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Il "nuovo corso" dei rifiuti in Sicilia
di Aldo Lenzo | 07/07/2013 | AMBIENTE
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Il nuovo Piano regionale e le Direttive sui rifiuti saranno oggetto di discussione, insieme alla proposta di legge “Rifiuti Zero”, con relativa raccolta firme, il prossimo 20 luglio al Palazzo della Cultura di Santa Teresa di Riva. L'assemblea pubblica è organizzata dal Comitato Jonico Beni Comuni ed avrà inizio alle ore 19.30. L’incontro è finalizzato alla sensibilizzazione di amministratori e cittadini del comprensorio jonico sulle problematiche di una corretta gestione dei rifiuti. Il titolo della manifestazione è “Cambiare si può. Trasformiamo i rifiuti in risorsa”.
La legge regionale del 2010 con le successive modifiche e integrazioni, il nuovo Piano regionale, i Piani d’Ambito di ciascun territorio ottimale Ato (18 ambiti in tutta la Sicilia) e i Piani d’intervento delle eventuali aree di raccolta ottimale Aro (che possono essere istituite all’interno dell’area territoriale ottimale di riferimento) regolano, organizzano, affidano e controllano la gestione integrata dei rifiuti, nel rispetto della salvaguardia e tutela dell’ambiente e della salute pubblica. L’Ato, con il “nuovo corso”, è un ben definito perimetro territoriale a livello provinciale e non deve essere assimilato con la “liquidata” Società d’Ambito. Nella nostra provincia gli Ambiti Territoriali Ottimali sono due, non considerando le Isole Eolie. Il comprensorio jonico rientra nell’Ato n. 15, denominato “Messina Area Metropolitana” ed include 47 comuni per una popolazione di 466.085 abitanti (dati del 2011). Tutti i comuni che sono all’interno del perimetro di un Ato costituiranno (o hanno già costituito) una società chiamata “Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti (SRR), per obbligo di legge. Ciascun comune partecipa con una quota parte, proporzionale al numero di abitanti. L’Assemblea della Srr è costituita dai sindaci o da loro rappresentanti. La Srr ha funzioni di indirizzo, pianificazione impiantistica, regolamentazione e di affidamento del servizio mediante gara ad evidenza pubblica. La Srr non gestisce alcun servizio. I componenti l’assemblea e il consiglio di amministrazione svolgono le loro funzioni a titolo gratuito. In sostanza la Srr, coerentemente con le linee strategiche individuate dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, stabilisce il complesso di interventi che garantiscono la sostenibilità economico-finanziara del servizio nel territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale, individuando il tipo di impianti, il loro numero e ubicazione, in considerazione delle necessità e delle peculiarità del proprio territorio di riferimento. La legge prevede che ogni singolo Ambito Territoriale Ottimale sia autosufficiente. Quindi, ciascun Ato dovrà dotarsi di quanto necessario per chiudere il ciclo dei rifiuti. Nel caso della costituzione di uno o più Aro (anch’essi senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica) all’interno dell’Ato di riferimento, ai comuni che hanno costituito la sub area, spetta la governance dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti nel perimetro dell’Aro. Secondo la normativa comunitaria, un Aro può procedere ad affidare la gestione dei servizi: a) a terzi con espletamento di procedure ad evidenza pubblica; b) a società mista, la cui selezione del socio privato avvenga mediante gara a doppio oggetto; c) con gestione cosiddetta in house.
È auspicabile che nel comprensorio jonico venga istituito un Aro che includa, possibilmente, tutti i comuni del comprensorio o, almeno, quelli che insieme, sulla base di elementi oggettivi, dimostrino il rispetto del principio di differenzazione, adeguatezza e assicurino efficienza, efficacia e economicità della gestione dei servizi previsti. La preferenza dovrebbe andare alla gestione in house che, almeno in teoria, dovrebbe consentire un maggiore risparmio e un più incisivo controllo anche tramite l’ausilio dei rappresentanti delle associazioni ambientaliste, dei consumatori e di comitati civici.