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Gole di Granciara, un gioiello siciliano tutto da scoprire - FOTO
di Filippo Brianni / Giuseppe Picciotto (foto) | 17/10/2014 | AMBIENTE
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Un patrimonio siciliano da scoprire e valorizzare incastonato nella Valle d'Agrò, in provincia di Messina. Le gole di Passo Granciara e le opere di archeologia idraulica esistenti sul torrente Agrò sono le nuove frontiere di valorizzazione su cui sembrano volere puntare comuni, aggregazioni e associazioni del territorio. Dopo i primi "lanci" da parte di Archeoclub d'Italia, molti anni fa, e la proposta di itinerari specifici da parte dell'Osservatorio dei beni culturali dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, anche il Parco Val d'Agrò, in fase di costituzione, sta valutando importanti ipotesi di promozione e valorizzazione di queste risorse. Il tavolo tecnico presieduto da Santino Mastroeni sta infatti riservando una corsia privilegiata all'individuazione di progetti in grado di esaltare gli aspetti naturalistici del comprensorio, di cui le gole di Passo Granciara o di S. Giorgio costituiscono l'elemento più importante e sottovalutato. Le foto di Giuseppe Picciotto Se non vedi la gallery clicca qui
Si trovano nella parte alta del torrente e coinvolgono tre comuni: Antillo, da dove si dipartono, nella parte alta di contrada S. Giorgio; Limina, dove sono situate le cascate e le gole più suggestive; e Casalvecchio, dove l'acqua, lasciato il canyon, si adagia sulla pianura. Sono formate da rocce e cascate, alcune delle quali facilmente raggiungibili, altre con vertiginosi pareti a strapiombo, riservate più che altro ad escursionisti specializzati, che si incuneano tra rocce e boscaglia, racchiudendo in pochi chilometri numerosi contesti ambientali.
Il nome Granciara, deriva secondo un'interpretazione dalla presenza di aranceti, ma è molto più probabile che a dare il nome al luogo sia stata la presenza di una tipologia di insediamento basiliano che venivano definiti "granci". Lungo l'Agrò, dopo Passo Granciara, sono state realizzate varie opere di archeologia idraulica, principalmente mulini ad acqua e condotte, alcune delle quali sono ancora visibili e recuperabili, soprattutto nei pressi di Passo Murazzo e Porcheria. Insomma, un importante patrimonio da spendere sul piatto dell'offerta turistica.