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Raccolta differenziata: la politica è andata in ferie?
di Andrea Rifatto | 22/08/2014 | AMBIENTE
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Che fine ha fatto la raccolta differenziata dei rifiuti, e in particolare il “porta a porta”? Se lo chiede il Comitato Jonico Beni Comuni, gruppo di cittadini attivi nel tutelare gli interessi collettivi, che pone razionalità, informazione e partecipazione alla base di ogni decisione. La tematica dei rifiuti è da diverso tempo all’ordine del giorno delle discussioni intavolate dal Comitato, che ha voluto ribadire con una nota l’urgenza di avviare iniziative per l’attuazione di un nuovo modello di gestione dei rifiuti nei comuni dell’hinterland jonico. “Tutte le amministrazioni comunali erano d'accordo che l’unica mossa vincente fosse far partire la raccolta differenziata “porta a porta spinta”, comprensiva dell’umido – si legge nel documento a firma del presidente Salvuccio Irrera – coinvolgendo anche la popolazione mediante un percorso di confronto, individuazione delle soluzioni, realizzazione e gestione ordinaria, entrando nel merito delle questioni partendo anche da dati scientifici”. Ma secondo il Comitato Jonico Beni Comuni sembra che sindaci e assessori siano sempre in vacanza quando si parli di gestione dei rifiuti: “Perché sono fermi? O forse stanno lavorando sotto traccia senza far trapelare nulla? E con quali finalità? Visto quello che è successo finora – si legge – con un servizio scadente e un’imposta sui rifiuti esageratamente alta, è legittimo sospettare. Noi crediamo che gli utenti debbano essere coinvolti e informati ad ogni singolo passo”. Il Comitato spiega poi i vantaggi che si avrebbero da un virtuoso ciclo differenziato dei rifiuti, che porterebbe benefici sia all’ambiente che ai cittadini. Metalli, vetro, carta e cartone, plastica, se differenziati in casa, verrebbero ben pagati dai specifici consorzi, perché di alta qualità: l'umido produrrà inoltre altro reddito. La spesa sarà costituita solo dalla raccolta, dal trasporto e dal conferimento in discarica dell'indifferenziato, per il quale si dovranno attivare tutti gli accorgimenti di riduzione a residuo di quanto destinato allo smaltimento, attraverso opportuni trattamenti per il riuso ed adeguate politiche di minimizzazione, inserendo premialità e disincentivi. “Auspichiamo un indispensabile coordinamento dei vari Aro – continua Irrera – per un'ottimale gestione e per un'omogeneità di soluzioni adottate, così da avere un impegno unitario per un’impiantistica adeguata in ogni zona ricadente nell’attuale Ato: sarebbe assurdo ed antieconomico trasferire i rifiuti in destinazioni lontane, come ad esempio Catania”. Un invito a progettare sistemi e cicli virtuosi le cui ricadute positive non potranno che migliorare la vita di tutti i cittadini, il cui coinvolgimento risulta fondamentale. L’obiettivo rimane sempre quello di giungere ad una società che sia in grado di attuare la strategia “rifiuti zero”: punto di arrivo di un percorso fatto di riduzione, riutilizzo e riciclo.
“Non ci piacciono le polemiche di parte, non ci schieriamo a favore o contro persone, istituzioni, maggioranze o minoranze – sottolinea il Comitato Jonico – ma invitiamo tutti a ragionare progettando non tanto l'oggi, ma il futuro, che è già domani. Ribadiamo che per fare ottime scelte bisogna partire da dati di fatto scientifici, per la salvaguardia dell'ambiente che, abbiamo constatato, va di pari passo con l'economicità di gestione dell'intero ciclo dei rifiuti. Facciamo un invito specifico e pressante alle amministrazioni locali – conclude il presidente Irrera – a dare corso ad un tavolo tecnico partecipato con i cittadini, per trovare le migliori soluzioni. A quanti ritengono valido il nostro messaggio chiediamo di unirsi a noi: insieme, più numerosi, avremo una maggiore forza di persuasione e saremo in grado di portare avanti maggiori attività”.