Bus dall'Ucraina, due Comuni devono ancora pagare tra bilanci in ritardo e atti... spariti
di Andrea Rifatto | 11/05/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 11/05/2023 | ATTUALITÀ
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I volontari partirono da Santa Teresa e raggiunsero la Polonia
La catena della solidarietà scattò immediatamente, ma a distanza di oltre un anno non tutti hanno onorato il nobile impegno assunto. La macchina dell’accoglienza per i profughi dell’Ucraina, che a marzo del 2022 ha unito Comuni e volontari della zona jonica, ha permesso a 46 cittadini, rifugiatisi dopo lo scoppio della guerra nei centri di accoglienza al confine con la Polonia, di mettersi in salvo grazie al pullman organizzato dal Gruppo comunale di Protezione civile di Furci Siculo: nel viaggio di ritorno nove vennero lasciati in varie città italiane, mentre 37 (tra cui 17 minori) giunsero fino a Furci Siculo. Un’operazione possibile grazie ai contributi stanziati dall’Unione dei Comuni Valli Joniche dei Peloritani (4mila euro) e dagli undici comuni che ne fanno parte (Antillo, Casalvecchio Siculo, Forza d'Agrò, Furci Siculo, Limina, Mandanici, Pagliara, Roccafiorita, Roccalumera, Sant’Alessio Siculo e Savoca) che hanno garantito 1.250 euro ciascuno per coprire i 18mila euro circa delle spese del viaggio. A distanza di 14 mesi, però, c’è chi deve ancora versare la propria quota alla Protezione civile furcese, già anticipata dai volontari guidati da Stefano Morales. Consultando gli atti di liquidazione, infatti, emerge che due enti su dodici non hanno pagato il contributo previsto, ossia i Comuni di Pagliara e Sant’Alessio Siculo. Nel primo caso il sindaco Sebastiano Gugliotta ci ha spiegato che il mancato versamento dei 1.250 euro è legato ai ritardi nell’approvazione del bilancio 2022, esitato solo all’inizio del 2023, e che l’impegno verrà mantenuto con il prossimo documento finanziario che verrà approvato in questi mesi. Più “anomalo” il caso alessese: la giunta comunale ha sì approvato la delibera di concessione delle somme, la numero 39 del 17 marzo 2022 dichiarata immediatamente esecutiva, ma non c’è stato alcun impegno spesa nè liquidazione da parte degli Uffici. Il mistero si infittisce perchè il provvedimento è sparito dall’albo pretorio e non è reperibile neanche nella sezione Amministrazione trasparente. Il sindaco Domenico Aliberti, insediatosi a giugno, ci ha detto di non aver mai seguito la vicenda, ma che il Comune non può esimersi dal pagare le somme, visto che il servizio è stato svolto, e qualora emergessero errori procedurali verranno risolti. L’auspicio è che le procedure vengano concluse in tempi celeri per rispettare la promessa, che nessun motivo può far stracciare.