Furci, via le stazioni radio dal centro abitato: “Preoccupati da quell’antenna”
di Andrea Rifatto | 23/03/2016 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 23/03/2016 | AMBIENTE
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L'antenna installata nel centro di Furci
Posizionare gli impianti fissi di telecomunicazioni per la telefonia cellulare e radiotelevisivi fuori dal centro abitato, utilizzando all’interno del perimetro urbano solo potenze ridotte ma che comunque garantiscono il servizio. È la soluzione giudicata ottimale che il Comune di Furci Siculo si accinge ad adottare per disciplinare l’installazione delle stazioni radio base a servizio delle reti della telefonia cellulare su tutto il territorio comunale. L’argomento è stato affrontato ieri sera in Consiglio comunale, nel corso della discussione sull’apposito regolamento predisposto dagli Uffici in collaborazione con il Comitato Jonico Beni Comuni, che dallo scorso anno, attraverso l’Osservatorio Ambientale Permanente dell’Unione dei Comuni, ha invitato le amministrazioni a dotarsi di un regolamento che disciplini la materia. In aula, invitato dal presidente del Civico consesso Gianluca Di Bella, é intervenuto il prof. Pippo Sturiale, componente del Comitato ed esperto di impianti di telecomunicazioni, che ha spiegato come sia necessario fare in modo che i ripetitori siano localizzati in maniera logica, razionale e disciplinata, evitando il proliferare selvaggio delle antenne. “Al momento nulla si può dire circa la pericolosità immediata delle onde elettromagnetiche, anche se cominciano ad essere adottate sentenze che addossano loro la responsabilità di crescita di neoplasie – ha specificato Sturiale (nella foto a lato) - ma sono le statistiche epidemiologiche, già da poco disponibili, a dirci che la percentuale di incidenza di malattie anche tumorali in zone con alti valori di campi elettromagnetici è aumentata, ma la diretta correlazione, anche se plausibile, non è certificata”. L’obiettivo del regolamento approdato in aula per l’esame, articolato in nove punti e riformulato rispetto alla prima stesura, è quello di offrire un’alternativa vantaggiosa alle società di telecomunicazioni e assicurare allo stesso tempo un migliore funzionamento del servizio di telefonia mobile, oltre ovviamente a garantire la massima attenzione alla minimizzazione dell’inquinamento elettromagnetico, in base al principio che la potenza deve comunque essere quella effettivamente necessaria con esclusione, quindi, di qualsiasi esubero, allo scopo di evitare le esposizioni indebite ed ai fini del conseguimento della minimizzazione dell'esposizione e della giustificazione del rischio per la popolazione. “Secondo il regolamento, studiato per la peculiarità della nostra conformazione orografica – ha proseguito l’esperto – le varie stazioni radio base dovrebbero essere posizionate sulle diverse collinette a monte del centro abitato, dove con potenze abbastanza modeste, vista l’altezza, si può coprire un’area abbastanza estesa, posizionando invecenel centro abitato delle stazioni di piccola potenza debitamente spaziate”. Il regolamento andrà a costituire una integrazione alle norme di attuazione del Piano regolatore generale, in modo da fissare criteri localizzativi degli impianti di comunicazione, standard urbanistici, prescrizioni e incentivazioni che, oltre a non creare allarmismi per la salute dei cittadini, rendano più elastica e modulabile la conformazione e la localizzazione delle stazioni radio base per telefonia mobile e radio-televisive, senza creare allo stesso tempo perturbazioni del mercato immobiliare, causate dalla svalutazione degli edifici che sorgono nelle immediate vicinanze delle antenne, o situazioni di impatto ambientale poco gradevoli. Il monitoraggio sull’andamento della potenza effettivamente utilizzata nel tempo sarà garantito da “scatole nere” di cui dovranno essere dotate le antenne, installate in modo tale da registrare i livelli di potenza e disattivare automaticamente la stazioni radio base se si superano i valori prefissati. Visto l’evolversi dei programmi di monitoraggio e memorizzazione dei dati e il massiccio uso di internet per il controllo in tempo reale dei più svariati parametri, invece di report cartacei o scatole nere può essere data facoltà ai gestori di offrire il monitoraggio on-line, indicando il sito internet, da cui sia possibile leggere almeno la potenza istantanea complessiva, con statistiche e grafici per giorno, mese e anno. Riguardo agli impianti già autorizzati e funzionanti, invece, il regolamento prevede che entro 18 mesi dovranno adeguarsi a tutti i parametri prescritti: in ogni caso, entro nove mesi, dovranno ridimensionare la potenza di trasmissione adeguandola a quella prevista dal regolamento per la loro localizzazione, in modo da minimizzare gli effetti delle onde elettromagnetiche sulla popolazione. Prosegue, intanto, la petizione promossa da un Comitato di cittadini per sollecitare il sindaco Sebastiano Foti ad effettuare controlli sugli impianti esistenti, in particolare su un’antenna per la rete mobile installata nel centro abitato, sulla centrale via IV Novembre: già 200 le firme apposte dai furcesi e i promotori contano di raccogliere nuove adesioni nei prossimi giorni, prima di presentare il documento al primo cittadino. L'obiettivo è quello di sapere se i valori effettivi dei campi elettromagnetici attualmente attivi siano entro i limiti nazionali, richiedendo anche all'Arpa periodici controlli per le aree critiche individuate.
Il nuovo schema di regolamento sarà depositato oggi dal presidente del Consiglio Di Bella presso la segreteria comunale, dove rimarrà fino al 7 aprile al fine di consentire ai cittadini, singoli o associati, di proporre modifiche e integrazioni. Decorso tale termine, tornerà in aula per l’approvazione definitiva, e subito dopo sarà inviato alla Regione che dovrà esprimersi in quanto si tratta di una modifica alle norme urbanistiche. L’iter dovrebbe concludersi nel giro di sei mesi.