Articoli correlati
Mare sporco, una cabina di regia per scoprire le cause: "Problema comune, agiamo uniti"
di Andrea Rifatto | 22/09/2019 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 22/09/2019 | AMBIENTE
2059 Lettori unici
L'incontro nell'aula consiliare di Sant'Alessio
Un tavolo tecnico, o meglio una cabina di regia, per individuare le cause di inquinamento del mar Jonio lungo la costa messinese. È la proposta lanciata ieri nell’aula consiliare di Sant’Alessio Siculo durante l’incontro promosso dal Comitato Pro Sant’Alessio, presieduto da Sebastiano Ruggeri, con l’obiettivo di offrire un valido contributo alla risoluzione dei problemi connessi all’inquinamento del mare, fenomeno che ha caratterizzato tutta l’estate nella fascia jonica senza che ne siano state appurate le cause. Al dibattito hanno partecipato il senatore Cristiano Anastasi e il deputato regionale Antonino De Luca, esponenti del Movimento Cinque Stelle, il sindaco Giovanni Foti, l’assessore all’Igiene Saro Trischitta, il presidente del Consiglio comunale Domenico Aliberti, il meteorologo Daniele Ingemi e l’ingegnere Adriano Nicotra. Al tavolo anche Santa Sarta del Comitato Pro Sant’Alessio, Ninuccia Foti dell’Osservatorio per i beni culturali dell’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani, il consigliere comunale Giuseppe Schepis di Messina e Barbara Musso del M5S Valle Alcantara. Nessun amministratore del Comune di S. Teresa, nonostante l’invito del Comitato, ha invece preso parte all’incontro. “L’inquinamento lo abbiamo subito – ha esordito Foti – abbiamo investito 100mila euro sull’ammodernamento del depuratore con un sistema innovativo che nel Sud Italia abbiamo solo noi, grazie alle indicazioni del vicesindaco Franco Santoro, ma in mare siamo stati penalizzati dalle correnti, che partendo dallo Stretto e arrivando fino alla costa catanese hanno trasportato anche liquami solidi. Ho fatto io stesso un giro in barca fino a Scaletta e non ho visto scarichi anomali, ma il problema c’è e va affrontato insieme, non possiamo lavorare per incrementare il turismo e poi vedere tutto vanificato se la gente non può fare il bagno. Va fatto un incontro con i sindaci a partire da Messina, direi anche con quello di Reggio Calabria, con l’Autorità portuale e altri enti interessati, perché il problema non è di un singolo comune: noi ad esempio subiamo più lo scarico di S. Teresa che quello di Sant’Alessio, perché se non funziona quel depuratore per il sistema delle correnti incide più del nostro. Sicuramente bisogna investire sugli impianti, ad esempio quello di S. Teresa potrebbe essere utilizzato anche dagli altri comuni della val d’Agrò perché ha vasche sufficienti e in tal modo si supererebbero i 15mila abitanti, che è uno dei requisiti per accedere ai finanziamenti, oltre alla necessità di avere un comune in procedura di infrazione”. Ingemi, che tramite satellite nelle scorse settimane ha individuato macchie oleose in varie zone della costa jonica dovute sicuramente a sversamenti anomali, ha esortato gli enti competenti ad effettuare un serio monitoraggio ambientale da Capo Peloro a Capo Taormina e non campionamenti una tantum, per individuare le aree di massima criticità ed eventuali scarichi abusivi, mentre Nicotra ha invitato ad affrontare il problema del sovraccarico dei depuratori quando vi è l’aumento della popolazione, “Perché altrimenti la buona depurazione viene vanificata”. “La depurazione è una tematica di salute pubblica e incide anche sul turismo - ha fatto presente il senatore Anastasi - e l’inquinamento è dovuto sia a scarichi civili e industriali non censiti che alle imbarcazioni – ha fatto presente il senatore Anastasi – in Sicilia manca ancora il censimento delle procedure di infrazione e un monitoraggio degli scarichi inquinanti e dunque il Commissario unico per la depurazione non ha ancora potuto procedere con le procedure di infrazione. Anche l’autorità giudiziaria deve fare accertamenti, perché bsta un singolo comune che inquina e si danneggia il turismo di un’intera zona. Serve un tavolo tecnico con sindaci, Regione, magistratura e Commissario unico per la depurazione, per creare una rete di monitoraggio estesa e che si occupi anche del controllo degli impianti di depurazione per tutto l loro ciclo”. Proposta, quella di un tavolo tecnico, che di recente è stata avanzata a S. Teresa dalla consigliera di minoranza Lucia Sansone (presente a Sant'Alessio) ma è stata bocciata dal Consiglio comunale perchè il sindaco Danilo Lo Giudice ritiene non sia utile a risolvere il problema. Il deputato De Luca ha suggerito invece la creazione di una cabina di regia, ricordando come il Commissario abbia 1,6 miliardi di euro ancora fermi per depuratori e reti fognarie e che la Sicilia sia indietro in merito al Piano rifiuti. Un problema, quello dell’acqua inquinata, che come ricordato da Sarta ha causato in estate anche problemi di salute ai bagnanti, molti dei quali hanno dovuto fare ricorso alla cure mediche.