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S. Teresa. Rifiuti, lettera aperta di un cittadino
di Santo Trimarchi | 17/06/2013 | AMBIENTE
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Il prof. Trimarchi
Caro Sindaco, da cittadino del Comune che Lei sta amministrando, sento di poterLe rivolgere un appello che viene innanzitutto dal cuore, avendo amore per il paese in cui abito, e poi dalla ragione, avendo presenti le direttive europee sui rifiuti ed i relativi studi del settore. Ho certezza che da primo Cittadino saprà essere sensibile perché, prima di essere amministratore capace e politico esperto come ha ampiamente e chiaramente dimostrato, è un padre di famiglia, un cattolico fervente e praticante, un uomo che guarda al futuro e rispetta l’ambiente in cui vive. Per questo accoratamente La invito ad aprire un dialogo con i suoi concittadini per valorizzare al meglio gli accordi già presi con gli undici comuni dell’hinterland in modo da evitare l’utilizzo della discarica di Ligoria e realizzare un piano rifiuti che preveda la raccolta differenziata, l’impianto di compostaggio, il recupero ed il riciclo in zona, affinché si possano garantire condizioni di sviluppo e nuova economia. Ritengo il suo impegno determinante in questo senso perché ha l’autorità, il coraggio, la fiducia di tanti amministratori locali, le competenze necessarie e spero la volontà e l’oculatezza per dare una svolta nel modo di operare. Diversamente il nostro paese, suo di adozione per nostra bontà, e tutto il comprensorio vedranno tempi bui e conseguenze negative per scelte, ormai desuete nel resto dell’Europa, finalizzate ad interessi miopi di breve durata a scapito del bene comune, della salute pubblica e della tutela ambientale per il futuro. Vorrei ricordare come incoraggiamento e sostegno che “ l’uso delle discariche per il rifiuto indifferenziato deve essere assolutamente evitato” come recita la direttiva 99/31/CE perché in discarica debbono finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili. Infatti, i residui di molti rifiuti, soprattutto di RSU organici, restano attivi per oltre 30 anni e, attraverso i naturali processi di decomposizione anaerobica, producono numerosi liquami (percolato) altamente contaminanti per il terreno e le falde acquifere. I tempi di degradabilità di molti materiali indifferenziati e pericolosi sono lunghissimi, fino a 1000 anni dopo la chiusura della discarica. Inoltre è scientificamente provato che i rifiuti in discarica causano emissioni ad alto contenuto di CH4 e CO2, due gas serra responsabili dell’inquinamento dell’aria e dei cambiamenti climatici. Nel tutto si deve rilevare pure la deturpazione del paesaggio. Davanti a questi dati ed alle situazioni prospettate, caro Sindaco, non ci sono disquisizioni possibili, giustificazioni razionali, calcoli di ragioneria contabile, criteri politici o morali e neanche progetti di esperti tali da prevedere, se pur temporaneamente, l’apertura della discarica di Ligoria senza guardare alla gestione moderna dei rifiuti ed alla qualità della vita nella riviera Jonica. Davanti all’urgenza di questo problema, caro Sindaco, si gioca la sua credibilità di autentico e genuino Primo Cittadino, futuro punto di riferimento per la zona jonica e modello apprezzato per la stessa Regione Sicilia. Caro Sindaco si trova davvero davanti all’occasione per dimostrare che i cittadini contano, per valorizzare le risorse ed i beni di questo territorio, per contribuire a migliorare le condizioni del nostro paese ed alimentare la speranza dei giovani, con la sua disponibilità ad incontrare ed ascoltare i suoi concittadini. Grazie, io ci credo. prof. Santo Trimarchi