite dai Comuni e sottoposte a validazione dall’Ufficio Speciale Differenziata e dall’Arpa, che analizzano i dati forniti mensilmente dalle amministrazioni locali per comprendere le dinamiche di differenziazione degli scarti e individuare i centri virtuosi e quelli che non lo sono. Nel territorio peloritano, dove il capoluogo è al 12,30% (12,57% a dicembre), S. Teresa di Riva, già premiato dalla Regione, si conferma tra i comuni virtuosi in Sicilia: la cittadina jonica, che recentemente ha ottenuto la Bandiera blu, si attesta sul 77,80% di differenziata con un trend in crescita nel primo quadrimestre dell’anno e un +1,67% su dicembre. Tutti gli altri comuni sono ancora in ritardo e stentano a mettere a regime il nuovo corso del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, facendo addirittura passi indietro. Taormina non ha comunicato nessun dato alla Regione e l’ultimo disponibile è quello di dicembre, ossia 1,33%; nessuna informazione neanche da Giardini, fermo otto mesi fa all’8%; Letojanni ha raggiunto a marzo l’11,60% (era all’8,87 a fine 2016) ma non ha ancora comunicato il dato di aprile; Castelmola si attesta all’8% (6,30% a dicembre) nonostante abbia toccato il 13% a marzo. I comuni che migliorano le percentuali. Risalgono Roccalumera, che dal 12,50% ha raggiunto il 18,5% a febbraio, ultimo mese di cui sono noti i dati; Savoca dal 20 al 39,4%; Sant’Alessio Siculo dal 17,84 al 36,5%; Forza d'Agrò dal 10,31 all’11,9%; Roccafiorita, classificato nel 2016 tra i più virtuosi, che alla fine dello scorso anno era stranamente precipitato al 14,79% ma ad aprile è balzato al 49,1%; Casalvecchio Siculo dal 19,24 al 26,60%, Itala dal 4,68% al 31,2%; Scaletta dal 4,36 all’8,4% di febbraio; Alì, dal 6 all'8,2%; Fiumedinisi dal 3,84 al 9,2%; Mongiuffi Melia dall'1,62 al 6%. I centri dove il dato peggiora. Scendono Alì Terme, dal 10,82 all’8,4%; Mandanici dal 20,46 al 19% di marzo; Gallodoro dal 16,95 al 12,1% di marzo; Limina dal 15,40 all’8,70%. Fanalino di coda Furci, che dallo 0,24% di dicembre si sposta all’1,1% di marzo rimanendo fermo a percentuali insignificanti. Nizza (12,16% a dicembre) non ha inviato le percentuali del 2017 all’Ufficio Differenziata, così come Antillo (1,59% a fine 2016) e Pagliara (2,09% nell'ultimo mese dello scorso anno). Nella valle dell’Alcantara migliora il dato di Gaggi, che sale dal 12,50 al 29,4% di aprile; Graniti (14,30% a dicembre) non ha comunicato i dati del primo quadrimestre, così come Francavilla, comune fermo a fine 2016 al 5,20%.