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Mare sporco, Francilia al prefetto: "Problema comprensoriale, fare luce sulle cause"
di Redazione | 27/09/2018 | AMBIENTE
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Il sindaco Matteo Francilia
Lo aveva annunciato in occasione della visita al depuratore di Roccalumera e così ha fatto. Il sindaco di Furci, Matteo Francilia, ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, segnalando i continui casi di inquinamento del mare e chiedendo che il rappresentante di governo si attivi per capire le cause e risolvere la problematica. “Le scrivo per sottoporre alla Sua attenzione una problematica intercorsa nelle ultime settimane – esordisce Francilia – sono arrivate diverse segnalazioni di fenomeni di inquinamento marino, nel tratto di mar Jonio antistante la costa di Furci Siculo e di altri comuni limitrofi. Lo scorso 20 settembre, a tale scopo, mi sono recato presso l’impianto di depurazione consortile per il trattamento delle acque reflue dei comuni di Roccalumera, Furci Siculo e Pagliara, situato nel comune di Roccalumera, per accertarne la corretta funzionalità. In tale circostanza, ho visivamente appurato il regolare funzionamento del suddetto impianto e visionato le analisi delle acque reflue in ingresso da ciascuno dei tre comuni e a valle dell’impianto (allegate alla lettera), le quali evidenziano la conformità dei valori dei parametri analizzati rispetto alla normativa di riferimento. Mi preme precisare – prosegue il primo cittadino furcese – che il versante jonico è continuamente soggetto a correnti marine, imputabili alla vicinanza con lo stretto di Messina, per cui eventuali inquinanti presenti nel mare antistante la costa furcese, in realtà costituiscono un problema per un’area nettamente più vasta, interessando l’intero comprensorio jonico. Ciò premesso, credo ci sia la necessità di affrontare la problematica in un contesto più ampio, che interessi altre località balneari oltre il comune di Furci Siculo, nonché gli organi deputati al controllo dell’inquinamento marino e costiero. Per tale motivo – conclude Matteo Francilia – chiedo di istituire un tavolo tecnico con tutti gli enti investiti da tale problematica, al fine di risalire alle cause di tale gravoso problema e adottare le opportune strategie, atte a risolvere tale increscioso fenomeno, che, oltre ad inficiare l’igiene delle nostre cittadine e la salute pubblica degli abitanti, incide negativamente sullo sviluppo turistico del nostro comprensorio”.