Rifiuti, la discarica chiude le porte a 18 comuni: si rischia l'emergenza
di Andrea Rifatto | 29/08/2018 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 29/08/2018 | AMBIENTE
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Cassonetti stracolmi sulle strade
Si rischia una nuova emergenza rifiuti nel comprensorio jonico e della Valle dell’Alcantara. Ieri la discarica della Sicula Trasporti di Catania ha chiuso i cancelli ai mezzi provenienti da 18 comuni jonici perché ancora debitori di ingenti somme nei confronti dell’Ato Me4 per i servizi di smaltimento dei rifiuti indifferenziati nel sito di stoccaggio catanese e dunque gli autocompattatori sono rimasti pieni e hanno dovuto fare rientro senza poter scaricare, con l’impossibilità da oggi in avanti di proseguire con la normale raccolta. Ad essere avvisati già lo scorso 27 luglio dalla Sicula Trasporti erano stati i comuni di Antillo, Castelmola, Fiumedinisi, Francavilla, Forza d’Agrò, Gaggi, Giardini Naxos, Graniti, Itala, Malvagna, Mojo Alcantara, Nizza di Sicilia, Roccalumera, Roccella Valdemone, Santa Domenica Vittoria, Sant’Alessio Siculo, Savoca e Scaletta Zanclea, con una lettera, inviata anche all’Ato Me4, in cui veniva fermamente respinta la proposta avanzata dai sindaci di predisporre un pianto di rientro dei debiti in 36 mesi e veniva invece richiesta la copertura del debito pregresso in non oltre sei mesi. Allo stesso tempo il gestore della discarica etnea chiedeva entro il 28 agosto il pagamento di una quota del debito afferente Ato Me4 non inferiore a 500mila euro: in caso contrario dal 28 agosto sarebbe scattata la sospensione del servizio di smaltimento dei rifiuti per tutti i comuni per i quali l’Ato Me4 non avesse certificato l’inesistenza di debiti riferibili al servizio espletato dalla discarica. E così è stato. La certificazione liberatoria è arrivata infatti solo per i Comuni di Taormina, Letojanni, Gallodoro, Casalvecchio, Mandanici, Alì Terme e Alì. La Sicula Trasporti ha inoltre deciso di non stipulare più convenzioni con i comuni afferenti Ato Me4 prima della definizione della situazione debitoria. Tali documenti sono stati firmati nei mesi scorsi da diversi comuni, che in attesa di definire la situazione debitoria con l’Ato hanno deciso di accordarsi direttamente con il gestore della discarica per poter continuare a scaricare. Strategia che a quanto pare non ha funzionato perché ieri i mezzi sono stati bloccati comunque. Il debito complessivo dei Comuni si aggira sui 6 milioni di euro di cui una buona parte sono per i costi di smatimento in discarica: i comuni con i debiti maggiori (sopra i 500mila euro a testa) risultano Giardini, Forza d'Agrò, Sant'Alessio, Itala, Roccalumera, Francavilla e Graniti. Non mancano le reazioni da parte dei sindaci. Ieri il sindaco di Fiumedinisi, Giovanni De Luca, in qualità di primo cittadino del comune capofila dell’Aro Valle del Nisi, di cui fanno parte Fiumedinisi, Nizza, Alì Terme e Alì, ha scritto alla Prefettura, alla Regione siciliana e per conoscenza alla Sicula Trasporti, alla ditta che gestisce i servizi di raccolta e smaltimento rifiuti nei quattro comuni e ad assessori e tecnici comunali informadoli che ai mezzi provenienti da Nizza e Fiumedinisi è stato impedito l’accesso in discarica. De Luca ha evidenziato come i due centri, “pur avendo un’esposizione debitoria nei confronti dell’Ato Me4, hanno stipulato come singoli enti (al pari di Alì Terme e Alì) una convenzione con la Sicula Trasporti per il conferimento dei rifiuti indifferenziati già a partire dal 4 dicembre dello scorso anno, data di avvio operativo dell’Aro Valle del Nisi, che è oggi è stata chiaramente disattesa oltretutto gravando anche sul conferimento dei rifiuti solidi urbani di Alì Terme e Alì in quanto il trasporto in discarica viene effettuato, previa pesatura separata, con un singolo mezzo da parte della ditta. Al fine di scongiurare possibili ed immediate ripercussioni sulla salute e sull’incolumità pubblica per ragioni igienico-sanitarie, in quanto non potendo conferire in discarica la ditta non è attualmente nelle condizioni di svolgere il normale servizio di raccolta rifiuti - ha scritto De Luca – si chiede alle autorità, ciascuna secondo le proprie competenze, di intervenire ai fini di una immediata risoluzione della problematica, che preclude in atto il regolare svolgimento di un servizio di ‘pubblica utilità’ la cui interruzione è perseguita penalmente come interruzione di pubblico servizio”. Per evitare disagi ieri il Comune di Nizza ha invitato ieri i cittadini a non conferire rifiuti nei cassonetti ma già oggi i contenitori stradali sono stracolmi, complice anche il mercato quindicinale sul lungomare che ha prodotto ovviamente gli scarti delle vendite lasciati sul posto dagli ambulanti.