S. Teresa, differenziata ferma sotto la soglia minima nel 2016: Comune tassato e multato
di Andrea Rifatto | 13/06/2021 | AMBIENTE
di Andrea Rifatto | 13/06/2021 | AMBIENTE
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I cassonetti rimossi nel 2016
Il sistema porta a porta è scattato solo a giugno e fino a quel momento la raccolta differenziata era solo una chimera, visto che pochissimi utenti utilizzavano le campane stradali. Il 2016 è stato un anno spartiacque per la gestione dei rifiuti a Santa Teresa di Riva e dunque i primi traguardi minimi sono stati centrati solo a partire dall’anno successivo. Proprio il mancato raggiungimento della soglia minima del 65% di differenziata è costato al Comune l’applicazione di una tassa aggiuntiva e successivamente di una sanzione, visto che l’Ente, allora guidato dal sindaco Cateno De Luca, non ha pagato quanto richiesto, mettendosi in regola sono nei giorni scorsi versando poco meno di 3mila 500 euro. Nel corso del 2016, infatti, la percentuale di scarti riciclati si è fermata al 45,97%, dunque quasi venti punti in meno della soglia minima di legge, il cui mancato raggiungimento comporta l’applicazione di un’addizionale del 20% al tributo di conferimento dei rifiuti in discarica, come previsto dal Testo unico dell’Ambiente. La violazione è stata accertata dalla Città metropolitana di Messina, che l’8 luglio 2019 ha avviato il procedimento riferito all’addizionale del 20%: il Comune, con una nota della quale però non viene indicata la data di emissione e il numero di protocollo, ha evidenziato di aver trasmesso la scheda debitamente compilata, precisando che per quanto riguarda gli importi da versare per l’anno 2016 si stava provvedendo alla liquidazione, come previsto anche dalla norma regionale che impone il pagamento dell’addizionale nel caso di mancato raggiungimento del 65%. Le somme, però, evidentemente dal municipio non sono mai partite all volta di Palermo e così il 24 dicembre del 2019 è arrivato un avviso di accertamento nei confronti del Comune di Santa Teresa di Riva, con contestuale irrogazione della sanzione, per aver violato quanto disposto dalla Legge regionale 3/2016 e quindi per aver omesso il pagamento dell’importo di 2mila 663 euro a titolo di tributo addizionale del 20% per i rifiuti conferiti nella discarica catanese di Ramacca, tramite mezzo la società Oikos, oltre sanzione e interessi e spese di notifica per un totale di 3.487,46 euro. L’Ufficio tecnico ha quindi provveduto adesso a liquidare l’importo, ottemperando così all’avviso di accertamento, versando alla Regione 2mila 663 euro per l’addizionale del 20%, 798 euro a titolo di sanzione amministrativa e 23 euro per interessi, indennità di mora e rimborso spese di notifica. In quell’anno, il 2016, il Comune decise di rimuovere i cassonetti nel mese di giugno partendo con la modalità di raccolta porta a porta: nei primi cinque mesi la differenziata non era andata in media oltre il 5,48%, mentre già a giugno venne raggiunto il 50,1%, seguito dal 79,6% a luglio, 82,1% ad agosto, un picco dell’83% nel mese di settembre, poi 74,3% ad ottobre, 79% a novembre e 76,1% a dicembre: la media annuale, però, condizionata dai primi cinque mesi, si attestò sul 45,97% e dunque ben lontano dal minimo del 65%.