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Mare della costa jonica inquinato: protestano i bagnanti tra il silenzio delle istituzioni
di Andrea Rifatto | 20/07/2020 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 20/07/2020 | AMBIENTE
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La scia di schiuma che ha solcato ieri le acque
Da Sant’Alessio ad Alì Terme fare il bagno in mare è ogni giorno un’impresa. E non per la temperatura dell’acqua o per la presenza di meduse, ma per le costanti scie di sporcizia che solcano la costa jonica, un fenomeno che rimane ancora senza spiegazioni, perchè nonostante se ne parli da anni non si riesce a capirne quale ne sia la causa. Gli ultimi giorni sono stati particolarmente critici e tanti bagnanti hanno protestato per le condizioni dell’acqua, dove sin dal primo mattino erano ben visibili chiazze marroni a pochi metri dalla riva, schiuma, bollicine, patine di olio, sacchetti di plastica e perfino topi morti, sospinti dalle onde fin sulla battigia, tanto da costringere residenti e villeggianti a rimanere sulla spiaggia e a fa uscire rapidamente dall’acqua i bambini. C’è chi si è immerso per fotografare e filmare la vergognosa scia di sporcizia, denunciando poi il fenomeno sui social network allo scopo di sollecitare le autorità ad intervenire per risolvere il problema, che crea un danno anche il turismo, in un territorio dove due comuni, Santa Teresa e Alì Terme, si fregiano della Bandiera blu: “Mi sono immerso nella fogna per filmare meglio, vi erano persino escrementi ma mi sono fermato perchè era rischioso e avrei preso qualche malattia alla pelle - denuncia Salvatore, che da tanti anni viene in vacanza a Santa Teresa - il sabato e domenica queste strisce di fognatura ricoprono tutto il nostro mare, durante la settimana sono molto più piccole ma ci sono comunque sempre e regolarmente. In 40 anni che vengo qua ho investito e lasciato almeno 300mila euro - aggiunge con amarezza - e non ho più intenzione di continuare, venderò le mie case e cambierò totalmente meta”. I sindaci del comprensorio jonico ribadiscono che i depuratori sono funzionanti, dunque reflui e rifiuti trasportati dalle correnti potrebbero provenire da altre zone, sia lato Messina che lato Catania, o magari scaricati a largo dalle imbarcazioni che preferiscono sbarazzarsi così delle acque di sentina piuttosto che smaltirle regolarmente. “È davvero triste arrivare in spiaggia e vedere l'acqua così sporca - commenta Gaetano da Nizza - una patina oleosa sovrasta l'intera superficie, la schiuma abbonda. Qualche residente mi dice che è sempre così e che c'è stata la rottura di un tubo. La domanda è: a parte l'amarezza, a parte lo schifo, con quali garanzie faccio entrare i miei figli in acqua? Che succede se ingeriscono quei liquami?”. Il cittadino ha poi riferito di essere stato informato dagli amministratori che la lesione nella conduttura sarà riparata entro 15 giorni e che le sostanze oleose non sono ascrivibili alle perdite della condotta ma alle navi: “Io nel frattempo non farò il bagno - aggiunge - finché l'acqua si presenta cose come l'ho vista oggi e tanto meno lo farò fare ai bimbi”. Situazione analoga ad Alì Terme: “Giornata bellissima non si può entrare neanche in acqua per la presenza di plastica - lamenta Giuseppe - si deve denunciare tutto ciò, mi appello a tutti i sindaci della riviera jonica”. È l’ora, dunque, che gli amministratori locali affrontino il problema seriamente, perchè non si può continuare a far finta di nulla.