Sabato 27 Aprile 2024
Il Consiglio approva il Piano con le modifiche ad hoc volute dell'Amministrazione


Sant'Alessio, via libera "polemico" all'Aro rifiuti: previsti risparmi per i cittadini

di Andrea Rifatto | 29/04/2018 | AMBIENTE

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L'ultima seduta consiliare

Approvato dal Consiglio comunale di Sant’Alessio Siculo il Piano di intervento dell’Ambito di raccolta ottimale “Val d’Agrò” per la gestione dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e pulizia del territorio, che vede consorziati i comuni di Savoca (capofila), Forza d’Agrò, Casalvecchio e Antillo. Il documento ha ottenuto l’ok con sei voti favorevoli, cinque del gruppo di maggioranza (assenti Giovanni Saccà e Virginia Carnabuci) e uno di Rosanna Fichera dell’opposizione, mentre il collega di gruppo Concetto Fleres si è espresso in modo contrario. Assente in minoranza Giuseppe Bartorilla. La cittadina del Capo è l’ultima ad approvare il Piano Aro, visto che tutti gli altri Consigli vi hanno già provveduto, in quanto negli ultimi sei mesi ne ha fortemente contestato il contenuto chiedendo invano al progettista, l’ingegnere Roberto Campagna, di modificarlo adeguandolo alle esigenze di Sant’Alessio, che secondo quanto lamentato dall’Amministrazione comunale del sindaco Giovanni Foti è stato equiparato ai centri collinari e non si è tenuto in considerazione l’aumento delle presenze nel periodo estivo e la necessità di espletare servizi specifici, come ad esempio la pulizia della spiaggia, ulteriori passaggi visto l’aumento della produzione di rifiuti organici nei mesi estivi vista anche la presenza di strutture ricettive e tutta una serie di necessità che un comune costiero ha a differenza di un paese montano, soprattutto durante l’estate. “Dopo vari contatti con il dirigente dell’Assessorato regionale Rifiuti, Salvo Cocina, con esperti di fiducia e grazie alla collaborazione dell’architetto Romualdo Santoro dell’Ato Me4 e al proficuo impegno della consigliera comunale Alessandra Marisca abbiamo redatto un allegato al Piano Aro che riguarda solo Sant’Alessio – ha spiegato in Aula il vicesindaco con delega all’Igiene, Franco Santoro – perché altrimenti, senza queste modifiche, avrei proposto la bocciatura del Piano visto che il progettista non ha ottemperato a quanto da noi richiesto e neanche a quanto suggerito da Cocina”. In sostanza un “Piano nel Piano”, che prevede ad esempio passaggi aggiuntivi per il ritiro dei rifiuti, contenitori ideonei per condomini e alberghi e altre migliorie. L’Aro “Val d’Agrò”, che se tutto andrà per il verso giusto non potrà partire prima di un anno, avrà un costo annuale di 928mila euro per tutti i cinque comuni, per un appalto settennale da 6,5 milioni che salgono a 7 milioni con tutte le spese accessorie. “Prevediamo un risparmio del 40-50% per i cittadini – ha aggiunto Santoro – perché a parità di servizi con l’Ato non pagheremo sicuramente le spese fisse di amministrazione e altri costi”.

Il capogruppo Fleres ha votato contrario mostrando perplessità sul fatto che l’allegato riguardante Sant’Alessio dovrebbe essere condiviso e approvato anche dagli altri Comuni consorziati e sulla suddivisione territoriale scelta a suo tempo, che ha portato la cittadina del Capo a costituire l’Aro con i centri collinari anziché magari con S. Teresa, che ha caratteristiche simili: “Una logica che ci penalizza, adesso ci troviamo a discutere in ritardo, con tempi stretti e in seduta urgente senza fare un approfondimento adeguato dei contenuti del Piano Aro: per questo il mio voto è contrario”. L’ex sindaco Fichera ha invece accolto di buon grado l’annuncio che ci sarà un risparmio nei prossimi anni sul servizio, anche se a suo dire il Piano è perfettibile e bisogna ottenere riduzioni non solo sui costi fissi, avendo attenzione in sede di fase di gara d’appalto per far sì che si abbia un ottimo rapporto costi/benefici per gli utenti. Il vicesindaco ha fatto notare come la scelta politica di costituire l’Aro “Val d’Agrò” con i comuni collinari sia stata presa dalla precedente amministrazione nel 2013 (di cui Fichera era sindaco): “Abbiamo tentato di sganciarci e aderire con S. Teresa ma non è stato possibile farlo e non sarebbe stato neanche eticamente corretto lasciare in difficoltà gli altri centri togliendo le nostre utenze, che sono quelle maggiori all’interno dell’Ambito di raccolta”. Il Piano Aro dovrà adesso essere inviato alla Regione per l’ok definitivo e si vedrà in quella sede se la scelta di Sant’Alessio di approvare un proprio allegato ad hoc che invece non è passato dagli altri Consigli comunali sia la strada giusta da seguire.


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