Estate 2016, da Giardini Naxos a Messina 20 km di mare non balneabile
di Gianluca Santisi | 30/03/2016 | AMBIENTE
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Spiagge affollate di turisti: molti tratti rimarranno però chiusi
Raggiungono quasi 20 km i tratti di mare non balneabili nella fascia costiera che va da Giardini Naxos a Messina. Il dato emerge dal decreto sulla Stagione balneare 2016 firmato dal dirigente del Dipartimento Attività sanitarie ed Osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale alla Salute, Ignazio Tozzo, con il quale viene disciplinata la gestione ordinaria della programmazione del monitoraggio delle acque di balneazione in Sicilia e vengono individuate le zone di mare e di costa precluse alla balneazione per cause di inquinamento o altre motivazioni. Sui 19,345 km off limits per i bagnanti, ben 7,58 sono inibiti per motivi di inquinamento, come specificato anche dal Portale Acque del ministero della Salute: a Giardini Naxos il decreto impone lo stop alla balneazione dalla foce del fiume Alcantara sino a 150 metri in direzione nord, mentre a Messina risultano inquinati ben 6,63 km di costa dalla foce del torrente Larderia al torrente Portalegni, un tratto di 600 metri a partire da 50m a sud dell’ospedale “Regina Margherita” fino a 100 metri a nord della foce del torrente Annunziata e altri 200 metri a partire da 100m a sud a 100m a nord del canale Lago Piccolo Torre Faro. Nella cittadina naxiota sono off limits anche i 400 metri dell’area portuale (dalla barriera frangiflutti al modo di sopraflutto), così come nel capoluogo peloritano sono interdetti 480 metri dal lato sud del porto di Tremestieri al torrente Larderia e 9 chilometri di costa dal torrente Portalegni a via Brasile. Capitolo a parte, invece, per i tratti di mare e di costa interessati da immissioni dovute alla presenza delle condotte sottomarine dei depuratori, motivo che ha portato il Dipartimento regionale Attività sanitarie ed Osservatorio epidemiologico a disporre il divieto di balneazione per diversi comuni jonici. Nello specifico, i tratti di costa inseriti nel decreto e classificati come non balneabili sono stati individuati a Letojanni, dove lo stop alla balneazione interessa un tratto di 200 metri in direzione del torrente San Filippo, in corrispondenza del depuratore consortile che serve anche la città di Taormina; Sant’Alessio Siculo (100m in direzione nord e 100m in direzione sud dal torrente Salice, dove scarica il depuratore utilizzato anche da Forza d’Agrò); S. Teresa di Riva (100m verso nord e 100m verso sud dalla foce del torrente Agrò, in direzione del depuratore comunale); Roccalumera (100m verso nord e 100m verso sud dalla foce del torrente Pagliara, vista la presenza della condotta del depuratore consortile dei comuni di Roccalumera, Furci Siculo e Pagliara) e Nizza di Sicilia (100 m direzione nord e 100 in direzione sud dal torrente Fiumedinisi a causa dello scarico del depuratore consortile di Nizza, Alì Terme e Fiumedinisi. A Messina sono non balneabili per immissioni quattro tratti di mare: 200 metri in corrispondenza del torrente Giampilieri, 200m alla foce del torrente Briga, 600 metri al torrente Annunziata e altri 200 in corrispondenza dello scarico del torrente Acqualadroni. Ai sindaci dei comuni territorialmente interessati toccherà adesso emettere le apposite ordinanze e “l'affissione dei cartelli metallici di divieto della balneazione in numero adeguato e posizionati in aree facilmente visibili, di formato minimo 50 x 80 cm, i cui contenuti dovranno essere espressi almeno in due lingue”. La stagione balneare in Sicilia avrà inizio venerdì 1 aprile e terminerà il 31 ottobre. L’articolo 2 del decreto prevede che “il periodo di campionamento delle acque di mare, anche per l’anno 2016, ha inizio nel mese di aprile e ha termine nel mese di ottobre. Il prelievo di pre-campionamento (gli ultimi risalgono allo scorso anno) dovrà essere effettuato dieci giorni prima dell’inizio della stagione balneare”. In caso di riscontro di inquinamento “i direttori dei Dipartimenti di Prevenzione e i Direttori dei Laboratori di Sanità Pubblica delle Asp hanno l'obbligo di comunicare con la massima tempestività ai sindaci dei comuni rivieraschi i tratti di mare non balneabili individuati”. “La comunicazione – si legge nel decreto – dovrà specificare il motivo della non balneabilità, l'estensione del tratto di costa e le coordinate geografiche e ciò ai fini dell’emissione, da parte degli stessi sindaci delle ordinanze”.