Barca con migranti in avaria al largo di Taormina: fermati due presunti scafisti
di Andrea Rifatto | 15/10/2018 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 15/10/2018 | ATTUALITÀ
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La barca al porto di Riposto (foto Mario Previtera)
Un'imbarcazione con a bordo sei migranti, cinque uomini e una donna in stato di gravidanza, tutti di giovane età, è stata soccorsa nelle scorse ore al largo di Taormina dopo essere rimasta in avaria. L'allarme è scattato alle 20.30 di ieri sera, quando alla Sala operativa della Guardia costiera di Messina è giunta la segnalazione di una barca a vela in difficoltà a diverse miglia di distanza dalla costa. I soccorsi sono scattati immediatamente e nella zona si sono portati due mezzi del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, salpati da Catania e Siracusa. Nel frattempo, alle 20.40, sulla spiaggia di Villagonia è approdato un piccolo gommone con a bordo un uomo di nazionalità russa, ritenuto uno scafista e quattro migranti, che una volta sulla spiaggia hanno fatto perdere le loro tracce. Il russo, nel tentativo di tornare al largo per trasbordare altre persone, è rimasto però bloccato a causa del mare agitato e poco dopo è stato individuato dai Carabinieri della Compagnia di Taormina e posto in stato di fermo. Le operazioni di soccorso alla barca a vela, un sei metri denominato "Koa", seguite da terra dalla Guardia costiera di Giardini Naxos guidata dal primo maresciallo Cosimo Roberto Arizzi, non sono state rese facili dal buio e della cattive condizioni meteo-marine e si sono concluse nella tarda mattinata di oggi, quando nel punto dove si trovava il natante è giunto un pattugliatore delle Fiamme gialle dalla Stazione navale di Messina, su cui sono stati fatti salire i migranti. In un primo momento era stato ipotizzato potessero essere fatti sbarcare al porto della cittadina naxiota ma si è deciso di condurli al porto di Riposto, insieme all'imbarcazione su cui viaggiavano, trainata dai mezzi navali della Finanza. All'arrivo nello scalo ripostese il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Catania guidato dal capitano Pablo Leccese, che sta conducendo le indagini insieme ai Carabinieri della Compagnia di Taormina sotto le direttive del capitano Arcangelo Maiello, ha posto in stato di fermo un altro russo, sospettato anche lui si essere uno scafista. Al porto anche la Polizia di Stato, i Carabinieri della Compagnia di Giarre e personale del Ministero della Salute, salito a bordo per i controlli sanitari. I sei, tutti senza documenti, sono di nazionalità irachena o iraniana e sono stati sottoposti a fotosegnalamento, prima di essere trasferiti al Cara di Mineo.