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Mare sporco, la Regione promette una task force: sotto controllo depuratori e torrenti
di Andrea Rifatto | 12/09/2020 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 12/09/2020 | AMBIENTE
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L'assessore Cordaro con Briguglio e i tecnici della Regione
Monitoraggio delle acque, verifica dei depuratori e ricerca di eventuali sversamenti abusivi, tramite una task force di esperti che possa controllare costantemente la salubrità del mare della riviera jonica, particolarmente interessata nel corso di questa estate da fenomeni di inquinamento. È l’impegno assunto dall’assessore regionale al Territorio e ambiente, Totò Cordaro, che si è impegnato a parlarne e a richiederla al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci. È ciò di cui si è discusso a Palermo nel corso dell’incontro convocato dall’assessore su richiesta del sindaco di Furci, Matteo Francilia, per capire l’origine delle scie di reflui e rifiuti che per tutta l’estate hanno solcato la costa tra Giardini e Messina e che anche in questi giorni hanno reso difficile ai bagnanti immergersi in mare. Nella sala Alessi di Palazzo d’Orleans, oltre a Cordaro e ai tecnici dell’Assessorato, erano presenti i sindaci Nello Lo Turco (Giardini), Alessandro Costa (Letojanni), Danilo Lo Giudice (Santa Teresa), Matteo Francilia (Furci), Gianfranco Moschella (Scaletta), i vicesindaci Enzo Scibilia (Taormina), Natale Briguglio (Nizza), gli assessori Saro Trischitta (Sant’Alessio), Elio Cisca (Roccalumera), Dafne Musolino (Messina); e il presidente dell’Unione dei Comuni Valli Joniche, Davide Paratore (sindaco di Antillo); assenti i comuni di Forza d’Agrò e Itala. Al vertice anche l’on. Carmelo Briguglio nella qualità di esperto del governatore Musumeci, il presidente dell’Amam Salvo Puccio e il direttore tecnico di Arpa Sicilia, Vincenzo Infantino, che ha relazionato sullo stato degli impianti di depurazione dell’area, sui controlli e sulle analisi periodiche effettuate dall’Agenzia. I sindaci hanno esposto la problematica chiedendo al Governo un supporto per superarla, visto che mai come quest’anno ha inciso sull’ambiente e sul turismo con un notevole danno d’immagine, esponendo le principali criticità dei rispettivi territori, evidenziando anzitutto la necessità di reperire nuove risorse per effettuare interventi sui sistemi di depurazione e su una rete ormai vetusta e difficile da gestire: “Ho fatto presente come sia necessario fare squadra con tutti gli enti preposti e che è fondamentale l'intervento della Regione - afferma Francilia - per un monitoraggio dei depuratori che funzionano male o verificare dove non esistono. In quest'ultimo caso ho detto che non bisogna puntare il dito contro i sindaci, che magari ereditano situazioni pregresse, e che l'Ufficio progettazione della Regione si potrebbe fare carico di realizzare i progetti dove non esistano”. Il vero enigma, visto che gli impianti di depurazione della zona jonica non presenterebbero gravi problemi di funzionamento (ad eccezione quello intercomunale di Nizza-Fiumedinisi-Alì Terme, la cui condotta di scarico in mare è lesionata ma da cui fuoriescono acque depurate che non avrebbero inquinato la costa), è capire da dove arrivino i reflui fognari ma soprattutto il materiale solido trasportato in sospensione, che non può provenire dai depuratori: su questo punto è stato ipotizzato come potrebbe trattarsi di rifiuti scaricati nei torrenti o provenienti da discariche dismesse e poi trasportati in mare insieme ai detriti L'assessore Cordaro ha assicurato che si farà carico della questione lavorando affinché i progetti già esistenti per potenziare i depuratori (come quello di Nizza-Alì Terme-Fiumedinisi) siano finanziati al più presto essendo prioritari rispetto agli altri e ha chiesto all’Arpa di continuare il monitoraggio del mare. “Imputati” anche i torrenti di Messina, dove di recente sono stati eliminati scarichi di fogna a Giostra, San Licando e Gazzi, e gli scarichi abusivi nel fiume Alcantara. “È stato un confronto dai toni assolutamente costruttivo - ha osservato Cordaro - e l'idea di formare un apposito gruppo di lavoro che, a seconda delle specifiche esigenze, possa proporre interventi risolutivi, può rappresentare davvero un significativo passo in avanti per restituire purezza al mare lungo quel meraviglioso tratto di costa”. Un percorso, come è stato rilevato, che dovrà necessariamente avere come interlocutore il professore Maurizio Giugni, Commissario straordinario per la depurazione, con il quale è già stato avviato un proficuo rapporto di collaborazione. “Attraverso gli uffici competenti - ha aggiunto l'assessore Cordaro - seguirò l’iter delle opere, già finanziate, di potenziamento e di riqualificazione del depuratore di Nizza, la cui realizzazione è strategica per la soluzione dei problemi legati all'inquinamento marino”. “Un incontro molto produttivo - lo ha definito Francilia - ma si deve andare avanti”. In apertura si è registrato un faccia a faccia tra i sindaci di Santa Teresa e Alì Terme e l’on. Carmelo Briguglio, che nei giorni scorsi aveva invitato ad “ammainare” le bandiere blu vista la qualità delle acque marine, scatenando malumori nelle due amministrazioni: “Ringrazio i sindaci e loro delegati, il presidente dell’Unione dei Comuni, che hanno assicurato una partecipazione puntuale e competente e in particolare l’amico on. Salvatore Cordaro - ha commentato l’on. Briguglio - che he ha fornito un apporto aperto, qualificato e di esperienza, insieme all’idea di una task-force del governo Musumeci che si faccia carico del problema nella sua complessità. Intanto si è messo a disposizione, con i suoi tecnici, di tutte le nostre amministrazioni locali. Spetta ad esse, ora, utilizzare al meglio questa disponibilità. Ho contribuito a mettere in evidenza il problema, suscitando qualche polemica, di cui mi scuso: le bandiere blu sono un orgoglio per tutti, bravi gli amministratori che le hanno ottenute; intendiamoci, devono restare al loro posto e conservate, ma senza più omertà sulle criticità che sono contraddizioni stridenti, sotto gli occhi di tutti: i problemi ci sono, seri. E non è vero - come ha documentato il direttore dell’Arpa regionale - che quest’estate sia stata la ripetizione delle precedenti. No, i problemi si sono aggravati: da una condotta sottomarina in zona che si è rotta scaricando a quattro metri dalla spiaggia, a depuratori scarsamente funzionanti o mal gestiti, dai torrenti che sversano, a comuni che scaricano liberamente. E così via. Ma non voglio riaccendere micce. Bisogna lavorare, sempre con trasparenza, senza nascondere il sole con la rete. Ho fatto la mia parte per organizzare la riunione; ho detto la mia, darò una mano per le soluzioni, investendo direttamente della questione il presidente Musumeci che è già informato. Faccio squadra. Con spirito positivo. Da ufficiale della riserva. Che tale resta. Mi fermo qui, c’è chi dirà di più. E sono certo farà di più. Il resto tra le righe”.