Giovedì 18 Aprile 2024
Ordinanze del sindaco per l'emergenza estiva. Ancora fermi i nuovi pozzi


Carenza d'acqua a S. Teresa, il Comune la acquista dai privati e vieta gli usi impropri

di Andrea Rifatto | 31/05/2018 | ATTUALITÀ

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Consumi in aumento anche per le docce in spiaggia

Emergenza idrica anche per l’estate 2018 a S. Teresa di Riva. Si sono infatti resi necessari ancora una volta i provvedimenti del sindaco per far fronte alla carenza idrica dovuta alla riduzione della portata dei pozzi che alimentano i serbatoi d’accumulo dell’acquedotto comunale, in concomitanza con l’arrivo della stagione estiva e al rilevante incremento del normale consumo di acqua per l'aumento della popolazione. Il primo cittadino Danilo Lo Giudice ha firmato due ordinanze per vietare l’uso improprio del prezioso liquido proveniente dal civico acquedotto, al fine di imporre il rigoroso contenimento del consumo dell’acqua e la sua limitazione agli usi consentiti dalle condizioni generali e speciali dei contratti di somministrazione, e ha disposto l’approvvigionamento idrico da un pozzo privato per soddisfare le esigenze della cittadinanza. Con la trivellazione di due nuovi pozzi si sperava che fosse evitabile il ricorso ai privati ma l'iter burocratico per arrivare all’immissione dell’acqua nella rete comunale si è rivelato più lungo del previsto e per garantire tutti i servizi, come le docce in spiaggia, si è reso necessario anche nella stagione 2018 il “soccorso” del Consorzio irriguo.

Nel primo caso è stato vietato di utilizzare l’acqua potabile della rete idrica comunale per l’annaffiatura orti e giardini privati; l’irrigazione dei campi; il lavaggio delle autovetture e simili anche da fontane pubbliche; il lavaggio di spazi e aree private; il riempimento di vasche e piscine private anche da fontane pubbliche; il manovrare le saracinesche installate sulla rete degli acquedotti e sulle fontane pubbliche e ogni altro utilizzo improprio e diverso dalle normali necessità domestiche e produttive. Il provvedimento non riguarda invece l’acqua prelevata da pozzi privati, quella utilizzata dai gestori degli impianti di autolavaggio, quella per usi zootecnici, industriali e artigianali e per le attività autorizzate. Sono esclusi, altresì, gli innaffiamenti dei campi da calcio a manto erboso e i parchi pubblici, qualora l’organizzazione ne consenta l’innaffiamento notturno. Agli agenti di Polizia municipale e delle Forze dell’ordine è stato impartito l’ordine di vigilare affinché venga rispettata l’ordinanza, la cui inosservanza prevede l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da 25 a 500 euro, fatte salve più gravi sanzioni di carattere penale che potranno essere riscontrate nel corso delle verifiche. 

Con il secondo provvedimento il sindaco Lo Giudice, al fine di evitare disagio alle popolazioni e inconvenienti per la sanità e l’igiene pubblica, ha ordinato al Consorzio irriguo Landro-Casalotto di immettere immediatamente l’acqua prelevata dal pozzo del consorzio all’interno dei limitrofi serbatoi comunali. Spetterà al fontaniere comunale conteggiare le ore e la quantità di acqua che verrà immessa in modo che l’Ufficio tecnico possa poi calcolare la spesa. Lo scorso il Comune versò al Consorzio Landro-Casalotto la somma di 35mila euro (nel 2016 la spesa fu di 36mila euro).


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