Estate 2020, tra Giardini Naxos e Messina 20 km di mare non balneabile
di Andrea Rifatto | 06/04/2020 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 06/04/2020 | AMBIENTE
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L'inizio della stagione non sarà l'1 maggio
Sono 20 i km di costa tra Giardini Naxos e Messina che non saranno balneabili nella stagione 2020. Puntuale è arrivato infatti il decreto dell’Assessorato regionale alla Salute che disciplina il monitoraggio delle acque marine e individua le zone di mare precluse alla balneazione per inquinamento o altri motivi, pubblicato sull'ultima Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana. Il provvedimento, emanato dal Dipartimento attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, stabiliva per l’1 maggio l’inizio della stagione balneare, con conclusione il 31 ottobre. Ma almeno per ora, la stagione balneare non partirà. L'avvio è stato infatti sospeso a data da destinarsi nell’ambito delle iniziative di contenimento del contagio da Coronavirus, adottate dall'Assessorato alla Salute. Sospesi, per adesso, anche tutti i lavori di campionatura delle acque. Per i bagnanti saranno comunque off limits, nel tratto Giardini-Messina, 20,150 km di costa. A Giardini Naxos lo stop per inquinamento interessa la foce del fiume Alcantara sino a 400 metri in direzione nord (nel 2019 erano 150), mentre a Messina risultano inquinati 6,4 km di costa dalla foce del torrente Larderia al torrente Portalegni, un tratto di 630 metri a partire da 50 metri a sud dell’ex ospedale “Margherita” fino a 100 metri a nord della foce del torrente Annunziata e altri 200 metri a partire da 100 metri a sud fino a a 100 metri a nord del canale Lago Piccolo Torre Faro. Nella cittadina naxiota sono off limits anche i 350 metri (e non più 400) dell’area portuale (da radice barriere frangiflutti a radice molo di sopraflutto), così come nel capoluogo sono interdetti 1,4 km (lo scorso anno erano 480 metri) dal lato sud del porto di Tremestieri fino al torrente Larderia e 8,950 km di costa dal torrente Portalegni a via Brasile. Capitolo a parte per i tratti di mare interessati dalle immissioni delle condotte sottomarine dei depuratori, motivo che ha portato il Dipartimento regionale Attività sanitarie ed Osservatorio epidemiologico a disporre a scopo precauzionale e in via cautelativa il divieto di balneazione per diversi comuni jonici, per un totale di 1,520 km. I tratti di costa classificati come non balneabili sono stati individuati a Letojanni, dove lo stop interessa un tratto di 200 metri in direzione del torrente San Filippo, in corrispondenza del depuratore; Sant'Alessio Siculo (100 metri in direzione nord e 100 metri in direzione sud dal torrente Salice, dove scarica il depuratore utilizzato anche da Forza d’Agrò, e altri 100 metri dalla foce del torrente Agrò verso sud); S. Teresa di Riva (100 metri verso nord e 100 metri verso sud dalla foce del torrente Agrò, in direzione del depuratore con Savoca); Roccalumera (100 metri verso nord dalla foce del torrente Pagliara); Furci Siculo (100 metri verso sud dalla foce del Pagliara) vista la presenza del depuratore consortile con Roccalumera, Furci e Pagliara); Nizza di Sicilia (100 metri direzione nord dal torrente Fiumedinisi), Alì Terme (100 metri in direzione sud dal Fiumedinisi) a causa dello scarico del depuratore di Nizza, Alì Terme e Fiumedinisi; Scaletta Zanclea nei 50 metri a sud dalla foce del torrente Giampilieri; Messina nei 50 metri a nord dalla foce del torrente Giampilieri e da 100 metri a est fino a 100 metri a ovest dallo scarico del depuratore di Acqualadroni. Per motivi di sicurezza non è inoltre balneabile un tratto di 300 metri a Taormina da 100 metri a ovest a 100 metri a est della Grotta Azzurra a Capo Taormina. I sindaci dovranno emettere le ordinanze e apporre i cartelli di divieto della balneazione, almeno in due lingue. Toccherà all’Asp vigilare sulla qualità delle acque effettuando i campionamenti ed inserendo i risultati nel portale ministeriale “Acque di balneazione”.