Venerdì 26 Aprile 2024
Incontro tra Comuni e Ato Me4 per debiti e smaltimento. Tavolo a Palermo


Rifiuti, i sindaci: "Siamo ostaggio della discarica”. Il sistema rischia il collasso

di Andrea Rifatto | 06/12/2018 | AMBIENTE

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L'incontro di ieri a Sant'Alessio

“Non possiamo essere ostaggio della discarica”. È il coro unanime degli amministratori dei comuni jonici e della valle dell’Alcantara, che si sono incontrati ieri pomeriggio nel municipio di S. Alessio per cercare soluzioni da portare domani sul tavolo del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, alla riunione convocata alle ore 12 dal dirigente generale Salvo Cocina per la risoluzione delle criticità nello smaltimento dei rifiuti indifferenziati prodotti da 27 paesi che conferiscono nel sito della Sicula Trasporti a Catania, che da martedì chiuderà di nuovo i cancelli visto il debito da 3 milioni di euro. All’incontro erano presenti i sindaci di S. Alessio, Letojanni, Castelmola, Mongiuffi Melia, Gallodoro, Roccafiorita, Antillo, Nizza, Pagliara, Fiumedinisi, Alì, Alì Terme, Scaletta, vicesindaci e assessori di Savoca, Roccalumera, Gaggi, Graniti, i liquidatori dell’Ato Me4 Leonardo Racco, Alessandro Di Tommaso e Francesco Bondì e il commissario straordinario Francesco Mannone (il cui incarico è stato prorogato da Musumeci fino al 31 marzo). Gli amministratori, con in testa il primo cittadino di Antillo Davide Paratore, tra i più attivi in questa vicenda, hanno fatto presente come negli ultimi cinque mesi ci sia stato un impegno di buona parte dei Comuni nel versare circa 900mila euro all’Ato per ridurre il debito e che non sia ammissibile che Sicula Trasporti continui ad aprire e chiudere la discarica creando disservizi anche a chi è in regola con i pagamenti. Negli ultimi giorni sono arrivati altri bonifici e comuni come Antillo, Letojanni, Savoca. S. Alessio, Graniti, Mongiuffi hanno ridotto il loro debito. “Se la spazzatura rimane in strada la gente se la prende con noi, non possiamo farci prendere in giro dai burocrati” ha ripetuto più di un amministratore. Era stata avanzata anche l’ipotesi di pagare subito solo il debito della discarica e un acconto del 20% per i servizi Ato, diluendo nel tempo il resto ma il commissario straordinario si è opposto a questa strada.

La soluzione che verrà esposta domani a Palermo (Cocina ha detto no alla richiesta di incontro a Catania) è quella di concretizzare quanto già deciso a fine agosto, ossia la cessione del credito pro solvendo (con l’Ato che risponde dell'eventuale inadempienza dei Comuni) alla Sicula Trasporti. Soluzione che viene ritenuta la più corretta, con l’Ato Me4 a garanzia del credito, anche se finora da parte della società in liquidazione non sono mancate le perplessità. Inoltre i sindaci chiedono che ogni singolo comune possa avere il rapporto diretto con la discarica, come ribadito anche da Mannone. Finora, però, non sono riusciti a ottenerlo dalla Sicula e sono pronti a cercare altre discariche o a firmare ordinanze in via d’urgenza per obbligare quella di Catania ad accogliere i rifiuti, anche perché si tratta di un sito che ha la concessione dall’Assessorato regionale e secondo i Comuni non può opporsi a far scaricare su suolo di proprietà della Regione. Il debito di 32 Comuni con l’Ato Me4 (tra questi anche alcuni centri usciti da anni ma che devono versare somme relative ad anni passati, come S. Teresa per 153mila euro) al 30 settembre è sceso a 5,6 milioni ma il problema rimangono i debiti di alcuni centri come Forza d’Agrò (505mila), Francavilla (676mila), Giardini (839mila), Itala (579mila), che creano enormi difficoltà. A Palermo non è detto arrivino risposte concrete e sembrerebbe che sul tavolo del presidente Musumeci siano già pronti i decreti di nomina dei commissari ad acta da inviare nei comuni per far versare le somme chieste dell'Ato.

Il problema Riscossione Sicilia. Questione non secondaria è la cartella esattoriale da 6 milioni di euro arrivata da Riscossione Sicilia. I soggetti liquidatori hanno aderito alla rottamazione bis ma entro domani bisognerà trovare 220mila euro sui 500mila circa che servono per aderire: sul conto bancario dei liquidatori ci sono solo 52mila euro (di cui 18 pignorati, dunque 34 disponibili) e ieri sera con un calcolo sommario si è arrivati a quota 280mila con i pagamenti dei Comuni, che si erano fatti carico nella scorsa riunione di versare le quota. Non tutti hanno ottemperato e se non si dovesse avverare il “miracolo” e saltasse la rottamazione bis si dovranno sborsare 3 milioni di euro. E allora sarà crisi totale. Una situazione che vede l’Ato Me4, tra liquidatori e gestione commissariale, in uno stato di profonda difficoltà: per pagare i contributi a carico del soggetto liquidatore, ad esempio, si utilizzano i soldi della gestione commissariale, come una sorta di prestito: ciò avveniva anche durante il mandato di commissario di Ettore Ragusa e non si capisce come in futuro si potrà rientrare. In tanti, poi, si pongono una domanda: come è possibile che nelle fatture i costi di discarica siano pari a 1/4-/1/5 del totale e su 5,6 milioni di debito che i Comuni hanno con l'Ato Me4, il credito della Sicula Trasporti sia ben 3 milioni di euro?


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