Discarica e cimitero delle auto a Santa Teresa, una bomba ecologica ad alto rischio - FOTO
di Andrea Rifatto | 19/12/2023 | ATTUALITÀ
di Andrea Rifatto | 19/12/2023 | ATTUALITÀ
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Rifiuti e autovetture ammassati
Una vergogna che si tenta di nascondere, una discarica abusiva a cielo aperto con annesso cimitero delle auto abbandonate. L’area del Polifunzionale di Santa Teresa di Riva, struttura comunale mai completata e rimasta uno scheletro da circa trent’anni, continua ad essere una terra di nessuno. Se l’immobile vanta il triste primato di essere stato inserito nell’Anagrafe regionale delle opere incompiute, con un importo di 5 milioni euro necessario per completarlo, il perimetro circostante non è in condizioni migliori. Sul terreno si trovano scarti e materiale di ogni genere e tra l’immobile e il muro di contenimento, in pessime condizioni strutturali, sono accumulati rifiuti, ammassi di legname e ramaglie, vecchie imbarcazioni e perfino un’altalena per disabili, sommersa dalle erbacce e dalla spazzatura, che riempie anche vecchi cassonetti stradali. Nei giorni scorsi l’area è stata spianata, non si sa da chi, per consentire il posizionamento di un carro allegorico e di un autocarro, probabilmente in vista della prossima edizione del Carnevale dello Jonio, e sono stati creati ulteriori ammassi di rifiuti. A destare sconcerto è soprattutto la situazione che riguarda cinque autovetture ammassate e distrutte, spostate di recente dal retro dell’edificio e poste sul lato est. Si tratta di mezzi rimossi e sequestrati nel corso degli anni dal Comune, due dei quali trasferiti nel 2021 dal cortile dell’ex Pretura dove stazionavano già da parecchio tempo e altri tre arrivati il 30 agosto 2022, rimossi dopo le nostre segnalazioni sui veicoli irregolari in sosta in paese: per questi ultimi il 19 gennaio la Polizia locale ha emesso tre ingiunzioni di pagamento per la violazione all’articolo 192 del Decreto Legislativo 152/2006, contestando ai proprietari l’abbandono su area pubblica dei veicoli considerati come rifiuti, applicando tre sanzioni da 666 euro per la violazione, le spese postali e di accertamento e di rimozione. Cinque mezzi che continuano a rimanere sul suolo, tra materiale ferroso sbriciolato e con il rischio che olio o carburante possano infiltrarsi nel terreno, a pochi metri dal pozzo idrico che alimenta l’acquedotto cittadino. Non si comprende perchè queste auto non siano state portate in un centro di raccolta autorizzato e poi smaltite secondo le procedure previste dalla normativa, ad esempio dal Decreto ministeriale 460/1999, rimanendo lì da anni senza che si sappia quale sia il loro destino. Da un’auto sono spariti dei pezzi e vi è anche il rischio che qualcuno possa entrare e vandalizzare quelle carcasse o peggio ancora appiccare il fuoco. Oltre alle vetture sono accatastati da oltre dieci anni vecchi ciclomotori arrugginiti, probabilmente frutto di sequestri eseguiti dalla Polizia locale, cestini per la raccolta dei rifiuti ormai in disuso, segnaletica stradale e pneumatici. Una bomba ecologica che seppur nascosta alla vista può esplodere da un momento all’altro, dando anche un cattivo esempio ai cittadini ai quali si chiedere quotidianamente di rispettare le regole, soprattutto in materia di smaltimento dei rifiuti. Cosa si aspetta per la bonifica?