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Numerose iniziative nei comuni della riviera jonica messinese


Celebrata la Festa dell'Unità d'Italia e delle Forze Armate

di Carmelo Tringali | 04/11/2013 | ATTUALITÀ

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La cerimonia di S. Teresa

Anche in molti centri del comprensorio jonico messinese è stata ricordata oggi la Festa dell'Unità d'Italia e delle Forze Armate. Ad Alì Terme si è svolta una cerimonia in onore dei caduti di tutte le guerre, a cui hanno preso parte il vice sindaco Piero Caminiti, accompagnato da alcuni consiglieri comunali, il luogotenente dei carabinieri, Salvatore Garufi, il dirigente scolastico, Laura Fleres, con tutto il corpo docenti, gli alunni della quarta e quinta elementare e gli studenti delle scuole medie. La celebrazione ha avuto inizio presso il monumento ai caduti, dove ci sono state la preghiera e la benedizione, impartita dal diacono Pippo Giannetto. Subito dopo è stato suonato il Silenzio, dopodiché ha preso la parola il vicesindaco Caminiti: “Quello di oggi – ha detto - è stato un momento veramente interessante. Tra l’altro, su iniziativa di alcune insegnanti, vogliamo recuperare la memoria storica del nostro paese. Porteremo avanti un progetto per vedere effettivamente quelli che sono stati i nostri caduti in guerra, la storia di queste persone, perché fino ad oggi sono sempre stati soltanto nominati senza conoscere effettivamente cosa hanno fatto. Quest’anno, invece, l’iniziativa che porteremo avanti, sarà proprio questa. Il prossimo anno andremo a valutare quella che è stata la storia dei nostri caduti nella seconda guerra mondiale e dopo faremo lo stesso con la prima guerra mondiale. Naturalmente tutto questo comporterà una dedizione verso questa commemorazione importante che nessuno di noi deve dimenticare”. Successivamente gli studenti aliesi hanno recitato delle poesie e riflessioni sulla guerra, concludendo la cerimonia cantando l’Inno di Mameli. Anche a Nizza di Sicilia e S. Teresa di Riva si sono tenute manifestazioni simili.
A Nizza, nella piazzetta del monumento ai caduti, erano presenti i bambini della scuola elementare accompagnati dai docenti e dalla preside Laura Fleres. Sono intervenuti il sindaco Giuseppe Di Tommaso e il neo parroco don Angelo Isaja.
A S. Teresa di Riva, dopo la celebrazione di una santa messa nel santuario S. Maria del Carmelo, un corteo, accompagnato dalla banda musicale “G. Verdi”, ha raggiunto piazza Marina Militare d’Italia, dove è stata deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti di tutte le guerre. “Onorare la festa del 4 novembre – ha spiegato il sindaco Cateno De Luca - significa riconoscere il sacrificio di quegli uomini che con coraggio hanno vestito, e anche adesso indossano fieramente, le divise dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri. Significa – ha concluso - esprimere la nostra gratitudine a coloro che hanno pagato con la vita per quei diritti di libertà e democrazia di cui noi, oggi, godiamo”.

 

Alì Terme

 

Nizza di Sicilia

 

S. Teresa di Riva

Più informazioni: 4 novembre  festa delle forze armate  


COMMENTI

Pippo Sturiale | il 05/11/2013 alle 08:20:48

Ma perché c'è l'unità d'italia!? A me non risulta dai dati statistici. A partire dalla disoccupazione per arrivare alla raccolta differenziata dei rifiuti: abbiamo tanti primati che nessuno ci invidia. Primi nella disoccupazione ... ultimi nella raccolta differenziata! Cerchiamo di analizzare le cause e, quindi, cercare dei rimedi .... ..... invece di festeggiare le forze armate, che pure leniscono un po' la disoccupazione. ..... Invece di pagare tanti generali, invece di mandarli in pensione a 50 anni attraverso lo scivolo d'oro, invece di comprare gli F35 ........ spendiamo meglio i nostri soldi.

roberto maria moschella | il 05/11/2013 alle 12:06:39

Tutto quello che avrei voluto scrivere a commento di questa festa e' stato gia' detto ieri dal Sindaco di Messina. C'e' anche da ricordare, specialmente per gli amanti della retorica, che i vertici militari sia nella prima che nella seconda g.m. hanno dimostrato scarsa attitudine nell'arte militare. Pesa ancora oggi la responsabilita' di aver inviato( supini al fascismo) una intera armata a morire in Russia, cira 80 (ottantamila) mila uomini, oltre la vergognosa fuga dell'8 settembre, lasciando le truppe allo sbando. Alla Schettino, ancora oggi la tradizione continua.

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