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"Mare inquinato, i depuratori jonici funzionano correttamente?"
28/09/2015 | AMBIENTE
28/09/2015 | AMBIENTE
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Scia di liquami nel mare della riviera jonica
L’Osservatorio Ambientale Permanente, organismo dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani creato in sinergia con il Comitato Jonico Beni Comuni, archiviato il mese di agosto ha voluto richiamare l’attenzione su uno dei temi che hanno infuocato l’estate jonica: lo stato di salute del mare. “Evaporato il clamore mediatico che il tema ha suscitato, a cui non ha fatto seguito nessuna azione concreta neanche nei termini di auspicio per l’anno venturo – scrive in una nota il presidente Salvuccio Irrera – è venuto il momento di intraprendere una riflessione vera sulle reali cause dell’inquinamento marino ed individuare le possibili soluzioni. La scia di sostanze estranee all’habitat marino (plastiche, rifiuti organici, oggetti galleggianti, sostanze oleose) anche questa estate, puntuale come l’occupazione abusiva della spiaggia da parte degli ombrelloni, è transitata quotidianamente sotto gli occhi di chi cercava un po’ di ristoro sulla battigia del comprensorio jonico. Sminuire o peggio smentire questa evidenza ci sembra sciocco. Sarebbe scorretto e anche controproducente – prosegue Irrera – barattare la salute dei cittadini con presunti interessi economici legati al turismo: i turisti presenti sulle nostre spiagge, purtroppo, hanno potuto constatare le pessime condizioni dell’ambiente marino; e non solo difficilmente torneranno, ma certamente saranno anche cattivi promotori della nostra zona jonica. È innegabile che una tale situazione non possa essere ascritta al comportamento scorretto dei singoli. È, dunque, alla modalità di gestione e funzionamento dei depuratori che rivolgiamo i nostri interrogativi – precisa il presidente dell’Osservatorio Ambientale Permanente – non o non solo per individuare le colpe ma per conoscerne le cause e prevederne le soluzioni. Sulla base di tale premesse, l’Osservatorio Ambientale Permanente si rende disponibile a farsi promotore di un incontro pubblico tra amministratori, gestori dei depuratori, tecnici, organi competenti a misurare le condizioni del mare (Asp, Guardia Costiera, Arpa) e cittadini per individuare le cause e trovare gli opportuni rimedi. Ciò – conclude Salvuccio Irrera – per non essere co-responsabili con quanti dimenticano che le nostre spiagge sono una delle poche risorse di cui ancora disponiamo per un vero rilancio del turismo, oltre a rappresentare per le nostre popolazioni tradizioni, storia, costume, cultura; perché non ci piacciono le sterili polemiche; per studiare il problema lontani dall’emergenza e per arrivare preparati alla prossima stagione”.